Ho sempre ammirato la sfacciataggine con la quale i distributori italiani degli anni '60 e '70 affibbiavano i titoli alle pellicole estere, cercando in ogni modo, anche il più malandrino, di solleticare i pruriti voyeuristici dello spettatore medio. Beh, questo qui è uno di quegli assurdi casi in cui si raggiungono davvero i vertici dell'inverosimiglianza più insensata. Ci si creda o no, nel film di
Anthony Balch non solo non c'è ombra alcuna di diari proibiti o di collegi femminili ma, udite udite, allargando il raggio, neanche di un qualsiasi straccio di diario pubblico o catapecchia di collegio misto in generale!
Tutt'altra è la trama...
Un cantautore hippy in crisi creativa dovuta ad abuso di stupefacenti si reca presso un istituto di cura immerso nella natura; ci va per disintossicarsi e ritrovare lucidità e ispirazione. Purtroppo per lui finirà tra le amorevoli braccia del classico "mad doctor" che utilizza la propria clinica per condurre infami esperimenti di annullamento della volontà, lobotomizzando i poveri degenti.
Sgombriamo subito il campo da eventuali dubbi:
Diario proibito offre ben poco di memorabile.
Vorrebbe essere un horror farsesco e scanzonato ma in realtà
Balch mette su solo un film statico, lento e privo di originale verve, condito per di più da un humour nero di grana grossa altamente irritante. Le vicende si accartocciano e si ripetono per allungare ancor più il già insipido brodo raffreddato. Gli interpreti sono alquanto penosetti, soprattutto i due principali: un protagonista maschile di incredibile bruttezza (più adatto al ruolo di comparsa in opere come
Il pianeta delle scimmie) e una "scream queen" imbarazzante come poche (tranne naturalmente quando è nuda).
Michael Gough - il futuro Alfred del burtoniano
Batman - recita volenterosamente la stereotipica parte dello scienziato neroguantato e paralitico, mentre
Dennis Price, attore tra i prediletti di
Jesus Franco, dà dimostrazione di un certo agio nelle vesti di viscido ruffiano pederasta.
Pochi pregi, questi, insufficienti a coprire le altre magagne presenti, come l'inadeguatezza dello score, più da fantascientifico anni '50 made in USA, e le improbabili decapitazioni con auto (
SPOILER Come può una lama retrattile ad altezza pneumatico riuscire a decapitare gente bella alta che fugge???
SPOILER)
E pensare che il '73 era stato l'anno dei conterranei
Don't look now e
The wicker man...
Diario proibito di un collegio femminile: un titolo, una standing ovation!!!