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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dario Argento ci aveva già avuto a che fare, coi taxi, e guarda caso in una trasmissione tv che si chiamava “Giallo” (1987, conduceva Tortora). Casualità? Chissà. Di certo questo GIALLO, a dispetto del titolo, è un Argento incolore, sbiadito, che nella sceneggiatura sembra riprendere tutti i temi cari al regista (a cominciare dall’immancabile flashback traumatizzante) infilandoceli maldestramente, a tamponare falle creative che ormai sembrano una costante dell’ultimo Argento. Da SOTTO IL VESTITO NIENTE arrivano la donna (una stagionata Emanuelle Seigner) in cerca della sorella modella...Leggi tutto scomparsa e qualche sfilata nella “Torino fashion” (mah), dal più riuscito NONHOSONNO le identiche scene del bambino che assiste non visto all’omicidio violento della madre, ma il serial killer di turno questa volta ci viene mostrato senza misteri, a testimonianza di una quasi totale assenza di colpi di scena che investirà anche il pessimo finale in garage, posticcio come troppe altre sequenze. Resiste la leggendaria tecnica argentiana, che pur senza produrre alcun momento davvero degno di nota tiene comunque a galla il film consolando almeno l’occhio con qualche bella ripresa avvolgente (la risalita da sotto il gasometro, per esempio) e lo scandagliare curioso negli interni sempre ben scenografati. Qualche concessione al nuovo filone dei torture-porn non ci viene risparmiato quando il killer, “Giallo”, sevizia le sue vittime in cantina (bizzarro però che lo splatter si soffermi su effetti scontati come le martellate in testa nascondendoci a sorpresa feroci tagli di labbra solo suggeriti), mentre le notizie peggiori arrivano dal premio Oscar Adrien Brody, perennemente con la sigaretta in bocca forse per dare un briciolo di carattere al suo ispettore Enzo Avolfi che pare capitato lì per caso, elemento alieno in una Torino che decisamente non sembra appartenergli. Di sicuro Argento non ha mai brillato nella direzione del cast, ma da un attore come Brody era lecito pretendere un coinvolgimento superiore, soprattutto ricordando quel che era riuscito a fare Von Sydow in NONHOSONNO. Non che la Seigner o Elsa Pataki (la modella rapita) si comportino meglio, in verità, e difatti è l’insieme a non reggere, penalizzato dalla pochezza di una sceneggiatura raffazzonata, tirata via, incapace di dare una svolta alla fiacca direzione intrapresa fin dalle prime scene. Per la scarsità di elementi inseriti nella storia sembra che il film duri molto meno della sua canonica ora e mezza e che si risolva sbrigativamente diluendo nell’ultimo quarto d’ora un nulla ricavato dalla semplice prosecuzione piatta di una vicenda già conclusa. I non molti spunti interessanti (l’origine del nome del killer) vengono dissipati pedestremente, come se Argento avesse dimenticato come si riusciva a renderli efficaci.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/04/08 DAL BENEMERITO LUCIUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/11/10
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B. Legnani 7/03/10 01:10 - 5519 commenti

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Rispetto all'osceno La terza madre è almeno guardabile. Brody fa ridere, perché pare Andy Luotto in versione investigativa, impacciato com'è, o rigido o mosso in modo buffo, assolutamente inaccettabile (né vale la scusa del personale antefatto del personaggio). Ha però il merito di far affievolire le molte debolezze che gli stanno intorno, a partire dal risibile accompagnamento investigativo fra poliziotto e sorella della rapita (e la pila usata in un garage illuminato a giorno). La sceneggiatura non è esattamente impeccabile. Argento ripara, ma non fastidiosamente, nella autocitazione plurima.
MEMORABILE: Nei flashback si riassaporano tracce del grande Argento che fu.

Lucius 29/08/09 11:53 - 3015 commenti

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Buon ritorno di Argento al giallo classico, anche se l'impronta è quella del thriller. Questo film sta a Torino come Tenebre sta a Roma. Le atmosfere sono da Seven e il film dimostra che il regista è padrone di questo genere. Nuovi movimenti di macchina per un film che ha più di qualche merito: scenografie bellissime (cosi Argento non ne ha mai avute) e una fotografia impeccabile. Peccato che duri cosi poco (circa 1h24', e questo forse va a discapito del film), perché la storia c'è. Werba: un talento.

Ghostship 31/08/09 21:13 - 394 commenti

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Film che mostra segnali di ripresa per il Darione nazionale dopo il pessimo La terza madre. Il duo di attori protagonisti è probabilmente quanto di meglio Argento abbia mai avuto a disposizione, a ciò si aggiunga una fotografia non eccelsa ma molto curata e delle bellissime scenografie. Lo stile registico del maestro è tangibile anche se meno forte che in altre pluridecorate occasioni, e il trauma torna a farla da padrone. Opera che potrà anche essere definita minore, ma dignitosa e di gran mestiere.

Herrkinski 18/10/09 16:06 - 8052 commenti

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Le mie aspettative, visto il calo qualitativo di Argento da Trauma in poi, erano alquanto basse, ma questa nuova fatica del regista romano mi ha piacevolmente sorpreso. Non ci troviamo ancora di fronte a un film all'altezza dei suoi classici, ma "Giallo" è un thriller moderno e ben fatto, scontato quanto si vuole ma comunque molto professionale. Finalmente attori all'altezza, una buona fotografia, scenografie eleganti e ben curate, alcune scene di morte che lasciano intravedere lo stile inconfondibile del regista. Il suo migliore post-Opera.
MEMORABILE: Le torture inflitte alla Pataky; il flashback nella macelleria.

Capannelle 29/09/09 09:59 - 4394 commenti

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Di Argento ci sono molti difetti storici (attori appannati, dialoghi elementari, indagini stile commissario Basettoni) e qualche virtù (fotografia, coreografie doc). La storia scorre via in modo classico ma senza entusiasmare, non ha punte di ridicolo ma nemmeno di eccellenza e propone un finale abbastanza esile. Non mi stupirei di scoprire che il parto del film sia stato travagliato. Menzione comunque per lo psicopatico: con quel suo farfugliare orgiastico e sadistico è veramente un grande.
MEMORABILE: Giallo: "kiss kiss no more".

Brainiac 17/10/09 16:33 - 1083 commenti

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Thriller da "torcia e pistola" (da Seven in poi c'è sempre una scena in cui il detective brancola nel buio brandendo torcia e, appunto, pistola). Giusto per capire da che parti bazzichi il nuovo ciclo argentiano post-Masters: in quel tipo di giallo epurato dagli episodi grotteschi de Il cartaio ma anche dalle visioni di Suspiria. Film pulitino e risaputo: non instilla dubbi. Il killer sembra il Barbareschi camuffato de "Il grande bluff". La via da imboccare per Dario sarebbe quella di Non ho sonno: un ritorno al barocco, intarsiato dalle bizzarrie che hanno forgiato il suo stile e dal prog-rock.

Anna 2/02/10 18:37 - 90 commenti

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Più che Giallo l'avrei intitolato Liscio: un thriller dove tutto scivola senza colpi di scena. Sceneggiatura anonima, priva di qualsiasi conflitto, poco originale il background personale del protagonista, movente del maniaco sconcertante. Fuori parte gli attori che brancolano inespressivi in un set ben confezionato, tra le peggiori Emanuelle appiccicata all'ispettore Enzo. L'unico in parte l'ispettore Mori con le sue quattro battute. Da salvare le azzeccate musiche del bravo Werba.
MEMORABILE: Memorabile il metronotte che ispeziona un parcheggio iperilluminato con la TORCIA accesa!

Metuant 30/12/09 10:26 - 456 commenti

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Ammetto che, vedendo due nomi nuovi firmare la sceneggiatura, avevo sperato che finalmente molti dei difetti dell'Argento ultima maniera fossero svaniti; in parte sono stato accontentato e, sebbene alcuni siano rimasti (qualche eccesso di grottesco, alcune incongruenze), il risultato finale è soddisfacente. Il killer sarebbe stato meglio mostrarlo solo verso la fine. Ottime le ambientazioni e non male le musiche. Non il classico giallo argentiano, ma un'interessante opera minore sperimentale.
MEMORABILE: Le sequenze d'introduzione del film e il finale per certi versi spiazzante.

Undying 21/12/09 19:56 - 3807 commenti

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Serial killer affetto da malattia al fegato se la prende con belle ragazze. L'ispettore Avolfi (Adrien Brody) si trascina dietro Linda (Emmanuelle Seigner) sorella dell'ultima vittima finita tra le mani del maniaco. Purtroppo il livello di tensione è decisamente limitato a causa del killer (con espressioni, ahimè, ridicole) svelato sin dall'inizio. Né aiuta una sceneggiatura banale (incredibile come viene smascherato l'omicida!) e una limitazione del gore, qui ai livelli minimi per un maestro del genere. Molto lontani i tempi dorati del giallo d'autore: siamo, purtroppo, a livelli anonimi.

Deepred89 28/12/09 19:36 - 3701 commenti

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Argento purtroppo delude ancora una volta. La regia qui non è tecnicamente malvagia (tutt'altro!) ma lo stile che aveva contraddistinto le grandi opere del regista è ormai scomparso del tutto. Purtroppo la sceneggiatura, fiacca, scontata e praticamente senza colpi di scena, non riesce a compensare questa mancanza di stile e il film risulta così tecnicamente buono, ma assolutamente vuoto e piatto. Una sola scena veramente memorabile, il resto non convince e anche lo splatter latita. Un vero peccato.

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Siregon 29/12/09 11:10 - 352 commenti

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Ci risiamo, Argento non cede e confeziona un film anonimo, recitato da attori spaesati come non mai (Brody su tutti). Effetti come al solito poco credibili e killer che, nella versione in inglese, è più grottesco che minaccioso. La location è, al solito, Torino, che Argento riesce a rendere interessante in pochissime inquadrature. Da evitare.

Tomastich 28/12/09 10:43 - 1255 commenti

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L'itterizia portata sul grande schermo da Argento: come dire la follia non ha mai fine. Vedendo il cast ci si poteva aspettare almeno un thriller decente e forse paragonandolo alle ultime uscite (soprattutto Il cartaio e La terza madre, salvando in corner Ti piace Hitchcock?) una sufficienza risicata ci può stare. Però, a mente fredda, qui siamo sui livelli dell'ultimo Bava Jr. (vi dice niente The torturer?) e in più Argento tenta di fare l'americano sulle tracce de Il collezionista di ossa e citando la pellicola sdrucita dei MOH. No. Bocciatino.
MEMORABILE: I primi 3 minuti del film, con le tre autocitazioni: Opera (teatro), Suspiria (pareti rosse), Profondo rosso (bar sul marciapiede).

Manowar79 30/12/09 02:13 - 309 commenti

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Speravamo tutti nella performance di Brody e in parte siamo stati accontentati. Già, nel senso che la sua presenza è forse l'unica cosa salvabile di questo nuovo Argento, che si assesta appena un paio di gradini sopra all'indecenza de La Terza Madre e del Cartaio. I film di Argento ormai sembrano delle fiction e non basta certo il doppio sforzo di Brody (per l'occasione persino anagrammato) per guadagnare cascate di applausi, anzi una trama da 70s-thriller dimostra quanto il regista non riesca neanche a riproporre il proprio trademark. ** politico.

Katiebrook 8/01/10 00:47 - 5 commenti

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Prendete uno sbirro troppo efficiente per stare in un film di Dario Argento, una tipa "peso morto" la quale, anziché seguire parallelamente le indagini, fa recitare le sue rughe e, dopo l'asmatico di Non ho sonno, un itterico, lo spettro guida che vi condurrà in brevi déjà vu di Opera, de Il gatto a nove code. Guardate i titoli di coda e tremerete dalla paura, timorosi che venga realizzato un Giallo 2. La musica ansiogena e l'uso della macchina da presa, per tutti, sono solo un (in)giall(it)o ricordo.
MEMORABILE: Le superfici lucide su cui mi aspettavo che, da un momento all'altro, si riflettesse un'immagine spaventosa.

Caesars 18/02/10 10:20 - 3772 commenti

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Spiace scrivere male di un film di Dario Argento, ma purtroppo è cosa che tocca fare da un po' di anni a questa parte. Partiamo dalle cose che ho preferito: la musica di Werba che non è male (ma neanche chissà cosa, intendiamoci) e la quasi totale assenza di effetti splatter. Fine. Il resto è davvero poca cosa: la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, i dialoghi sono a volte quasi imbarazzanti, la recitazione è quella che è (eppure c'è un certo sig. Brody), il killer è ridicolo. Però su Dario non voglio infierire troppo e quindi bipalleggio

Schramm 13/03/10 10:37 - 3490 commenti

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Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale e urlare scorati "aiuto, s'è perso il Darione!". Si potrebbe infierire sul cadavere con boutade su semafori, cinesi e zafferano, ma ormai il Maestro dell'Errore fa benissimo tutto da solo e la fa controvento (ecco perché Giallo, capito come) senza più bisogno della critica che lo seppellisca vivo, anche perché Decenza s'è desta e il film è già interrato e destinato a non zombificarsi, ché tanto anche gli "attori" paiono comparse di Romero o epigoni di z-comedies italiote. Daltonismo concettuale: Giallo? Io, noblesse oblige, lo ribattezzerei Marrone.
MEMORABILE: Brody simil Scrondo misto Zio Fester misto Salvi misto Kelly misto Cesare Ferretti misto Barbareschi misto Luotto.

Daniela 14/03/10 17:42 - 12606 commenti

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I cercatori dell'Argento perduto non si facciano illusioni: l'unica emozione è vedere un film girato a Torino da un regista italiano in inglese con i sottotitoli: così anche il ragazzo della runner pizza sembra esotico. Per il resto, forza Dario, perchè limitarsi al comico involontario? Un altro piccolo sforzo e siamo dalle parti di Scary movie. O magari ci siamo già: come spiegare altrimenti l'incredibile confessione dell'ispettore alla tizia conosciuta da un paio di giorni, oppure un killer tanto patetico e con un trucco carnevalesco?
MEMORABILE: Quando la Seigner sgualcita dice a Brody pesce lesso traumatizzato da piccolo "sei un idiota!": impossibile non condividere

Guru 22/12/10 11:02 - 348 commenti

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Probabilmente Argento ha tentato di catturare l'attenzione sull'aspetto investigativo e introspettivo piuttosto che sulla tecnicità del giallo-thriller, onde per cui si rilevano parti non collegate tra loro e che nascono e muoiono con un nesso da sotto-indendere. La storia tuttavia è gradevole e di facile comprensione nonostante abbia un finale deludente. L'originalità delle location, che Argento replica raramente nei suoi film, stimola la curiosità e la visione. Sicuramente l'idea del covo nel Gasometro è eccezionale!

Funesto 27/12/10 19:45 - 525 commenti

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Giallo? Errato: 1) di giallo c'è poco o nulla, questo è decisamente un thriller-noir; 2) questo film non ha colore, né sapore né odore. Fatto svogliatamente, quasi senza sangue, ibrido fra Saw e Sotto il vestito niente, tecnicamente non è male, ma scivola via evanescente, inconcludente; la sceneggiatura è mediocre, la confezione di classe ma cela il vuoto. Almeno gli attori (Brody in primis, seppur mal caratterizzato) son bravi. La Pataki mi ricorda Paganini horror quando Daria Nicolodi, a quattr'occhi col demone, fa la cazzuta... se semo capiti! **.
MEMORABILE: Gli occhietti dell'assassino riflessi sul retrovisore del taxi; il "risveglio" della cinese agonizzante (non nascondo che m'è preso un accidente).

Nipo 2/07/10 23:05 - 40 commenti

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Mi ha fatto piacere vederlo al cinema, perché sullo schermo si vede bene quello che Argento voleva: belle inquadrature, montaggio, musica e tutto ciò che è tecnico. Buona tensione in alcune scene, storia semplice, attori nella norma (nulla di esaltante, visti i nomi). Però il film è buono, si lascia vedere e fa piacere passare un'ora e mezza in sua compagnia. Non ci saranno carneficine, ma il suggerire è quasi meglio del mostrare e lo scopo viene raggiunto. Unico neo: il trucco del killer.
MEMORABILE: La fuga della Pataky dal covo di Giallo. Gli omicidi dei flashback.

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G.enriquez 12/08/10 21:03 - 121 commenti

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Prima di commentare questo film, bisognerebbe fare una premessa rivolta soprattutto ai fan di Argento. Questi devono sapere che "Giallo" è un thriller psicologico e non un film nel quale bisogna scoprire chi è l'assassino. Questo per evitare sicure delusioni. Per questo lavoro, Argento ha intelligentemente scelto di affidare la sceneggiatura ad altri e infatti nel film si respira un'aria nuova e molti clichè della sua filmografia fortunatamente cadono. Insomma, può o meno piacere, ma un segnale da parte di questo regista sicuramente c'è stato.

Rambo90 19/10/10 23:47 - 7659 commenti

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Noiosissimo thriller di Argento (ormai lontano dal suo periodo d'oro): il ritmo è lento, lentissimo e si fa davvero fatica a seguire l'indagine, che ha pochissimi colpi di scena e poca tensione. Brody è bravo (soprattutto nel suo alter ego) ma poco può nella pochezza della confezione. Pochi effetti (e da Argento non me l'aspettavo), dialoghi ai limiti del ridicolo e fotografia da tv-movie. Mi sono piaciute solo la colonna sonora e le divertenti performance del killer Giallo.

Mark 26/10/10 21:12 - 264 commenti

I gusti di Mark

Semplicemente un non film. Nessuno crederebbe, nonostante ormai i tentativi falliti di tornare con successo al thriller, che sia stato Argento a dirigerlo. Il budget è a bassissimo costo (e si vede), la trama è una non trama, fondata sul rapporto espediente narrativo e assonanza di genere che è quasi ludica. L'unica cosa dignitosa che Argento avrebbe potuto fare per sè e per i suoi fans è secretare fino al finale l'identità dell'assassino, invece neanche questo, al minuto 39 tutto è già scritto, ovvero nulla.

John trent 30/10/10 19:05 - 326 commenti

I gusti di John trent

Verrebbe quasi da chiedersi il motivo per il quale un Maestro come Argento si sia ridotto a girare un film peggiore dell'altro invece di ritirarsi, a questo punto, con l'onore delle armi. In questo film non funziona niente: non c'è splatter, non c'è tensione, non c'è atmosfera, non c'è anima. Il killer è truccato in modo risibile e Brody interpreta un ispettore che se ne sta per tutto il film con un'espressione stranita a metà tra tra Andy Luotto e Marty Feldman. Il flashback in macelleria, poi, è il trionfo del ridicolo. Come il finale.

Disorder 6/11/10 16:04 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Buono. Più che al thriller moderno, il film è a mio avviso accostabile al vecchio giallo all'italiana: serial killer complessato-traumatizzato, indagini condotte per approssimazione, violenza sadica (qui poco mostrata). Se non si cerca il realismo a tutti i costi comunque va più che bene. Il ritmo c'è e gli attori anche, latita in certi momenti la sceneggiatura; buone anche le musiche. Peccato solo per quel finale sbrigativo, che chiude precocemente il film quando la tensione era ancora alta. Niente male, alla fine.

Cotola 7/11/10 14:12 - 8998 commenti

I gusti di Cotola

Meno peggio del previsto, ma comunque un film molto mediocre. L'avesse girato un novizio staremmo a fare tutt'altri discorsi, ma essendoci Argento dietro la mdp non si può non rimanere delusi e registrare una totale assenza di inventiva sotto ogni punto di vista. La tensione poi non si palesa mai in nessuna scena e lo stile è piatto e anonimo. Al solito la sceneggiatura non brilla per logica e tenuta e gli attori, come sempre mal diretti, non ci fanno una bella figura. Torino andava sfruttata meglio. Non male la colonna sonora ma non basta.

Tyus23 7/11/10 19:44 - 220 commenti

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Anonimo Argento anni 2000. C'è da dire però che questa volta il regista romano osa meno, specialmente nella risoluzione finale e quindi cade meno rovinosamente di altre volte. La regia è di mestiere ma senza sussulti e la recitazione è nella media argentiana. Qualche buona scena ma l'impressione è che il regista (e co-autore) di capolavori come Profondo Rosso abbia lasciato il posto a poco più di un mestierante qualsiasi. Inutile ma non pessimo.

Hackett 13/11/10 13:47 - 1865 commenti

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Aspettarsi il peggio alla fine aiuta. Così, dopo alcune cocenti delusioni (Il fantasma dell'opera, La terza madre) questo Giallo non appare poi il disastro tanto paventato dai tanti, delusi, argentiani della prima ora. Nonostante una colonna sonora fuori posto, un killer malfatto e mal pensato ed alcune soluzioni discutibili, il film di Argento recupera dei punti rispetto ai precedenti. Se i titoli di coda fossero partiti subito dopo la sfumatura su Brody, evitandoci il finalino posticcio, la pellicola avrebbe meritato qualcosa di più.

Fauno 19/11/10 10:59 - 2206 commenti

I gusti di Fauno

Io dico proprio che questo film, pur coi suoi limiti, è veramente riuscito a coinvolgermi; non l'ho per niente trovato banale, anzi, molto toccante e coinvolgente nella descrizione sia della personalità del killer che in quella del detective e nessuna delle vittime dirette o indirette l'ho trovata melensa o patetica. Fotografia e scenario non saran stratosferici ma sono incisivi. Caro Dario, sei in netta ripresa. La scelta di Brody come sguardo, lineamenti e modus vivendi è stata azzeccatissima.
MEMORABILE: Il significato del titolo, visto che per mia fortuna non ne sapevo nulla!

Jorge 3/12/10 21:47 - 164 commenti

I gusti di Jorge

Meno peggio de La terza madre o de Il cartaio, non splende comunque di luce straordinaria; la regia, pur con qualche picco tecnico, è abbastanza anonima; si salvano le belle scenografie di Bassan e le musiche di Werba (che non conosco), ma il resto è davvero deludente, dal soggetto trito e ritrito e con molti rimandi a film precedenti alla recitazione svogliata di Brody, alla tensione, che latita, rendendo il film generalmente piatto. Salvo la Pataky e la Seigner, così come qualche momento riuscito del film. Ma è davvero poca roba.

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Myvincent 21/12/10 22:59 - 3721 commenti

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Giallo apparentemente sotto tono per i meno attenti, brilla in realtà per serietà artistica, eleganza stilistica e sfaccettata sceneggiatura. Niente assassini da scoprire, ma grande sforzo inventivo per trovare una strada nuova ed originale al suo stesso consueto modo di creare tensione. In più spiccano i toni drammatici, le immagini e i costumi da cinema di serie A. Una nuova lezione di cinema dal nostro geniale regista contemporaneo.

Trivex 16/01/11 15:45 - 1738 commenti

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Lascio perdere paragoni con il passato, guardo avanti e trovo: un moderno gore, formato tv e con buone scenografie. La storia è poco originale, ma il plot alla fine potrebbe pure interessare, anche perché molto commerciale. Con gli attori ci siamo poco o nulla, in particolare il ruolo dell'investigatore, stereotipato sul noir, poco motivato e/o svogliato; e non parliamo del maniaco, terribile. La sceneggiatura è una nuova ombra, con molti errori, alcuni grossolani (bisogna ungere per ottenere la lista dei tassisti con precedenti?). Potenzialità non sfruttate.

Iochisono 24/12/10 20:52 - 133 commenti

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Sempre più delirante. Brody è sia un poliziotto "ammericano", infilato nella questura di Torino, con un ufficio loft e il giubbotto "F.B.I." in evidenza, sia (truccato malamente) un altro personaggio (con lo pseudonimo Byron Deidra...) di cui è meglio non dire niente per non "spoilerare", ma ragazzi... Per elencare l'elenco di assurdità servirebbero delle pagine intere. Mi limito a citare il momento in cui Brody registra un'indicazione esalata all'ultimo momento da una vittima in giapponese e, per tradurla, va da un venditore di pesce giapponese al mercato. Per non dire dei flashback anni '70

Homesick 29/12/10 18:47 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Argento si è ripreso? Per una risposta sicura bisognerebbe vederlo tornare in veste d’autore, in quanto il copione, reminescente sia dei malati terminali rapitori-torturatori-killer dei vari Saw che dei passati gialli argentiani, è mediocre opera altrui e non prevede suspense o rivelazioni inaspettate; il Nostro lavora da par suo su ritmo, scenografia, location, inquadrature, azione e grand guignol, riscattandosi – almeno a livello di tecnica - degli obbrobriosi Il cartaio e La terza madre. Senza infamia né lode le prestazioni di Brody (con doppio ruolo in incognito) e compagni.
MEMORABILE: La vendetta in macelleria.

Cif 5/01/11 17:58 - 272 commenti

I gusti di Cif

Peccato, proprio peccato. La storia alla base ci sta tutta e c'è anche una sufficiente dose di originalità attorno a "Giallo". Poi c'è il solito topos argentiano, ovvero il trauma originario e diversi flashback per spiegare la personalità dei personaggi. Poi le note dolenti: il passato dei personaggi è buttato lì senza motivo apparente e quasi senza funzionalità per la storia. I personaggi poi sono usati come pupazzi, cui Argento fa fare qualcosa che è funzionale solo all'idea plastica del regista. Involuto ed incompiuto. 1 1/2.
MEMORABILE: Forse un po' si salva Brody, che dà un tono americano all'opera.

Dick_tracy 24/02/11 14:18 - 3 commenti

I gusti di Dick_tracy

C'è da chiedersi come abbia mai potuto un regista che all'attivo si porta dietro successi come Profondo Rosso, Suspiria e Inferno, girare un film così mediocre. Praticamente manca qualunque colpo di scena, l'identità del killer non è un mistero e in più si indovina una tendenza di marca decisamente bassa, già annunciata nella Terza Madre: quella di inseguire l'onda di popolarità recente del torture movie segnata da film come Hostel e Saw. E pensare che una volta erano gli americani che prendevano lezioni da Dario...

Bruce 11/04/11 16:36 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

Se ne apprezzano la consueta tecnica registica sopraffina, alcune riprese d'esterni a Torino, il valido accompagnamento sonoro e poco altro. Deludono il soggetto e la sceneggiatura, troppo esili, piatti e prevedibili, senza guizzi o fascinazioni occulte in grado di elevare il film dalla mediocrità. Tutti gli attori danno il minimo sindacale, con il maniaco da dimenticare. Di giallo, a dispetto del titolo, c'è ben poco, tanto tutto è dichiarato e privo di mistero.

Il Dandi 19/03/11 13:54 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Non è che sia un film inguardabile o ridicolo, ma sarebbe quasi meglio che lo fosse tanto è piatto e anonimo. Questo ennesimo serial-killer collezionista e videoamatore (luoghi comunissimi del thriller anni '90) non solo non fa paura; ma -agendo fin dall'inizio a volto scoperto- ci priva anche del puerile piacere di scoprirne identità e movente. Forse il significato beffardo del titolo (il film NON è un giallo) è una delle cose migliori, ma è troppo poco. Sorprendentemente deludente anche l'ambientazione nell'amata Torino.
MEMORABILE: Il flashback del poliziotto da bambino

Lythops 10/04/11 19:39 - 1019 commenti

I gusti di Lythops

Film mai uscito nei cinema (almeno si è risparmiato sul triacetato), Giallo è una tristissima testimonianza dell'annaspare di un ex maestro visionario che ha emozionato con le sue storie, inquadrature, fotografie e grandissimi movimenti di macchina. Il film si guarda distrattamente, con noia e la speranza che qualche trovata possa risollevare le sorti di un film mal recitato e soprattutto a tratti comico naufraga miseramente. Finito il film, si pensa a quanto prezioso è il tempo e a quanto è stato sprecato.

Mco 13/05/11 12:43 - 2323 commenti

I gusti di Mco

Quando ci si avvicina a una pellicola del grande Dario si presentano due problemi: anzitutto una sorta di metus reverentialis e poi il raffronto inevitabile coi lavori precedenti. In sintesi appare davvero arduo dare giudizi su prove argentiane come questa, minore in tutto e per tutto e ben poco convincente. Si salvano unicamente la bellezza di Torino, quella della Seigner e qualche acuto gore. Brody invece è da rimandare a settembre.

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Corinne 25/05/11 00:45 - 420 commenti

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Non bastano un paio di flashback e un trauma infantile a fare di un film di Argento, se non un capolavoro, almeno un'opera decente. Non se la sceneggiatura è ridicola, la tensione latita, i colpi di scena mancano completamente e il tipico tocco sanguinolento del fu-re del thriller lascia spazio al gore da torture-porn. Non brutto come La terza madre, ma decisamente un flop.

Manfrin 12/07/11 14:27 - 391 commenti

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Ci si aspetta sempre molto da un maestro come Argento e talvolta, come in questo caso, si rimane delusi. Un film che scivola via senza particolari colpi di scena con la caccia all'assassino, noto fin da subito, tirata un po' per le lunghe. Brody non dà animo al suo ispettore tabagista e perfino assassino. La mano si nota in alcune belle riprese e la ricerca degli ambienti (soprattutto interni), ma la vigna sembra rinsecchita.

Beyond87 29/07/11 21:09 - 34 commenti

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Giallo è in assoluto il punto più basso della carriera di Dario Argento! Non farò il nostalgico: essere grandi registi non vuol dire clonare i propri capolavori. La terza madre è un film che comunque portava in pancia qull'eccesso della visione tipico di Dario. Giallo è un film "televisivo", decisamente privo di nerbo e tensione, una rimasticatura degli psycho killer americani, un messaggio di esaurimento creativo. Insomma, una brutta pagina da archiviare immediatamente. Nato male, finito ancora peggio.

Kekkomereq 20/11/11 20:29 - 358 commenti

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Ha attraversato tanti problemi di distribuzione e il film ne ha risentito. Qui Argento non brilla: la regìa è piatta e sono poche le scene degne di nota, tra cui le sequenze del sogno e delle torture. Escludendo Adrien Brody, il cast non è niente di speciale. La scusa poi è sempre la stessa: il trauma infantile, che oramai ha stancato. Siamo lontani anni luce dall'Argento di Profondo rosso.

Rebis 24/11/11 19:15 - 2331 commenti

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Gli ultimi film di Argento sono ormai un appuntamento irrinunciabile. Con l'inverosimile, il ridicolo, il grottesco. Ma se La terza madre sprigionava un'aura scult che faceva quasi simpatia, Giallo è immerso in un livore tecnico, atmosferico e creativo che disarma. Va bene: la sceneggiatura è (sempre stata) un preteso, ma qui i culmini di approssimazione imbarazzano; Brody e Seigner, abbandonati a se stessi, si rimpallano la miseria dei dialoghi. Argento ha la tecnica, ma sotto il vestito niente. Brody è assassino/vittima e detective/carnefice: un espediente più vuoto del finale. Inconsistente.

Stefania 12/06/12 02:51 - 1599 commenti

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A parte che il serial killer mi ha subito ricordato, come fisionomia, Paul Naschy ne Il mostro dell'obitorio, cosa che mi ha fatto sorridere, il film riesce a non essere inguaribilmente brutto perché si tiene alla larga da ogni eccesso, è limpido, buon montaggio, scorre bene, senza segreti né sorprese, esteticamente è luminoso, un po' piatto, in certi momenti potrebbe assomigliare a una puntata di una serie tipo CSI: il vecchio, prezioso Argento lo si rivede solo nel flash back del delitto nella macelleria. Non l'avesse, purtroppo, firmato un Maestro, è un film che si scorderebbe in un'ora...
MEMORABILE: Il colpo di genio della Seigner, che scopre perché mai il killer è... giallo!

Coyote 11/11/12 11:35 - 185 commenti

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Un pastrocchio senz'anima, un'operazione incolore. Emanuelle Seigner e Adrien Brody, in altri casi apprezzabilissimi, si muovono con evidente disagio e imbarazzo in una trama di una banalità sconcertante, con personaggi privi di spessore e della minima profondità. Alcune belle location torinesi meriterebbero di essere sfruttate per operazioni migliori.

Nicola81 5/06/15 15:47 - 2827 commenti

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Se neppure Argento è stato in grado di resuscitarlo, forse dobbiamo rassegnarci all'idea che il thriller italiano sia morto per sempre. Questo film, in realtà, si è rivelato superiore alle mie basse aspettative, perché la storia scorre bene, l'ambientazione funziona e in alcune sequenze si rivede la mano del maestro. Da Argento, però, sarebbe lecito attendersi qualcosa in più di un compitino svolto con diligenza. E anche la coppia Brody/Seigner recita meno bene di quanto ci si poteva attendere. Sufficienza stretta e di stima.

Minitina80 20/07/15 16:57 - 2976 commenti

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Un buon thriller, scritto in modo abbastanza ordinario, ma quanto meno lineare e privo di inutili voli pindarici. I difetti si trovano più che altro nella messa in scena; gli attori non sono affatto convincenti, mentre la produzione si avvicina pericolosamente allo stile di uno sceneggiato televisivo svilendo il tono della pellicola. Insolita la colonna sonora, ma nel complesso rimane un lavoro mediocre, soprattutto considerato che porta quella firma...

Furetto60 25/11/15 21:23 - 1192 commenti

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Se non si leggessero i titoli di testa si sarebbe portati a pensare "toh, un altro epigone di Dario Argento; certo l'originale è altra cosa...". E invece il nostro sforna una trametta condita da qualche scena splatter giusto per evitare alla palpebra di calare, un protagonista monoespressione (fronte corrucciata forever), situazioni da b-movie. Si salvano le vedute di Torino e le belle ragazze ossia la facciata, ma non il contenuto.

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Andypanda 22/12/15 19:52 - 29 commenti

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Non siamo ai livelli eccelsi raggiunti da Argento negli anni ’70 e ’80, ma il film non è comunque totalmente da buttar via. La classe registica appare intatta, è la sceneggiatura troppo banale e scontata a rovinare almeno in parte il progetto. Quanto a Adrien Brody bisogna distinguere, perché ha un duplice ruolo. Maluccio come ispettore (monoespressivo), credibile come serial killer. Promosse sia Emmanuelle Seigner, che infonde la necessaria drammaticità al personaggio, sia Elsa Pataki, scream queen di una certa classe.

Rufus68 11/09/16 22:32 - 3818 commenti

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Inferiore persino a una buona puntata d'un serial qualunque (di quelli noiosi, con gli psicopatici fatti con lo stampino). Non c'è niente che valga la pena di menzionare. La logica drammaturgica va a farsi un giro, Brody è nullo e sugli altri... lasciamo perdere: criticamente impalpabili. Meglio di altri nadir del regista seppur egualmente deprimente. Neanche brutto, ma afflitto da quella stancante mediocrità che genera indifferenza.

Alex1988 15/07/16 20:08 - 728 commenti

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Siamo lontani anni luce dai tempi d'oro dei capolavori di Argento. A parte il fatto che il plot di "Giallo" ricordi molto (almeno a me) Il silenzio degli innocenti, anche la conduzione della suspence non è più la stessa e il film ne risente. Forse pure le traversie giudiziarie legate al film hanno pesato sul progetto, chissà!

Ira72 14/02/17 14:40 - 1305 commenti

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Trovo che i peggiori lavori di Argento siano comunque superiori ad altri film del genere in circolazione e questo ne è un esempio. Senz'altro il film è sottotono, sia per sceneggiatura che per cast. Non decolla, non avvince e gli attori poco convincono, inclusa la figura di Giallo che tutto suscita tranne terrore. Però. Ci sono quel gusto inimitabile e quel sapore autentico (anche se goffo in questo caso) tipici del Maestro che rendono piacevole anche un prodotto mediocre. Sembra di assistere a un vecchio thriller anni 70 senza pretese. Per i nostalgici.

Ultimo 20/06/17 22:24 - 1652 commenti

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Thriller parecchio noioso, in cui Argento dimostra di essere ben lontano dal suo periodo d'oro. La vicenda di base si potrebbe dimostrare interessante, ma in realtà si trascina con una lentezza quasi imbarazzante e le stesse indagini si seguono con fatica. C'è da dire che il cast ci mette un minimo di impegno, per cui il film si salva dallo sprofondo assoluto, pur rimanendo su livelli piuttosto mediocri. Scarso.

Anthonyvm 21/04/18 22:53 - 5612 commenti

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Probabilmente il peggior lavoro del tristemente involuto Argento. Un film dalla produzione travagliata, che forse sarebbe stato meglio non fosse mai stato portato a termine. Dario prova a cimentarsi con un thriller violento all'americana, con un serial killer di cui conosciamo volto e nome e che tradisce pertanto il titolo (che presumerebbe un plot whodunit invece assente). C'è qualche decente effetto gore che tuttavia non ravviva una sciatteria generale di inusitata bassezza. Anche il cast è fuori luogo e spaesato. Peggio de La terza madre.
MEMORABILE: L'immotivato doppio ruolo di Adrien Brody.

Bubobubo 21/03/20 18:33 - 1847 commenti

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Se la mano del killer dei Vanzina della Milano thriller da bere fosse stata mossa da motivazioni phenomeniane avremmo avuto, probabilmente, questo Giallo: che, nel concreto, è un piccolo horror dalla fotografia televisiva, con due protagonisti fuori ruolo (davvero pessima la Seigner), un profluvio di turpiloquio che serra gli interstizi di dialoghi esangui e un finale di sciatteria da mandibola cascante. Cercano di salvare la baracca i sanguinolenti flashback dall'infanzia del commissario (Brody), ma è un po' troppo poco.
MEMORABILE: Giallo è brutto, sì: e allora?

Didda23 22/06/20 09:10 - 2424 commenti

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Probabilmente l'approccio più corretto è quello di dimenticare le opere del passato e di nutrire basse aspettative. In fondo è un'opera moderna (che cavalca la moda "torture" del periodo) con un'atmosfera da thriller all'americana condotta con mano sicura da Argento ,che sa offrire ancora qualche sprazzo del genio che aveva segnato indelebilmente gli Anni Settanta. Qualche faciloneria nella sceneggiatura non inficia più di tanto un prodotto del tutto onesto con discreti effetti speciali e interpretazioni non così malvagie. Il Il neo più evidente è il killer ai limiti del trash.
MEMORABILE: L'ammirevole flashback in macelleria; La location del gasometro; Il finale nel parcheggio.

Maurizio98 16/08/20 01:06 - 30 commenti

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Argento torna a Torino, alla ricerca di ispirazioni e suggestioni perdute. Ma gli anni dell'incanto della paura sono finiti. Il viaggio infernale delle giovani vittime parte da un taxi. Ma l'autista non è l'iconissimo Fulvio Mingozzi di Suspiria e Inferno; è un mostro psicopatico e sadico. Adrien Brody recita svogliatamente, lui che capacità ne ha dimostrata a pieni voti a suo tempo. E poi solo scintille argentee frammentarie del visionario della paura.
MEMORABILE: Scintille d'Argento: la ragazza giapponese che riprende improvvisamente un anelito di vita e ti fa sobbalzare; La fuga disperata con il dito mozzato.

Buiomega71 22/02/22 01:26 - 2899 commenti

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Se fosse uno straight to video di Albert Pyun sarebbe anche divertente. Ma dietro c'è Argento (totalmente anestetizzato e irriconoscibile) e la cosa diventa inaccettabile. Vano cercare a forza (a costo di essere capziosi) tracce del suo cinema (il taxi di Inferno, Suspiria e La terza madre? Il dito amputato in un geyser di sangue come il braccio troncato a Veronica Lario?) perché è tutto inutile. Resta la volgarità che manco i fumettacci zozzi (Giallo che si masturba col ciuccio in bocca) e le perversioni raffinate non esistono più. Il cartaio, a confronto, sembra Opera.
MEMORABILE: Il prefinale con le isterie della Seigner, che se lasciato così, avrebbe avuto un flebile guizzo disturbante; La madre tossica che si fa una pera.

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Metakosmos 11/06/22 17:36 - 300 commenti

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Piatto, piattissimo, quasi televisivo se non fosse per alcune strabordate sanguinolente che si approcciano ai gorno di tendenza e per alcuni elementi curiosi che avrebbero potuto divenire carte vincenti con una realizzazione migliore (su tutte il fatto che non sia un vero giallo, nonostante il titolo, in quanto il vero "giallo" del film non si rifà al genere come si potrebbe pensare ma ad un particolare centrale bizzarro che qui però diviene solo grottesco). Bisogna considerare anche tutti i problemi produttivi avuti, ma non sono una scusante.
MEMORABILE: Il vero "giallo" della vicenda.

Magerehein 20/10/22 15:58 - 977 commenti

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Niente da fare, il glorioso Argento dei tempi andati non c'è proprio più, escluso qualche sporadico lampo citazionista. Questo thriller è infatti insipido, banale (inclusa la colonna sonora), con dialoghi ai limiti del risibile e una blanda divagazione nel torture porn di cui non si sentiva il bisogno. Neppure l'eleganza di Torino, tanto cara al Maestro, viene più sfruttata a dovere in inquadrature e interni (complice forse anche un budget più risicato). Che dire poi del doppio ruolo di Brody, diviso fra un poliziotto immusonito e il cugino brutto di Rambo? Noioso e deludente.
MEMORABILE: Il flashback con il macellaio.

Siska80 10/02/23 10:08 - 3714 commenti

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Certo non un thriller, bensì un poliziesco (a metà del film viene svelata l'identità del serial killer), purtroppo non atipico nella filmografia argentiana post Cartaio eppure superiore alla media grazie alla capacità (non da poco) di saper coinvolgere nonostante i soliti tòpoi (traumi infantili, coppie d'investigatori più o meno  improvvisate, omicidi sadici, particolari che svelano l'arcano ecc.). Si guardi invece all'aspetto umoristico (e non solo) della vicenda: detective e assassino sono facce della stessa medaglia, ossessi idioti che si fanno fare barba e capelli dalle donne!
MEMORABILE: Il ritrovamento in piazza; La giustizia fai da te.
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  • Discussione Markus • 6/04/12 15:11
    Scrivano - 4775 interventi
    Tattoo ebbe a dire:
    ps: ( ti aspetto alla seconda Edizione del Dario Argento Tour Locations Torino di quest'anno fissata per il 16 settembre 2012). Invito che ovviamente rimbalza a tutti gli amici del Davinotti!) Ciao!

    Come c'eravamo detti a Torino, molto volentieri. I primi di settembre ci organizzeremo ;)
  • Discussione Gugly • 6/04/12 16:27
    Portaborse - 4711 interventi
    Confermo che la mia idea è la medesima, anche se il film in questione devo ancora vederlo :-)
  • Discussione Didda23 • 6/04/12 19:04
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Ci dovrei essere pure io
  • Discussione Tattoo • 19/04/12 23:51
    Galoppino - 27 interventi
    Ragazzi la data del Tour è il 16 settembre. I primi di Maggio verrà divulgato il programma! Spero di vedervi.....Un saluto!
  • Discussione Lucius • 25/12/14 03:14
    Scrivano - 9063 interventi
    Zender, accorperei le varie curiosità sui poster del film.Da aggiungere: il poster dell'edizione Home Video tedesca presenta i due protagonisti con alle spalle il colonnato di San Pietro,(in stile Angeli e demoni"), sfondo molto scenografico, ma che nulla c'entra con le riprese del film.Grazie.
    Ultima modifica: 25/12/14 03:15 da Lucius
  • Homevideo Buiomega71 • 22/02/22 10:22
    Consigliere - 25892 interventi
    Buono il dvd edito da dall'Angelo Pictures

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti.
    Come extra solo il trailer.
    Durata effettiva: 1h, 28m e 42s

    Immagine al minuto 0.41.47.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/PDVD-255.jpg[/img]
    Ultima modifica: 22/02/22 12:47 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 22/02/22 11:18
    Consigliere - 25892 interventi
    Tuttargenteria (quel che rimane di Dario Argento)

    Cosa rimane davvero di Dario Argento in questo Giallo?

    Personalmente il nulla più assoluto, lo zero al cubo, l'anestetizzazione e l'anonimia portata all'estremo, l'annientamento di una forte personalità autoriale (che, quì, di personale  non rimangono nemmeno le briciole), per un prodottino usa e getta fatto (sembra) per compiacere gli americani.

    Senz'anima, vuoto a rendere, banale, anonimo, e totalmente privo di ogni aggangio argentiano, che segue (pedissequamente) la moda thrilleresca (con spruzzata di torture porn) del periodo. E il livello qualitativo, se non è proprio amatoriale, poco ci manca. (le ultime derive del buon Bruno Mattei? Budget a parte, e meno scalcagnatezza, siamo da quelle parti).

    Fosse stato diretto da Albert Pyun, magari, potevo anche trovarlo divertente, come qualsiasi staight to video (se ne vedon di peggio), ma è inaccettabile (almeno per il sottoscritto) che dietro a questa poveracciata, tanto insulsa quanto convenzionale, ci sia il nome di Argento.

    Per riuscire ad andare avanti con la (sofferta) visione cercavo le suggestioni e i rimandi argentiani, faticando non poco a cavarli fuori come un ragno dal buco (mentre, a differenza, nella Terza madre mi sono venuti addosso "loro", come una valanga, per tutto il film) a costo di essere capzioso, mera missione impossibile da qualsiasi lato lo si prenda.

    Il teatro all'inizio? Il taxi di Suspiria, Inferno e La terza madre?, Il dito mozzato alla Pataki in un geyser di sangue come il braccio troncato a Veronica Lario in Tenebre? Il particolare in PP dell'ago della siringa che buca la lingua della Pataki? (il cuore che pulsa di Eva Axen  e la lama di coltello che lo penetra?), il luccernaio sfondato da Alida Valli in fiamme in Inferno come le battute conclusive di Giallo? Lo spioncino di Opera?

    Niente, tutto inutile, scarabocchi e farlocchi, mi scivolava tutto addosso, Argento non pervenuto, nemmeno in momenti non  girati malissimo (la vendetta in macelleria pareva più orientata verso un "mafia movie" alla Scorsese, il flashback con la madre uccisa uguale a mille altri visti e stravisti-inquadrature sghembe comprese-, la fuga della Pataki dalla tana del mostro, messa in scena con professionalità ma priva di pathos, figuriamoci di argentianità) in un frullato da thrilleretto da bancarella (non manca nemmeno la banale sparatoria finale tra Brody e il killer) già bello e pronto per essere trasmesso da RaiDue in prima serata per la serie "Nel segno del giallo". Il tutto avvolto in uno scialbo look paratelevisivo tipico dei primi anni 2000.

    Pure la violenza è indolore (giusto una testa sfondata a martellate) che manca del tutto del sadismo argentiano, e che pare buttata lì, senza costrutto e convinzione. E nemmeno quando Argento cerca di buttarla sul laido e la sporcizia (il covo di Giallo) ne azzecca una, sfociando nel ridicolo e nel patetico.

    Eppoi la volgarità, il cattivo gusto e lo squallore, che nemmeno nei fumettacci zozzi stile Attualità nera (non potevo davvero credere che Argento avesse girato quella roba dove Giallo si masturba, davanti al computer, con il ciuccio in bocca, dopo aver letto Hentai zoofili e esclamando "Figo il cane"(sic!), o che, mentre la Pataki lo copre di insulti e lo umilia, lui prende a calci i bidoni e orina nel lavandino facendo le boccacce!), una cosa davvero imbarazzante e improponibile, da sprofondare nella poltrona, per un autore che aveva portato la raffinatezza della perversione (Tenebre) a livelli quasi estasiatici.

    Inutile sottolineare la scelleratezza e la demenzialità del make up di Giallo (sembrava quasi una presa per i fondelli, se ne sono dette tante, troppe, ma non riuscivo a capire se era un mix tra lo Slot dei Goonies, il David Patrick Kelly dei Guerrieri delle notte, Sylvester Stallone dopo un ictus o un'anziana e robusta signora-che all'occorenza vestiva i morti e faceva le iniezioni a chi ne aveva di bisogno- che abitava sopra l'appartamento di mia nonna, conosciuta come la "Lisi" ) e alcune derive che vogliono apparire sgradevoli ma sono solo ridicole (la madre prostituta e tossica, i flashback d'infanzia con bullismo).

    Continuare sarebbe impietoso, come sparare sulla croce rossa.

    Unica intuizione che poteva, in qualche modo, renderlo quantomeno salvabile, era il finale, con la Seigner che, istericamente, sbraita addosso a Brody. Chiuderlo così avrebbe dato un senso di disturbante e pessimistico. Invece si è optato per un finalino di coda terrificante, che affossa anche quel misero poco di buono che poteva esserci.

    Brody e la Seigner vanno col pilota automatico, la musica di Werba fastidiosa e senza mordente, Fasano fa quel che può e Stivaletti, almeno, crea una faccia femminile martoriata dalle martellate piuttosto realistica.

    Ma a mancare del tutto, quì, è proprio Argento, volatilizzato in una nube di pressappochismo e svogliatezza, tra buona la prima e un totale disinteresse a quello che, sciaguratamente, le hanno messo tra le mani.

    La cosa più grave e che Il fantasma dell'opera e Dracula 3d erano omaggi a due miti letterari che non appartenevano minimamente al suo cinema, mentre Giallo è il suo terreno fertile e inventivo, e questo rende tutto ancor più intollerabile.

    Posso capire di non fare raffronti con l'Argento del passato (per carità), ma quì mi trovo davvero davanti il nulla (anche se lo avesse diretto Lamberto Bava, per dire).

    A confronto di questo miserello e penoso thrillerino da discount Il cartaio sembra Opera.
    Ultima modifica: 22/02/22 15:47 da Buiomega71
  • Curiosità Siska80 • 10/02/23 16:49
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Al minuto 27.28 circa, sul muro dell'ufficio di Sal (Luis Molteni) è possibile vedere due locandine di altrettanti famosi film western: a sinistra quella de Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (1966) in lingua inglese, a destra (identificata da Buiomega71) quella de Il marchio di sangue di Rudolph Maté:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/yallo.jpg[/img]
  • Discussione Siska80 • 10/02/23 19:44
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Ringrazio Lucius per la curiosità sul taxi, perchè mi ha consentito di comprendere meglio il finale!
  • Discussione Lucius • 10/02/23 20:00
    Scrivano - 9063 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
    Ringrazio Lucius per la curiosità sul taxi, perchè mi ha consentito di comprendere meglio il finale!

    Prego e complimenti per la chiarezza nei commenti.
    Ultima modifica: 10/02/23 21:16 da Lucius