Il film inizia come una brutta copia di Ore dieci calma piatta (o meglio Il coltello nell'acqua di Polanski) e cerca subito di farci appassionare alla storia d'amore tra due sopravvissuti ad un naufragio. Un amore turbato solo dall'arrivo del terzo incomodo, marito di lei. Il tutto suona banale ma in realtà è ancora peggio. Storia sconclusionata (perfino il woodoo viene tirato in ballo), ritmi blandi, scene prevedibili e attori che arrancano. Gli unici sussulti sono dati dal fisico della protagonista e dalla pelata fuori ordinanza di Zane.
Trio composto da coppia sposata e bellimbusto sopravvive a un naufragio e approda su un'isola deserta: nascerà un triangolo amoroso fra espedienti per sopravvivere e riti voodoo. La premessa non ha un briciolo di originalità (la presenza di Zane non fa che rinforzare il paragone con Ore 10 calma piatta), quanto allo svolgimento, spesso e volentieri si cade nell'assurdo e nel ridicolo, anche se spesso è la noia a far capolino.
Trascurabilissimo filmetto su un trio che sopravvive ad un naufragio su un'isola. Gli autori ci mettono dentro una love story con terzo incomodo e avventure di varia natura ma diventa presto chiaro che la trama è sconclusionata e lo svolgimento (tra scopiazzature di film precedenti) pure. Gli attori fanno il minimo sindacale e si salva unicamente l'ambientazione (oltre al fisico della protagonista).
Occasione sprecata. Il soggetto in effetti si prestava a essere sviluppato con interesse, ma avrebbe avuto bisogno di un approfondimento intelligente e di una sceneggiatura di alto livello per esprimere tutto il suo potenziale: isola deserta, due uomini e una donna, sopravvivenza e lotta tra il sesso forte per la conquista dello sculettante "premio"... argomenti in effetti trattati (anche con riti voodoo, come destino ineluttabile), ma in modo talmente banale (con qualche piccolo guizzo, in verità, finale compreso) da rendere il tutto insopportabile.
Robinson Crusoe da solo su un'isola deserta diventò un capolavoro della letteratura. Qui in tre fanno un filmaccio sgangherato e senza nerbo. Zero tensione, dialoghi e situazioni improbabili. Il finale, assurdo, è una liberazione. Si salvano le ambientazioni sull'isola e le prosperose forme di Kelly Brook.
Isso, essa e 'o malamente (sulla bella spiaggia deserta). Un po' di Laguna blu (il naufragio, l'esotismo da quattro soldi), un po' di voodoo (o quel che è: ridicolo), un po' di inquadrature del bocciodromo della protagonista sventolona e tanta Isola dei famosi. Il giovin attore è scarso, il film uno dei più inutili (consueto monito: questi novanta minuti della vostra vita non torneranno mai più).
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HomevideoXtron • 18/02/12 15:00 Servizio caffè - 2152 interventi