Spoof parodico del biopic musicale, il film di Kasdan jr. (ma dietro c'è la mano di Judd Apatow) ridicolizza le convenzioni (Dewey Cox, dopo la morte del fratello, perde l'olfatto) ed è l'occasione per il caratterista John C. Reilly di mostrare doti da comico e da protagonista. Trattasi di "Frat Movie" (www.the-frat-pack.com/index.html) in piena regola per tematiche e per personaggi coinvolti (Apatow, Jack Black, Paul Rudd, Justin Long ed il protagonista stesso affiliatosi al Frat-Pack con Talladega Nights: The Ballad of Ricky Bobby).
MEMORABILE: Il trip acido in stile Yellow Submarine; "Non hai mai pagato la droga! "
Con una demenzialità raffinata (è stupida in maniera intelligente) fa il verso alla ripetitività classica e ai luoghi comuni che circondano le storie delle star musicali: da Jim Morrison a Elvis, i Beatles... Tutti simili: un'infanzia difficile, il successo, la notorietà, i vari amori, la droga, il declino... e in commedia anche la morte ha un happy end. Putroppo non tutte le scelte sono pungenti, ma nel complesso, considerata una buona fotografia e valide interpretazioni, si ride e ne esce fuori anche una bella colonna sonora.
MEMORABILE: ...E non hai mai pagato la droga, neanche una volta...
Avvertenza prima dell'uso: anche se contiene altri riferimenti, questo film va obbligatoriamente assunto DOPO Walk the line, in quanto il 90% delle scene e delle battute ne sono una parodia e rischiano di cadere nel vuoto o sembrare semplicemente sceme se non si ha presente l'originale (biografia di Johnny Cash discreta ma anche infarcita di tutti i luoghi comuni classici del genere). Ciò premesso, l'operazione può dirsi riuscita, per l'allegra demenzialità e la buona prova di Reilly, altrove ottimo caratteristica drammatico.
MEMORABILE: Il babbo che ripete ossessivamente: "Mi è morto il figlio sbagliato"
Parodia, prodotta da Apatow, del recente Walk the Line (opera che effettivamente si presta a capovolgimenti comico-demenziali)... È così che il bravissimo Reilly incarna la figura di un cantautore vessato da mille incovenienti (tra cui la ricorrente apparizione del frustrato fratellino defunto), ma, in finale, baciato dalla sorte. Le allusioni sessuali non latitano (come da buona tradizione frat-packiana), così come le esilaranti gag (notevole quella del presunto capolavoro dell'autore). Cameo di Jack Black nei panni di Paul McCartney (!). ***
L'ironia (il termine inglese è mock-rock film) è il filo conduttore di un film che si snoda in circa due decenni caratterizzati dagli eccessi in cui il debole Dewey si lascia trascinare. E John C. Reilly è talmente credibile che si sente l'irrefrenabile impulso di cercare su Wikipedia tale "Dewford Cox, cantante statunitense degli anni '50 e '60 che ebbe il suo momento di gloria con il brano "Walk hard".
Davvero una bella sorpresa questa parodia di Kasdan sul mondo dei rocker. Le scene comiche sono moltissime. Il film dimostra che è ancora possibile fare commedie divertenti con intelligenza, esagerando forse qua e là con la volgarità, ma lasciando sempre allo spettatore il sorriso sulle labbra. La demenzialità è contagiosa e il risultato è decisamente buono. Consigliato a tutti.
MEMORABILE: Il momento in cui Reilly riacquista l'odorato.
Notevole parodia del ben più acclamato Quando l'amore brucia l'anima, Walk hard ha la capacità di prendere per i fondelli tutte le biografie musicali del passato, ricorrendo a gag divertenti e godibili. Apatow, qui in veste di produttore e sceneggiatore, dimostra (ancora una volta) di essere uno dei pochi che sa scrivere veramente bene. Per un appassionato del genere come me è stato libidinoso vedere i Beatles interpretati da Rudd, Black, Long e Schwartzman (tutti n.c.). Nonostante qualche calo nel ritmo, l'operazione si può dire sostanzialmente riuscita.
Brillante parodia di Quando l'amore brucia - e, in generale, dei biopic sugli artisti tormentati - che prende di mira gli svariati cliché del genere senza però rinunciare alla qualità: con gli svariati brani disseminati lungo la storia, Reilly dà prova del proprio talento musicale, oltre che confermarsi un ottimo attore. Cast ricco e affiatato per un tripudio di doppi sensi e conscia assurdità: una cura per riprendersi dai coevi disastri firmati Seltzer & Friedberg.
MEMORABILE: "È morto il figlio sbagliato"; Let's Duet; La giustificazione di Dewey per la propria bigamia: "Mi sono dimenticato".
Gustosa satira delle biografie dei personaggi musicali, ispirata in particolare a una delle più riuscite. Lo schema è quello dei film del genere, corredato da pungente ironia e da numerosi riferimenti ai cliché legati alla figura dell'artista maledetto. Molto curato nella caratterizzazione ambientale, è dotato di uno score musicale di tutto rispetto e si avvale di una regia raffinata. Fondamentale per la riuscita del film la bella prova del protagonista che rivela insospettate doti canore. Buono.
Rivisitazione ironica e demenziale della vita di Johnny Cash (e non solo), sulla base della "mitologia" intorno alle vite di altre leggendarie rock star. Il traumatico evento che segna l'infanzia di Cox/Cash lo porta a scoprire la sua anima blues e a una carriera carica di tutti i successi e gli eccessi dagli anni '50 in poi, incrociando via via altri mostri sacri del genere (Beatles, Presley, Holly ecc.); il tutto in forma ironica e paradossale grazie anche alla versatilità multiforme di Reilly. Prima parte brillante e giocosa, il resto segna il passo.
MEMORABILE: Il primo blues del piccolo Cox; L'ingenua scoperta di tutte le droghe; La frase ostinata del padre; L'"incontro" coi "Beatles" in India.
Biografia di una finta rockstar tanto ben congegnata da sembrare reale. La ricostruzione d’epoca e le canzoni sono di prim’ordine, ma il risultato finale è guastato da un eccesso di demenzialità che limita il film alla pura e semplice parodia. Peccato perché con maggiore serietà e realismo poteva essere uno dei migliori biopic sul rock, ben più irriverente e verace dei cugini maggiori come Quando l'amore brucia l'anima e Ray. In ogni caso resta la brillante prova di John C. Reilly, caratterista dal pedigree prestigioso qui eletto a protagonista per un giorno.
MEMORABILE: "E' morto il figlio sbagliato"; L'incontro con i Beatles in India; Cox che durante gli anni 60 imita Dylan; I cameo di Vedder, Browne e Lovett.
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Va modificato il titolo in Walk Hard: La storia di Dewey Cox.
DiscussioneZender • 4/03/10 18:01 Capo scrivano - 47786 interventi
Fatto. Però mi sembrava che fosse uscito al cine col titolo inglese. Ho come l'impressione che spesso lascino l'inglese per il cine e i dvd per poi passare all'italiano quando si va in tv...
A questo punto ho cercato ulteriori conferme sul web... ho trovato solamente poster (cinematografici) col titolo tradotto. Naturalmente mi riferisco alle locandine nostrane...
DiscussioneZender • 5/03/10 08:15 Capo scrivano - 47786 interventi
Sì sì, benissimo Harry. Avevo già corretto. Evidentemente ricordavo male.
HomevideoRocchiola • 4/12/18 09:49 Call center Davinotti - 1255 interventi
Edito in DVD e BD della Sony e ormai acquistabile a prezzi promozionali, visto lo scarsissimo successo del film. Io ho acquistato il DVD a 2,99 €. L'immagine appare pressoché perfetta nel formato super-panoramico 2.40 e l'audio italiano in dolby digital 5.1 esalta al meglio le performance musicali. La versione in BD contiene anche la versione extended cut più lunga di 25 minuti.
MusicheRocchiola • 4/12/18 10:06 Call center Davinotti - 1255 interventi
Dewey cox è ovviamente una figura immaginaria, ma nel tentativo di farlo passare per una vera rock star è stato pubblicato a suo nome il 45 giri del brano che da il titolo al film.
Come evidente dalle immagini sottostanti si tratta di un perfetta imitazione dei 45 giri d'epoca e comunque il brano nel suo genere non sfigura affatto rispetto ai veri classici.