L'albero della vita - The fountain - Film (2006)

L'albero della vita - The fountain
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/05/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 10/05/08 12:33 - 3495 commenti

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Darren sbrocca e si rincoglionisce con classe riconvertendo l'angosciata folìe di Pi e la tsunamica disperazione di Requiem for a dream con un favolistico kolossal imbibito dalla più vieta new age da Porta Portese. Il riguardo al colpo d'occhio e al corpo filmico-narrativo non è ancora del tutto smarrito, ma lo stucchevole e il ricattatorio cementano e annacquano tutto, e i rischi di carie e diabete si tengono elevati. Da Aronosfky a Eroinowski: se questi devono essere gli effetti della paternità, propongo la vasectomia a tutta la categoria.

Mascherato 21/05/08 17:15 - 583 commenti

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L'inguardabilità di "L'albero della vita" è direttamente proporzionale all'impronunciabilità del cognome del regista. Se non fosse per la supponenza trasudante da ogni singolo fotogramma, farebbe addirittura tenerezza. Passi per l'intreccio da bignamino new age, per i mai fluidi salti temporali (dal XV secolo ad oggi fino ad un futuro remoto similbuddista), per gli fx davvero dozzinali, ma L'amore attraverso i secoli lo ha già fatto Buster Keaton e molto meglio.

Supercruel 3/10/08 15:51 - 498 commenti

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È evidente che il buon Aronofsky ha battuto la testa (e pure molto forte). Dopo due ottime prove, il buon Darren sprofonda davvero in basso con questo inverecondo pastrocchio infarcito di new age da sagra paesana, una valanga di stucchevole e indigesto miele, qualche bel salto temporale in avanti e indietro e una sequela di dialoghi allucinanti. Un film di rara bruttezza, in cui si salva giusto qualche bell'intuizione visiva ma nulla di più.

Onlypippo 9/02/10 00:48 - 38 commenti

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Monumentale bluff di un regista di talento, Darren Aronofsky, che dopo questo colossale flop ha deciso giustamente di virare sul commerciale con The Wrestler. Peccato! Perché le prime due pellicole "underground" del regista erano veramente notevoli. Ma questo lungometraggio è veramente un delirio non-sense, un calderone impazzito dove il regista newyorkese ci butta dentro di tutto di più: troppa carne al fuoco e per di più cucinata male, anzi malissimo. L'albero della vita è una pellicola presuntuosa, pretenziosa e pretestuosa! Inguardabile.

Enzus79 21/09/10 16:52 - 2901 commenti

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Carrozzone di effetti speciali che non mi ha coinvolto più di tanto. Sembra paradossale, ma una delle migliori interpretazioni di Hugh Jackman non trova compensazione nel valore del film, che supera appena la mediocrità. Alcune cose si sono già viste.

Didda23 11/12/10 15:47 - 2426 commenti

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Opera profondamente egoista, autoreferenziale, presuntuosa. Del film si capisce ben poco e soprattutto non si riesce a capire come un regista giovane e di talento come Aronofsky sia stato capace di girare un lavoro tanto inguardabile. Si salva ben poco, la recitazione di Jackman e certe scene esteticamente godibili. La sensazione dominante è una consapevole perplessità che comunque fa riflettere. Ho i miei dubbi, magari in futuro sarà riscoperto e rivalutato. Non sconsiglio, comunque, una visione.

Galbo 19/11/11 16:47 - 12399 commenti

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Decisamente da non consigliare a chi soffre di emicrania, L'albero della vita è il punto artisticamente più basso della carriera di Darren Aronofsky. La trama è a dir poco complessa e il fascino di alcune immagini (indubbio) non può fare dimenticare il valore narrativo decisamente misero e pretestuoso. Non basta imbastire un'accozzaglia di riferimenti "new age" imbellettandoli in una cornice appagante per realizzare un bel film e la autoreferenzialità non aiuta certamente. Da evitare con cura.

Jandileida 20/11/11 15:20 - 1565 commenti

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La migliore definizione per questo supponente ed autoreferenziale polpettone tra passato, presente e futuro è quella che il Senatùr, con classe degna di un Guicciardini, coniò (o almeno cosi vuole la leggenda) per il professor Miglio: una flatulenza (Bossi fece molto meglio) nello spazio. Non bastasse la storia, buona per un libro Harmony e forse neanche dei migliori (sempre che si riesca a capirci qualcosa), Aronofsky decide che, dopo un secolo di cinema, è giunta l'ora di mostrarci la Verità che ovviamente il nostro porta nel taschino. Orripilante.

Tommy3793 4/03/12 23:28 - 72 commenti

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Troppo lento. Aronofsky ha provato a realizzare un nuovo 2001: Odissea nello spazio, ma non c'è riuscito. L'aspetto onirico c'è, gli effetti speciali anche, la colonna sonora (firmata Clint Mansell) pure, ma la trama risulta essere troppo ingarbugliata e lenta. Si potrebbe parlare per ore sul significato del film senza trovare una soluzione: un po' come nel capolavoro di Kubrick. Ad abbassare il livello ci si mettono pure gli attori: prova sufficiente, ma "calzano" male nei loro rispettivi personaggi, risultando un po' troppo forzati.

Capannelle 25/09/12 08:59 - 4412 commenti

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Cosa aggiugere alle parole poco lusighiere già scritte sul film? Poco, perchè in effetti The Fountain non sta in piedi e si espone facilmente al pubblico ludibrio con tutte le sue scelte di stile e di vacuità di contenuto, fintamente profondo e talvolta pacchiano. Si salvano le musiche, qualche immagine degna (l'autoflagellarsi) e il viso angelico della Weisz.

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Buiomega71 28/10/13 00:28 - 2912 commenti

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Bellissimo (e doloroso) poema sulla malattia e la morte, denso di immagini ipnotiche e surreali. Dalla violenza degli anni bui (l'autoflagellazione, i corpi degli eretici appesi, alcuni sprazzi visivi che mi hanno ricordato Dune) alla bellezza angelica della Weisz (lynchiani e abbaglianti i suoi PP) sino all'immenso dolore della perdita e del cancro alla Cronenberg. Sfiora la pagliacciata nel finale (Jackman che lievita, l'albero che emette "latte" miracoloso e svolazza), ma Aronofski regala momenti di gran cinema e di talento visivo non comune. Struggente e trasognato.
MEMORABILE: L'insensibilità della Weisz al caldo e al freddo; Jackman che si muta in una specie di giardino antropomorfo; I corpi appesi (per i piedi) degli eretici.

Fabbiu 20/12/13 20:24 - 2146 commenti

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La cosa che più mi è piaciuta del film? La musica: colonna sonora di Clint Mansell e Mogwai di forte impatto! Anche a livello di fotografia non c'è male: mi sembra che graficamente si sposi bene per luce e colori alla dolcezza contestuale e misteriosa della trama, pur con qualche guizzo di effetti speciali in eccesso (anche questi mi sono parsi spesso gradevoli). Allora cosa non mi ha convinto? La storia! non mi ha appassionato né più di tanto coinvolto: fintamente complicata ma poi quasi basilare nel suo contenuto.

Almicione 15/06/15 01:45 - 764 commenti

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Cos'è la morte? Si può sconfiggere, o almeno oltrepassare per entrare in un'altra vita? Aronofsky è assillato da problemi esistenziali e ci regala la propia visione sull'esistenza fra richiami mistici, religiosi (soprattutto buddhismo e reincarnazione) e panici. Nonostante l'indubbia abilità del regista, la narrazione divisa in più parti è farraginosa e alcuni collegamenti incomprensibili. La profusione di effetti speciali diminuisce la qualità di questa pellicola che risulta presto stucchevole, a tratti ridicola. Fotografia biasimevole.

Thedude94 12/02/17 22:25 - 1097 commenti

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Aronofsky ci mette dinanzi a un dramma ricco di spunti fantasy, che non disdegna la speranza di una possibile salvezza da una morte per malattia data per certa. Nei vari strati del subconscio del protagonista, ottimamente interpretato da Jackman, vive il racconto del libro scritto dalla moglie (una emozionante Weisz), assieme al tormento interiore di un uomo disperato e affranto dal dolore. La ricerca spietata di un'ancora di salvezza lo porteranno a dover cercare di comprendere il messaggio che lei ha deciso di lasciargli attraverso il libro.
MEMORABILE: "E' tutto finito tranne l' ultimo capitolo. Voglio che tu mi aiuti. Finisci!"
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  • Discussione Galbo • 26/10/13 20:08
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Un film difficilmente digeribile, frutto della grande presunzione del suo autore, a mio modesto avviso
  • Discussione Buiomega71 • 27/10/13 17:37
    Consigliere - 26006 interventi
    Ok, stasera vedo e poi saprò dire...

    @Didda Proprio perchè è il suo film più massacrato che parto da The Fountain

    il Jack di Coppola era quasi alimentare, non credo si possa dire lo stesso di Aronofsky per The Fountain

    Troppo blasonato The Wrestler...Volevo appunto iniziare con il suo film più "incompreso"
    Ultima modifica: 27/10/13 17:59 da Buiomega71
  • Discussione Didda23 • 27/10/13 18:07
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Se ti piace questo vorrà dire che adorerai l'opera omnia.. Se non ti piace dagli un'altra chance in futuro, mi raccomando. Attendo il tuo intervento
  • Discussione Buiomega71 • 27/10/13 18:12
    Consigliere - 26006 interventi
    Didda ebbe a dire:
    Se non ti piace dagli un'altra chance in futuro, mi raccomando

    Certo, sicuro. Anche perchè The Fountain lo hanno affossato senza pietà un pò tutti

    Prendo atto che possa anche non piacermi, ciò non vuol dire che non guarderò più i film di Aronosfsky, anzi...
  • Discussione Buiomega71 • 28/10/13 10:07
    Consigliere - 26006 interventi
    Bellissimo e doloroso poema sulla malattia e sulla morte, sull'amore eterno e sulla vita, sull'utopia di fermare la morte e vivere per sempre.

    Aronosfsky mi ha ipnotizzato con le sue immagini surreali e avvolgenti, con uno stile unico e una regia visionaria non comune, che sposta l'asse in tre epoche differenti (straordinaria quella degli anni bui dei conquistador, toccante e struggente quella dei giorni nostri, visionaria e lynchiana quella di un ipotetico futuro new age)

    Il cancro cronenberghiano che avanza e cresce implacabile (c'è pure il babbuino della Mosca), il viso angelico di Rachel Weisz, che Aronofsky illumina con una luce abbagliante, di magnifici PP dal sapor lynchiano (non per nulla la parte medievale mi ha ricordato-anche per scenografie retrò-Dune), il dolore palpabile di Jackman, impotente nel veder spegnersi pian piano la moglie , il libro "The Fountain" che lei non e riuscita a finire, fermo al capitolo dodicesimo, la Weisz che sviene nel museo (con scenografie e colori saturi che mi hanno ricordato il coppoliano Un Sogno Lungo Un Giorno). Tutti tasselli che scaldano e toccano il cuore, in una girandola (ora realistica, ora trasognata) che ammaglia e incanta, come la corteccia dell'albero che con un elissi diventa il corpo nudo della Weisz.

    Aronofski, poi, trascende pure nell'incubo carnale (le autoflagellazioni dell'inquisitore, gli eretici appesi per i piedi durante l'oscuro e cupo processo, Jackman che si trasforma in una specie di giardino antropomorfo-come nei migliori horror ottanteschi-) e dona momenti assoluti (l'insensibilità della Weisz per il freddo-a piedi nudi sulla neve-e per il caldo-la spugna imbevuta di acqua bollente-) che sfocia nel bellissimo momento nella vasca da bagno

    Ci sono sì alcuni punti pagliacceschi (l'albero della vita che erutta una specie di "latte" miracoloso, Jackman che lievita e viaggia in una bolla tra l'infinito e oltre, l'albero che svolazza , il re maya che si inchina a Jackman "buddista"), ma sono attimi perdonabili, in un opera già di per sè non facile e pregna di diverse chiavi di lettura, dove sfiorare il ridicolo involontario era dietro l'angolo

    Meravigliosa fotografia di Matthew Libatique e penetrante score di Clint Mansell

    Opera incompresa (in parte), che non scende a compromessi, quasi unica nel suo modo di narrare (questo e il primo film di Aronofsky che vedo, quindi pronto per gli altri suoi 4 film), dove e costantemente presente la morte, il lutto, l'amore sopra ogni cosa, che sia un conquistador spagnolo innamorato della sua bellissima regina pronto a un impresa herzoghiana di lancilottiana memoria, di un marito che cerca di fermare la morte pur di salvare la sua amata moglie, di un "astronauta" che vive in un oasi newageiana deciso a salvare l'albero della vita, corroso dai suoi fantasmi

    Mi resterà dentro per un pò, come i toccanti flash di una Weisz sorridente prima della malattia.
    Ultima modifica: 28/10/13 10:25 da Buiomega71
  • Discussione Didda23 • 28/10/13 12:29
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Intensa analisi. Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Quasi quasi mi fai venire voglia di riguardarlo.
  • Discussione Buiomega71 • 28/10/13 12:31
    Consigliere - 26006 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Intensa analisi. Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Quasi quasi mi fai venire voglia di riguardarlo.

    Grazie Didda

    Così come è intenso il film, forse imperfetto, ma di grande presa emotiva (e visiva)
  • Discussione Galbo • 28/10/13 12:46
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Intensa analisi. Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Quasi quasi mi fai venire voglia di riguardarlo.

    Prima o poi lo rivedrò, per il momento passo....
  • Discussione Capannelle • 28/10/13 20:47
    Scrivano - 3520 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Intensa analisi. Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Quasi quasi mi fai venire voglia di riguardarlo.

    oooh finalmente hai cambiato avatar
  • Discussione Didda23 • 28/10/13 21:23
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Emily Blunt è una delle mie preferite. Sul podio con la Aniston e la Lawrence.