Il figlioccio del padrino - Film (1973)

Delusione: si poteva fare di più, certo questo avrebbe richiesto un copione. Invece si recita pressochè a soggetto, non che Franco non fosse abituato, nè che non si impegni a fondo, ma pare la classica voce nel classico deserto. Anche l'abituale galleria di caratteristi, che pure annovera valorosi veterani, appare infiacchita. Terribile la tranche romana. Almeno il grande Noschese aveva regalato un'imitazione perfetta....

Esilarante presa per i fondelli del classico di Coppola, si avvale di un buon copione, due o tre gag notevoli, un bel ritmo e sopratutto un cast eccellente. Franchi in una delle sue prove più divertenti da solista; Saro Urzi un Padrino eccellente e Riccardo Garrone un picciotto sublime. In definitiva, a mio parere, un gioiellino che vale il tempo che gli si dedica.

Meglio del previsto (*!). Non è certo un capolavoro e ha dei riempitivi banali (il lungo inseguimento automobilistico finale), ma qua e là sorprende, talora con battute figlie dell'epoca (chi capisce, oggi, il riferimento RAI-Moccagatta?). Qua e là ci sono trovate carine, come il risveglio di Bonagura con "il cavallo". Bellissime la Belli, la Romanelli e la Marchall. Ci sono Alba Maiolini e vari caratteristi minori. Ennesimo ruolo siculo per il sardo Murgia.

Ha davvero il fiato corto questa specie di parodia del Padrino che naufraga in scenette eccessive e prolisse (l'interminabile parentesi alla Rai). Nel mezzo però c'è qualche genialata (il cavallo mozzato, lo sbaglio alla stazione, il finale con il figlioletto). Regia abbastanza piatta, ma Franchi offre un'interpretazione nemmeno troppo sopra le righe. Bella la colonna sonora di Continiello, un autore davvero bravo nel panorama italiano. Insomma, fra i modesti titoli che Franchi interpretò senza Ciccio uno dei meno peggio.

Deprimente parodia del celebre film di Coppola che inizia male e finisce peggio; Franchi (a sorpresa), non convince e risulta meno esuberante del solito, contribuendo ben poco a risollevare la commedia da una mediocrità avvilente. Simpatica la presenza di Garrone, ma per il resto non c'è molto da salvare...

Parodia decisamente poco riuscita de Il padrino di Coppola. Franco Franchi, forse perché in un ruolo gigione a lui poco appropriato, appare sottotono (le sue gag ed espressioni facciali appaiono scarsamente ficcanti). Alcune situazioni, riviste oggi, sono datate e da contestualizzarsi al periodo di uscita del film. Un leggero sussulto grazie alla presenza dell'allora prezzemolina Laura Belli, ma non basta di certo a risollevare le sorti di una pellicola dal fiato assai corto.

Franchi, al suo primo film senza Ingrassia, sembra piuttosto a disagio e patisce la mancanza di una spalla solida come quella del suo partner storico, al punto che molte delle sue battute si perdono nel vuoto. Non mancano comunque i momenti godibili, garantiti da comprimari come Urzì e Garrone che sono attori di talento, oltre che dalla brava Romanelli in grado di dare carattere al suo personaggio. La regia di Laurenti è sbrigativa e il ritmo langue, soprattutto nelle parti di raccordo. Un prodotto tutto sommato modesto, che non lascia il segno, ormai abbondantemente superato.