Il marito è mio e l'ammazzo quando mi pare - Film (1967)

Festa Campanile ha spesso cercato di contaminare la commedia all'italiana con elementi ad essa estranei: un po' di sophisticated comedy in Adulterio all'italiana ed in Come perdere una moglie e trovare un'amante, mentre in questo "Il marito è mio e lo ammazzo quando mi pare" mescola screwball (situazioni e personaggi “svitati”) e humour nero di matrice anglosassone, quello che ha fatto la fortuna delle commedie Ealing, Sangue blu e La signora omicidi sopra tutte.

Simpatica commedia nera in stile britannico, girata dal nostro Pasquale Festa Campanile e interpretata da Catherine Spaak. L'idea di far fuori il vecchio marito, da parte dei due giovani amanti, è un po' datata, ma sono le situazioni assurde e il cast di contorno a rendere il film delizioso. Da ricordare il gelosissimo personaggio di Francesco Mulè, ma anche il professore di Paolo Stoppa e il maggiordomo di Romolo Valli. Griffith gigione, Spaak sensuale e Bennett hippie e maldestro, ma tutti e molto tre simpatici.

Frizzante commedia a venature noir, firmata da Festa Campanile e interpretata da un gruppo di ottimi attori e di valorosi caratteristi. Calato fin dalle prime scene in una dimensione volutamente assurda, il film è un crescendo di trovate ingegnose ben cucite da una sceneggiatura oliata e dirette con tocco lieve e brioso. Ovviamente siamo nei territori della pura evasione e è del tutto inutile cercarvi significati che vadano al di là di un piacevolissimo divertissment. Deliziosamente sensuale la Spaak, magnifici Griffith, Valli e Caprioli.

Simpaticissima commedia del sottovalutato Pasquale Festa Campanile dal sapore di commedia nera in stile britannico, con una storia abbastanza semplice ma ben movimentata, piuttosto surreale nei contenuti e con trovate degne di nota e qualcuna anche sorprendente. La sceneggiatura è perfetta e molto fantasiosa e Festa Campanile dirige con molto ritmo. L'ottimo cast si muove bene: in particolare riuscitissimi i personaggi di Mulè, Valli e Stoppa; benissimo anche la splendida Catherine Spaak, Griffith, Caprioli e Bennett.

Commedia nera girata con stile inglese, ritmo e brio da Campanile. La trama è giusto un pretesto per situazioni assurde e gag al limite del paradossale, a volte riuscite altre no. Tutto sommato diverte, anche grazie alle frizzanti interpretazioni del cast (su tutti Griffith) e alle musiche allegre che condiscono il tutto. Buona la fotografia dai colori sgargianti. Non male.

Una giovane sposa desidera eliminare il vecchio marito, il quale, cornuto e contento, vuole a sua volta "anticipare" la vedova a una persona di suo gradimento. Trama finita. Grottesca e scombinata black-comedy che gira su sé stessa con sfiancante ripetitività, scortata da snervanti marcette stile "zum zum zum", che martellano imperterrite in sottofondo qualsiasi cosa accada. Vorrebbe essere divertente, ma non ce la fa; ricorda un po’ quelle persone che vogliono essere simpatiche per forza, e ti s’incollano addosso per assillarti con la stesse battute reiterate all’infinito.

Giovane moglie decide di far fuori il marito ottuagenario. Commedia dalla trama risibile utile solo a inscenare siparietti che vorrebbero imitare lo humor inglese. Qualche situazione è scorrevole anche grazie alle musichette anni Sessanta che accompagnano le vicende, soprattutto nella prima parte. Alla fine non si sa che pesci pigliare e si perde il filo del discorso. La Spaak è fresca senza essere malefica e l'unico ruolo degno di nota è quello del maggiordomo Valli.