Santa's Slay - Film (2005)

Non il Babbo Natale più bizzarro (il Santa Claus Conquers the Martians mantiene il primato) né quello più cattivo (Babbo Bastardo lo era di più). In fondo questo è un povero diavolo (scandinavo) sconfitto dall'eterno angelico rivale e condannato a consegnare doni agli odiati bambini. Ma ha una possibilità, ogni mille anni, di liberarsi della maledizione. E (indovinate) i mille anni sono scaduti. Steiman non fa che accumulare trovate, ma resta il rimpianto che non tutte siano all'altezza del prologo in cui trovano fantasiosa morte La tata e James Caan.

B-movie demenziale dal prologo sfolgorante ma dallo sviluppo poco originale. Protagonista un perfido babbo natale, discendente di Satana, che fa volare le vecchine, si fa le lap-dancer e trucida chiunque voglia sbarrargli la strada. Ci riusciranno - e questa è la parte pallosa del film - il solito teenager con ragazzina e zio svitato al seguito. Bill Goldberg particolarmente azzeccato nella parte di babbo natale.

Ma porca miseria, perché mai dopo un prologo tanto divertente, dissacrante e delirante, il mestierante Steiman decide di rallentare il ritmo? L'idea di fondo non è malvagia e ovviamente si parteggia per il palestratissimo Evil-Santa di Goldberg. Poi entrano in scena i soliti teenager e la simpatica minestra diventa improvvisamente sciapa e noiosa. Proseguendo sul binario della scorrettezza del prologo, poteva uscirne un simpatico, alternativo, filmetto per le feste. Guardate l'incipit e poi... tornate a giocare a tombola.

Poteva essere un mini-capolavoro del politicamente scorretto. Gli ingredienti non mancavano, Bill Goldberg come palestratissimo Babbo Natale omicida è perfetto ma l'approccio, ahimé, più che da trashone slasher è da fantasy demenziale che non osa abbastanza. Siamo più dalle parti di una commedia "rated PG" con qualche volgarità e un pizzico di violenza di troppo, tanto che il (poco) gore e il (poco) nudo sembrano fuori luogo. Triste vedere buttata via un'occasione simile: ci avesse pensato Lloyd Kaufman, forse... Comunque rimane guardabile.

Alla tribù dei babbo natale assassini si aggiunge questo Santa wrestler "interpretato" dal gigantesco lottatore Bill Goldberg, che ammazza buoni e cattivi facendo wrestling e ha pure una renna/bisonte cannibale. Trash che parte bene con il divertente prologo in cui compare incredibilmente James Caan e perde sempre più colpi, soprattutto nell'inevitabile scontro teen - Santa. Però come demenziale non è da buttare e qualche momento divertente lo ha. Molto meno sanguinoso di altri horror natalizi.

E se Babbo Natale fosse in realtà una creatura malvagia costretta a portare doni per 1000 anni per aver perso una scommessa con un angelo celeste? Idea brillante, impreziosita da due scelte felici nel cast: l'imponente wrestler Goldberg come Babbo e Culp insolitamente simpatico nei panni del nonno biancocrinito anch'esso. Purtroppo però le buone chance per una commedia natalizia davvero cattiva, preannunciata dal brillante prologo con la famiglia snob sterminata, sono vanificate dalla scelta di affidare ad una insipida coppia adolescenziale il compito di fermare la carneficina.

Non il maniaco vestito da Babbo Natale (come in Natale di sangue) ma Santa Claus "cattivo" in persona (come nel più recente e filologico Sint), che dà vita a uno slasherino grottesco e dissacratorio che poi finisce per mescolarsi a sentimenti buonisti tipici della favola natalizia. Simpatica l'idea della leggenda nel libro (e i credits iniziali), azzeccata la caratterizzazione del beffardo Santa (che nella mattanza non disdegna delle pettorute lap dancer). Il sarcasmo abbonda ma la noia anche, a causa di una sceneggiatura non così brillante come la parte iniziale. Voto per eccesso.

E se Babbo Natale non fosse chi crediamo che sia? Commedia che parte da un'idea tanto bizzarra quanto esilarante (il curling fra Babbo e un angelo) e che propone un onesto intrattenimento, complice soprattutto un Goldberg divertente e perfettamente a suo agio nei panni del cattivo (il mezzo voto in più è tutto per lui). Macabramente spassoso il prologo, peccato che poi il ritmo rallenti, perdendosi in diversi banali cliché tipici dei film con ragazzini protagonisti. Avrebbe potuto essere un capolavoro dissacrante, rimarrà soltanto qualcosa di riuscito a metà.