Devo dire che dopo questo "Scalps" ho rivalutato un po' il Bruno Mattei, visto che fino ad oggi non ho mai trovato perlomeno carino un suo film. "Scalps" è divertente e abbastanza ben fatto, certo alcuni dialoghi sono un po' risibili e la nostra indiana ha delle armi che nemmeno Rambo e Commando assieme potevano vantare, però la pellicola ha un ottimo ritmo e mi ha tenuto incollato allo schermo.
Nel 1987 Mattei tenta di riesumare la salma del western e a tal scopo scopiazza spudoratamente intere sequenze e dialoghi di Soldato blu, massimizzandone gli aspetti più truculenti secondo il repertorio del western all’italiana più tradizionale. Miserrimo e senza inventiva alcuna, frustra l'acme della resa dei conti definitiva con il ricorso al fuori campo; tuttavia non si verificano cali di ritmo e le prestazioni dei tre comprimari – i veterani Karis e Farnese e l’ex modella spagnola Galàn – sono efficaci.
A mio avviso trattasi di uno dei migliori film della premiata ditta Mattei-Fragasso. Certo, siamo sempre al cospetto di un B-movie, i mezzi sono limitati e gli attori più che modesti (anche se Mapi Galán è un gran bel vedere), ma la sceneggiatura (pur mutuata da capolavori della settima arte) è ben strutturata, il doppiaggio italiano sorprendentemente professionale e tra indiani trucidati, teste scalpate e sadicità assortite, c'è di che divertirsi.
Exploitation western e violenza che diverte con scene di sangue e ha per protagonista una ragazza indiana guerriera (che combatte come Rambo) e ciò dona all'opera un certo gusto fumettistico. Pellicola che comunque va oltre il western italiano, ispirandosi a quello americano, presentando - purtroppo - scene che ricalcano quelle di film famosi (come Soldato blu). Le location sono abbastanza affascinanti (il forte dei soldati) e alcuni indiani per niente male. La recitazione è pessima, la trama perde colpi ed è piena di stereotipi.
Western con caratteristiche da b-movie, con attori coatteggianti, indiani con occhi cerulei che neanche a Zurigo, ma merita un encomio la scelta del buono di turno, Karis, che ha ciccetta ai fianchi e principio di calvizie! Per 3/4 della durata non è male; pur nei limiti si segue piacevolmente: una certa tensione, violento, poi la Galan, un'indianina improbabile (ma molto ben fatta) si ricorda di essere stata a scuola con Rambo e lei era la prima della classe. Qui si scade troppo, però il drammatico finale, con tanto di rivelazioni, è valido.
MEMORABILE: Yari-Galan non sbaglia un colpo con l'arco, anche quando tira la dinamite; I ganci attaccati al petto di Karis.
E dopo Fulci rivaluteremo Mattei/Fragasso? Questo incrocio italico tra Soldato blu e Thunder non è affatto male! Si avvale infatti di: un'ambientazione poveristica che dà però un tocco realistico, personaggi deliranti (su tutti l'assolutamente folle colonnello sudista che va avanti a scalpi e torture indiane), la consueta crudeltà sadica matteiana, un ottimo ritmo almeno fino a due terzi quando il gioco si fa un po' ripetitivo. Eppoi Mapi Galan, bella da lasciare senza fiato seppure sempre vestita. Trash ma con originalità unica.
MEMORABILE: il discorso iniziale del colonnello, la tortura del protagonsita, Mapi Galan
Film nella media, che ha il merito di sembrare datato nonostante sia un prodotto girato a ridosso degli anni 90. Paradosso è che il carattere migliore non è l'affascinante indiana, che ha modi più da Rambo che da nativa, bensì l'asociale ex militare interpretato da Karis. Ci sono una buona dose di violenza, non proprio tipica del genere se vogliamo e delle belle scenografie che ricreano alla grande i vasti spazi americani, ma ogni tanto lo svolgimento tende a far calare l'attenzione. Si vede il tocco dei registi.
Curioso western fuori tempo massimo che pare rifarsi a Soldato blu in salsa exploitation, toccando i territori del revenge-movie; c'è ben poco di credibile, dagli "indiani" a un'America sudista ricreata tra studi De Paolis e (im)probabili location laziali/centro-italiche, tuttavia il duo Mattei/Fragasso usa i pochi mezzi a disposizione benino, aggiunge qualche dettaglio truculento e nel complesso porta a casa un b-movie guardabile e coraggioso, visto l'anno d'uscita. Decoroso, resta però la sensazione che manchi di personalità; si scorda subito.
Cominciamo indicando gli aspetti positivi (si fa per dire...): la pellicola non annoia, Mapi Galán è sicuramente un gran bel vedere, la recitazione non è proprio terribile, la OST di Luigi Ceccarelli (assai morriconiana) non è male, la regia ha una sua grezza funzionalità. Detto questo però il film rimane un modestissimo prodotto di serie C, con una trama assurda che prevede snodi narrativi improponibili. Il massacro iniziale nel campo indiano rimanda direttamente a Soldato blu, ma ovviamente il confronto tra le due pellicole non va neppure pensato.
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