Contattare un giovane disperato e in piena crisi esistenziale per proporgli (magari via cellulare, come in questo caso) di partecipare a un gioco che, se riuscirà a vincere, gli darà la tranquillità finanziaria per il resto della vita. E’ un po' che il cinema gira attorno a quest'idea, complice l'esplosione dei reality e di internet. 13 BELOVED è insomma un tipico figlio del suo tempo, diretto secondo stile tipicamente orientale, con pochi dialoghi, nessuna introspezione dei personaggi, un’elementarità di fondo che il finale cerca rozzamente di mascherare. Con una prima parte molto ben condotta, che sa introdurre al meglio la situazione, ma...Leggi tutto uno sviluppo povero che tende a replicare (con sempre meno fantasia) il solito giochino. Chit, il protagonista, viene contattato via telefonino da una voce che gli propone ad ogni squillo una nuova prova da superare, che se superata aumenterà di volta in volta il suo conto in banca. Naturalmente basta fallirne una e ogni denaro verrà ripreso, in modo da vincolare il poveretto mettendolo alla mercè dei sadicissimi organizzatori dello “show”. Ordini solo via voce, quindi, e una prevedibile discesa di Chit verso l'autoannientamento e l'abiezione morale. Esteticamente pregevole, diretto correttamente (ma quasi due ore di durata sono decisamente troppe), recitato con una certa convinzione. Restano però in piedi tutti i dubbi sulla vacuità dell'operazione; e dal momento che la parte centrale perde il ritmo per non ritrovarlo ahinoi più, non resta che attendere piuttosto annoiati il finale.
Ricordate il kinghiano episodio di Adrenaline della villa da vincere? Diluitelo a quasi due ore, miscelatelo a Saw e Faust, e usate come dado di questo minestrone il sempreverde adagio "L'argent ne fait pas le bonne-heure": otterrete 110' magistrali di follia galoppante. L'imprimatur è semplice: quali limiti siete disposti a superare per il vil danaro? Tutto il resto è estrema conseguenza. A tratti insostenibile, non per tutte le papille e con una risoluzione finale che smonta un po' la maionese, ma siamo dalle parti dell' "avercene 1000!"
MEMORABILE: La quarta prova. Ai limiti del sostenibile.
Cosa si può fare per soldi? Ammazzare una mosca? Certo. Mangiarla? Beh, fa schifo ma si può fare se si è pieni di debiti e freschi di licenziamento. Far piangere un bambino? Rubare l'elemosina ad un mendicante? ... 13 prove da superare per un povero travet sull'orlo di una crisi di nervi contattato telefonicamente da una misteriosa organizzazione - 13 prove per lo spettatore, fra il disgusto, l'humor nero e il raccapriccio splatteroso, in questo film thailandese che, pur richiamando molte altre pellicole, risulta originale ed intrigante. 3+
MEMORABILE: Il piatto decorato con i pomodori e l'erbetta; Picchia l'8 con l'8; La famiglia del vecchietto dentro il pozzo
Film godibile a tratti, seppur basato su un soggetto non proprio originale: a tratti, dicevo, perchè la sceneggiatura è spesso forzata all'eccesso, e - alla lunga - il meccanismo narrativo diventa piuttosto ripetitivo e monocorde. Salvano l'insieme, appunto, alcune trovate geniali per quanto episodiche, e quella strana sospensione fra toni umoristici e serissimi. Il finale è però molto deludente e approssimativo, per cui il giudizio globale non è di livello altissimo.
Il problema non è tanto l'originalità, su certi temi quasi impossibile da trovare, ma lo sviluppo abbastanza elementare di trama e situazioni che la buona prova di Chit non riesce a compensare. Di positivo alcune prove che meritano attenzione e che possono schifare o far sghignazzare; una galleria di personaggi variopinta (dalla vecchina enigmatica al poliziotto rileccato) e in tono con il senso semiserio dell'opera; quella suoneria del cellulare che prima o poi ti entra nelle vene.
Un divertissement al nero, ben calato nella dimensione paranoica di una vicenda dotata di un meccanismo a orologeria che perde di mordente nella seconda parte ma che alla lunga sa comunque conservare la capacità d’interessare lo spettatore, senz’altro un punto vitale per un soggetto simile. Ancora una vittima della contemporaneità, così vorace, così aggressiva nel raggiungimento dell’obiettivo da lasciare con le spalle al muro. Situazione estrema, soluzione estrema. Avvince ma non troppo, diverte e disgusta. Un buon film.
Che sarebbe disposto a fare un povero squattrinato senza lavoro per tener lontane le chiappe dal lastrico della miseria? Ce lo illustra senza alcuna indulgenza il cinema tailandese, attraverso un'insana schermografia dell'uomo moderno, schiacciato da crisi sociali, debiti insoluti e motosi patteggiamenti venali. 13 prove inumane all'insegna di nervi, fegato e stomaco d'acciaio in un crescendo coercitivo di sadismo, disgusto e raccapriccio senza limiti. Macabra e ingegnosa reinterpretazione siamese delle 12 fatiche di Ercole, piricamente propulsa dall'urto fra nera comicità e orrore insaziabile.
MEMORABILE: La risalita del pozzo assieme al corpo in decomposizione del vecchio testardo; il motociclista "scalottato" brancicante sull'asfalto...
Un uomo sull'orlo della disperazione deve affrontare 13 prove di vario tipo, sempre più impegnative e violente, per diventare ricco. Fin dove si spingerà? L'idea del reality-show online clandestino non è nuovissima, ma il meccanismo funziona e ad un certo punto si capisce che il progetto è ben più ampio come confermato da un finale che presenta un colpo di coda e di scena decisamente riuscito. Il risultato è più che buono visto anche il crescente tasso di coinvolgimento. E voi, fin dove vi sareste spinti?
Contattato da una misteriosa organizzazione su web, Chit, per guadagnare una cifra sostanziosa, dovrà superare 13 prove comunicate di volta in volta per telefono, dalle più innocue alle più disgustose fino alle più tragiche. Una versione moderna di "prove iniziatiche", che spazia dall'ironico in stile quiz tv fino alla rivelazione di un drammatico disegno pianificato che fa leva da una parte sullo strapotere della tecnologia e dall'altra sulle debolezze e le frustrazioni delle persone via via coinvolte. Piuttosto dinamico, ma alla lunga reiterativo e il finale lascia molto perplessi.
MEMORABILE: L' "appetitoso" piatto al ristorante; Il recupero del cadavere dal pozzo e la chiamata ai parenti; Sedia n. 8 per il "bersaglio" n. 8.
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Horrorazzo tailandese che sembra subire gli influssi della nuova corrente "torture porn" stile Hostel, Saw e seguiti.
Piuttosto dell'ennesimo filmetto orientale a base di spettri, sarebbe comunque bene atteso anche da noi, almeno in DVD...
DiscussioneZender • 11/03/09 07:56 Capo scrivano - 47786 interventi
In realtà questo non ha niente a che fare con spettri et similia. Si basa sulla recente moda del reality e del poverello che per soldi accetta di fare di tutto. Piacque molto a Schramm.
rivisto anch'esso. ho gradito con un po' meno entusiasmo della prima volta (e non perché lo ricordassi bene, anzi è stato quasi come vederlo per la prima), ma anche senza standing ovation l'applauso finale resta invariato.
consigliato assai, specie agli estimatori di 13 tzameti
l'assunto di base/fondo (cosa si è disposti a compiere/diventare in nome del monopolio di stato) è praticamente identico, così come abbiamo sempre un disperato che pur di alzar moneta si imbarca in un gioco al massacro.
DiscussioneRaremirko • 5/01/13 00:19 Call center Davinotti - 3862 interventi
Schramm ebbe a dire: l'assunto di base/fondo (cosa si è disposti a compiere/diventare in nome del monopolio di stato) è praticamente identico, così come abbiamo sempre un disperato che pur di alzar moneta si imbarca in un gioco al massacro.
si, ok, ma non penso che i due registi volessero collegarsi, ne tantomeno citarsi.
come cosa involontaria ci sta, ma, a mio avviso, rimane sempre un collegamento forzato.
difatti mai scritto che uno cita l'altro, o che babluani abbia tratto ispirazione e linfa da sakveerakul o viceversa, sarebbe anche impossibile dato che sono stati realizzati nello stesso anno e sono usciti con lieve scarto temporale (resta comunque curioso che oltre ai meccanismi narrativi i due film condividano anche il prefisso 13), ma che i film sono l'uno il mirror concettuale e contenutistico dell'altro.
DiscussioneRaremirko • 5/01/13 23:44 Call center Davinotti - 3862 interventi