Thriller con parecchi tocchi satirici e da commedia nera che non sminuiscono però il clima di tensione che in alcuni momenti è alto. La regia di Smight è molto ispirata e con alcuni movimenti di macchina molto belli; la sceneggiatura è ben scritta e nella sua scorrettezza centra appieno le coloriture nere e divertenti (ad esempio i siparietti tra Morris e la madre) che vogliono dire molto più di quel che sembra.
Steiger è più gigone che mai ma la sua prova è godibilissima; il resto del cast fa la sua parte. Piccolo gioiellino: da recuperare!
Uno dei punti forti è l'assassino con le sue moltepici identità. Se in Doppio sospetto, di molto successivo, il killer avrà bisogno di denudarsi prima di colpire, qui abbiamo un omicida che recita una parte e che, per entrare appieno nei personaggi che la sua mente malata gli propina, ha bisogno di indossare nuovi abiti per sentirsi qualcun altro. L'aspetto psicologico risulta sufficientemente curato e l'ambientazione old NY si rivela una valida cornice per una storia che ha radici profonde. Appropriata la messa in scena, ben fotografato e con un cast convincente.
Tra thriller e commedia, un bizzarro prodotto tardo sessantiano dalla trama semplice e tecnicamente non privo di qualche imprecisione, ma in grado di far funzionare a dovere le sue componenti, risultando così tenerissimo nel suo risvolto sentimentale, ambiguo nelle sue buffe sfumature edipiche e sufficientemente morboso (pur non mostrando nulla) nel suo ritratto di serial killer (un ottimo e divertito Steiger in vena di trasformismo). Bella ambientazione metropolitana, con quel tramonto che affiora quando meno te l'aspetti. Di manica larga, ***
Black comedy che sembra la versione satirica dello Strangolatore di Boston. Da non scambiare per una semplice parodia, anzi nella sua mescolanza di indagine poliziesca e siparietti comico-romantici è un originale anticipatore del moderno crossover tra generi. Magistrale Steiger che può sfoggiare tutta la sua abilità istrionica, mentre Segal è uno spaesato ma non sprovveduto detective. Anche la regia per l’epoca è piuttosto originale, grazie a un largo uso della camera a mano. Gustoso e da rivalutare, potrebbe essere un plot perfetto per Wilder.
MEMORABILE: I gustosi travestimenti di Steiger; I siparietti tra Segale la madre possessiva; L’interrogatorio a una Remick appena risvegliata in sexy lingerie.
Piacevole commistione fra il thriller e la commedia, che fortunatamente non scivola mai nella parodia vera e propria grazie a una sceneggiatura che privilegia le gesta del serial killer e le indagini della polizia ai siparietti umoristici. Elegante e briosa la regia di Smight, ottimo il cast: Segal è un poliziotto simpaticamente impacciato e lontanissimo dai cliché del genere, Lee Remick radiosa come sempre, le seconde linee funzionali, ma il migliore del lotto è ovviamente Rod Steiger con i suoi irresistibili travestimenti.
Carte sul tavolo già prima dei titoli di testa: sappiamo chi è, come fa e perché lo fa. E'un serial killer trasformista che strangola mature signore perché gli ricordano la mamma morta. E' ben viva invece la mamma del detective incaricato di condurre le indagini... Thriller ben congegnato che offre a Steiger l'occasione di sfoggiare le sue doti istrioniche in una serie di travestimenti gustosi (il prete, l'idraulico, il parrucchiere) mentre le vicende familiar-sentimentali del bravo Segal alle prese con la rompiscatole Heckart e la fascinosa Remick costituiscono un piacevole diversivo.
Come nella celeberrima serie del tenente Colombo, lo spettatore sa in anticipo chi è e come agisce l'assassino e non resta che aspettare come il caso venga risolto dal detective di turno. Quasi un assolo di Rod Steiger che con molta disinvoltura e mestiere impersona le diverse facce di un killer che uccide signore sole che gli ricordano edipicamente la madre, contrastato da un poliziotto fuori dallo stereotipo tradizionale, con annessa una storia sentimentale ammantata di un tocco umoristico e ironico. Simpatico il macchiettistimo dei travestimenti, bello l'ambiente newyorkese.
Strangolatore seriale sfida un poliziotto a risolvere il caso. La trama, in cui tutto è già spiegato dall'inizio, viene arricchita da momenti più leggeri e da un'imbeccata sentimentale. Steiger fornisce un'ottima prova anche se i travestimenti potevano essere curati meglio. Segal parte da sciocco e finisce eroe; la Remick sembra far parte di un film anni Cinquanta. La conclusione è piuttosto disordinata e mischia il tragico all'epico. I momenti noir sono ricchi di tensione e non appaiono ripetitivi.
MEMORABILE: Steiger come una donna sola; L'omicidio andato male per la visita a sorpresa; L'ultima recita.
Giallo che funge da vetrina per Rod Steiger, autore di una notevole (anche se leggermente esagerata) performance; il grande attore qui impersona infatti un serial killer, che assume diverse identità, con caratteristiche sempre diverse, per eseguire i suoi omicidi. Nel cast troviamo anche un convincente George Segal e una splendida Lee Remick. Jack Smith dirige con buon piglio. La trama è gradevole, pur senza riservare grosse sorprese, e si lascia seguire con un certo interesse fino allo scontato epilogo. Tratto da un romanzo di William Goldman, risulta un discreto prodotto.
Umorismo nerissimo in questo braccio di ferro a distanza tra un serial-killer trasformista, ossessionato da una madre morta, e un detective impacciato, asfissiato da una madre viva. Condotto magistralmente, rimane sempre in bilico tra farsa, grottesco e thriller. Ogni atmosfera viene gestita con proprietà e calibrata in modo da non slittare mai nel ridicolo, ma resa efficace sia nei passaggi di pura tensione che in quelli esilaranti. Crudele come l'unica signora fatta percepire al pubblico come meritevole di strangolamento non venga toccata. Magistrale Steiger in ogni registro.
MEMORABILE: Kate che manipola la madre di Morris; La "cenetta" di Kate; Il gran finale sul palcoscenico.
George Segal HA RECITATO ANCHE IN...
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CuriositàZender • 28/04/08 08:06 Capo scrivano - 47729 interventi
Fa parte dei cento film (realizzati tra il 1950 e il 1980) che Stephen King ritiene abbiano dato "un peculiare contributo al genere horror" (ed è anche fra i suoi preferiti).
(Fonte: S. King, Danse Macabre, 1981)
L'edizione in dvd della Sinister rende un servizio abbastanza buono al film.
L'aspetto video è il migliore: l'immagine mi è sembrata abbstanza buona ed i colori sono gustosamente retrò e rispettosi della fotografia d'epoca.
Qualche problema invece per ciò che riguarda l'audio che è un po' basso. A volte si è quindi costretti ad alzare l'audio ed a quel punto si sente un po' di fruscìo. Nulla di troppo fastidioso o intollerabile, ma senza sarebbe stato meglio. In ogni caso è un problema risolvibile guardando la pellicola in lingua originale la cui traccia è decisamente migliore.
E comunque lodi e onori alla Sinister che pian piano sta sfornando sul mercato piccoli gioielli per troppo introvabili.
Cotola ebbe a dire: L'edizione in dvd della Sinister rende un servizio abbastanza buono al film.
L'aspetto video è il migliore: l'immagine mi è sembrata abbstanza buona ed i colori sono gustosamente retrò e rispettosi della fotografia d'epoca.
Qualche problema invece per ciò che riguarda l'audio che è un po' basso. A volte si è quindi costretti ad alzare l'audio ed a quel punto si sente un po' di fruscìo. Nulla di troppo fastidioso o intollerabile, ma senza sarebbe stato meglio. In ogni caso è un problema risolvibile guardando la pellicola in lingua originale la cui traccia è decisamente migliore.
E comunque lodi e onori alla Sinister che pian piano sta sfornando sul mercato piccoli gioielli per troppo introvabili.
P.S.
Però ogni tanto qualche extra...
Ottimo Coty...Io devo ancora vedermelo...
CuriositàZender • 18/10/16 18:27 Capo scrivano - 47729 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
HomevideoRocchiola • 10/07/18 14:59 Call center Davinotti - 1238 interventi
Il DVD della Sinister è davvero il ben venuto se come mi risulta il film in questione non era mai uscito prima sul mercato home-video italiano. Tuttavia è stato utilizzato un master non proprio ottimale che pur impostato nel corretto formato panoramico 1.85, presenta alcune imperfezioni e puntinature ed alterna sequenze più brillanti e pulite ad altre dove i difetti sono più evidenti ed anche maggiormente granulose per un risultato diciamo accettabile ma sicuramente migliorabile. L’audio dual mono è anche peggio, molto basso e con alcuni passaggi disturbati da un ronzio di fondo piuttosto fastidioso. In ogni caso credo abbiano usato il master dell’edizione estera curata dalla Paramount l’'unica presente sul mercato home-video ma ormai fuori catalogo. Per ora niente bluray. Per cui accontentiamoci.