L'ape Magà - Serie animata (1970)

Bizzarro anime con elementi di transgenderismo strisciante (anzi svolazzante): dato l'imbecille nome italiano (l'originale era Hutch - !) al piccolo gobbetto risultò inizialmente arduo accettare che Magà fosse un maschio! "Adottato" dopo la strage dei familiari il nostro abbandonerà presto i fratellastri in cerca della vera madre, il che lo esporrà a peripezie di ogni tipo. Infatti è una delle serie più cupe, terrificanti e sadiche che ricordiamo, con ecatombe di amici del protagonista e delle mantidi spaventosissime! I giapponesi...

"Solo" 91 episodi? Mi sembravano molti di più per Magà/Hutch, forse perché in tv gli episodi venivano trasmessi cinque giorni su sette. Questo anime aveva qualche cosa di sadico dentro! Questo povero fuco che vola alla ricerca della madre, regina delle api, che incontra altri insetti, quasi tutti destinati a fare una pessima fine... Brr... Meno male che c'era anche L'ape Maia, con il suo buon umore, perché Magà buttava giù. Mediaset, di recente, ha programmato la versione USA, censurata e ridoppiata, ma non vale l'originale.

Cartone animato che va accuratamente dimenticato. L'animazione non è grandissima cosa, ma il peggio è è dato dalla sceneggiatura: assolutamente da evitare. Il cartone non offre davvero nulla per giustificare la visione. Passate oltre...

Splendido cartone animato che ha segnato la mia infanzia/adolescenza con le sue sfaccettature realistiche in tema di amore e morte. Il loro legame, molto tenue a ben vedere, sorge sua sponte da un plot che prevede una lunga e difficoltosa ricerca della genitrice da parte dell'ape (fuco) Magà. Incontri, dolori, pianti (suoi e miei) e tanta tanta dolcezza. Tralasciando le nuove riproposizioni (Di fiore in fiore con l'Ape Magà o Un alveare d'avventure per l'Ape Magà), la serie originale conserva inalterato il suo fascino di favola sempreverde.