Sansone contro i pirati - Film (1963)

Boccia catapulta il biblico Sansone nei mari del XVII secolo infestati dai pirati e mette in scena, con totale assenza di idee, i soliti luoghi comuni del peplum: divisione manichea dei personaggi, l'eroina in pericolo, l'alleanza con gli oppressi, le prove di forza, la cattura dell'eroe e la sua lotta contro la belva di turno (qui un ridicolo e fintissimo coccodrillo). La Ambesi si scoscia per un attimo in una posa da concorso di bellezza.

Nonostante il titolo non lasci presagire nulla di buono, il film si rivela perlomeno guardabile. L'azione non manca, con Sansone chiamato a sconfiggere una banda di pirati (dai costumi perfettamente puliti e inamidati...) e salvare la bella di turno. Molto datate invece le scenografie i costumi. C'è una piccola caduta nel trash nella scena di lotta del protagonista con un plasticoso coccodrillo. Non imperdibile, ma di livello direi sufficiente.

Film piratesco girato a Peschiera e dintorni, col Benàco chiamato a ricoprire il ruolo di Mare delle Antille, ove - incredibile! - convengono pure mercanti arabi... Non disprezzato da Morandini (**), è un filmetto innocuo, recitato non male, con qualche forzatura di troppo nel finale, nel quale si vede uno dei coccodrilli più finti della storia mondiale del cinama. Dottesio, senza barba, riconoscibile non facilmente. Sotto la sufficienza, ma guardabile.

Tanio Boccia ce la mette tutta e sottopone Sansone a un'avventura nei Caraibi in cui però ci sono anche gli arabi. Sansone riesce con la sua forza a battere una triremi, ma poi si fa catturare da due soli nemici; inoltre ce la mette tutta contro un coccodrillo di plastica che diventa leggendario dopo essere stato citato in I magnifici Macisti. C'è il fascino di un cinema semplice, tirato via, senza alcuna ambizione e diretto a un pubblico di giovanissimi.