Lisa e il diavolo - Film (1973)

Lisa e il diavolo
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1973
Genere: horror (colore)
Regia: Mario Bava
Note: Aka "Lisa and the devil". Uscito al Festival di Cannes nel 1973 (premiere) ma in Italia rimandato fino al 1975, quando uscì solo nella sua versione rifatta e integrata da scene aggiunte di carattere esorcistico col nuovo titolo di "La casa dell'esorcismo".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E alla fine, a più di trent’anni dalla sua uscita nelle sale di Francia e America, LISA AND THE DEVIL arriva anche in Italia col suo bel doppiaggio d'epoca, di cui in molti credevano si fossero perse le tracce. Il 23 aprile 2004, alle 23:35, la TV satellitare Sky Max manda per la prima volta in onda LISA E IL DIAVOLO doppiato in italiano (con l’inglese era già uscito in molteplici dvd). Il recupero di un tassello fondamentale nella filmografia baviana ci fa conoscere questo piccolo gioiello misconosciuto, immerso in un'atmosfera magica cui le soavi, splendide musiche di Carlo Savina donano una grazia e uno splendore unici. La storia è confusa, quasi impalpabile...Leggi tutto e narra dell'arrivo di Lisa (Elke Sommer) a Toledo, in Spagna. Dopo incontri quasi mistici per le vie della città semideserta arriverà con una coppia di signori (lei è Sylva Koscina) e il loro autista (Gabriele Tinti) in una villa persa nel verde, abitata da una contessa (Alida Valli), suo figlio (Alessio Orano) e un maggiordomo luciferino (Telly Savalas, già con il lecca lecca in bocca un anno prima di Kojak). Qui capiterà di tutto, mentre Bava con rara abilità riesce a farci perdere la nozione del tempo. Gli eventi non sono necessariamente conseguenti, la logica scompare tra morti non-morti, manichini e omicidi truculenti che s’inseriscono inspiegabilmente bene in un contesto sospeso in una dimensione irreale e aggraziatissima. Potendo sorvolare sulle lungaggini, sui monologhi esagerati di Orano, sulle bassezze ricercate da Bava a bella posta (quanti zoom ci sono?) non si può non restare soggiogati dal fascino della magnifica messa in scena baviana, arricchita da scenografie spettacolari e da una fotografia perfetta.

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Don Masino 14/03/07 13:52 - 63 commenti

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Quando il produttore mise mano al girato trasformando questo stralunato incubo baviano in una pagliacciata qual è La casa dell'esorcismo, Lisa e il diavolo era ancora un film destinato all'invisibilità, visto da pochissimi fortunati. E non lo meritava, perché le atmosfere magiche che vi si respirano, avvolte dalla sgargiante fotografia figlia di un regista che all'immagine ha dedicato gran parte del suo talento, ne facevano un'opera delicata e sospesa nello stesso limbo al quale venne vergognosamente condannata dalla distribuzione.

Puppigallo 21/03/07 18:43 - 5274 commenti

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Già belli i titoli con le carte. Notare il diavolo nell’affresco e occhio ai manichini. Ogni tanto arranca un po’, ma riesce indubbiamente a dare la sensazione del sogno a occhi aperti, che scivola nell’incubo, dove la poverina rimane intrappolata. Bravo Savalas, ma anche la contessa. Ottima scelta le penombre alternate a colori forti, saturi. Da segnalare: le statuine carillon, cadavere carriolato, il pluri-investito, le bastonate, figlio vs madre, i commensali. Buono, a tratti notevole.

Undying 21/03/07 20:25 - 3807 commenti

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Mario Bava è stato un grande regista, e lo dimostra la quantità sterminata di ammiratori (tra i quali autori di prestigio tipo Tim Burton) che spesso lo ricordano in più o meno velati omaggi cinematografici. Ma questo Lisa e il Diavolo, circolato anche in versione (peggiore) rimaneggiata da Leone (il produttore) come La casa dell'esorcismo, non raggiunge quella perfezione stilistica tipica di film come Operazione paura o I tre volti della paura. Nuoce al film una sceneggiatura poco ispirata...

Il Gobbo 16/04/07 12:03 - 3015 commenti

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La magia di questo film (e forse dell'intera opera baviana) è che vedendolo lo trovi bellissimo, solo che non capisci il perché. Maestria di un mago della macchina da presa, che riesce a farti digerire di tutto (Orano, alcuni effettacci come il sangue-vernice sull'obiettivo o il mediocre manichino investito, il flou) con la stralunata bellezza delle sue riprese. Quando lo zoom diventa poesia (e del resto anche Kubrick al congedo si concederà uno zoommone baviano in Eyes wide shut...)

Deepred89 23/06/07 12:40 - 3706 commenti

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Passabile film di Mario Bava. Spesso il ritmo è lento e alcuni passaggi sono piuttosto difficili da comprendere. La confezione comunque è ottima come al solito: inquadrature geniali, ottima fotografia, buone musiche. Ottimo anche il cast. Consigliato agli amanti del cinema di genere, sconsigliatissimo al pubblico mainstream.

Ciavazzaro 9/03/08 12:42 - 4770 commenti

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Un'altra meravigliosa pellicola firmata Mario Bava, che può avvalersi della bella, brava e convincente Elke Sommer nel ruolo della turista Lisa, la quale verrà incastrata in una storia di vendette e fantasmi in una vecchia villa. Meraviglioso anche il resto del cast: Orano, Savalas, Valli, Fajardo, Koscina, Tinti, le musiche di Carlo Savina, il buon mestiere di Mario Bava... Manca qualcosa? No, ci sono pure effettacci di sangue (ritorna in questa occasione il tanto amato tema dei manichini di Bava).
MEMORABILE: Il beffardo finale.

Cotola 10/05/08 18:34 - 9043 commenti

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Divertente film di Bava che, pur essendo sotto il suo standard qualitativo, contiene qualche bella idea e riesce comunque ad intrattenere lo spettatore. La sceneggiatura è abbastanza illogica e scombiccherata (come qualche volta accade nei suoi film) e tuttavia risulta non poco interessante e gustosa. Per anni scomparso dal nostro paese, è stato poi finalmente riproposto grazie a Sky. Piccolo gioiellino del maestro che merita di essere visto e rivalutato.

Ghostship 6/05/08 13:35 - 394 commenti

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Uno dei più bei gotici mai realizzati rimasto per anni in cantina a favore del mediocre (e disconosciuto) La casa dell'esorcismo. Un gusto macabro senza pari, l'introduzione di alcuni particolari e di scelte registiche che poi diverranno clichè dell'horror mondiale (vedi i manichini e il riflesso nel rosso acceso del vino ripreso poi da Argento) e soprattutto una regia attenta che ci delizia con movimenti di camera sempre imprevedibili e che riesce a dare dignità d'attrice ad una statuina come la Sommer.

Cif 11/07/08 15:45 - 272 commenti

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Bava riesce sempre a catturare lo sguardo dello spettatore. A patto di non pensare e non pensarci troppo. Da un senso di incompiutezza. I dialoghi e la storia, a rifletterci, apparirebbero incongruenti anche ad un bambino. Ma, come nelle storie dei bambini, o come nei sogni, non bisogna cercare un senso o una logica. Suggestiva atmosfera, che dà il senso di un certo cinema che non c'è più. Inquadrature virtuosistiche. Lo si assapora come l'ultima bottiglia di un vino d'annata. Meraviglioso l'uso dei tanti caratteristi. Stupenda Elke Sommer.
MEMORABILE: Il lecca lecca e le sigarette fumate di nascosto di Savalas.

Bruce 10/12/08 09:50 - 1007 commenti

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Chiude splendidamente un ideale trittico “dei manichini”, iniziato con Sei donne per l’assassino e proseguito con il Rosso segno della follia. Elke Sommer, già protagonista degli Orrori del castello di Norimberga, si perde tra i vicoli di Toledo. Incontrerà Terry Savalas pronto a traghettarla nell’altro mondo. Bravissima come al solito Alida Valli e anche Silvia Koscina dà il meglio di sé. Storia tra realtà, sogno ed immaginazione, totalmente sospesa nel tempo, macabra, morbosa, barocca, diretta con stile e tocco da Maestro da Bava. Ogni inquadratura è un quadro da ammirare. Tra i suoi migliori.

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Sabryna 22/03/09 12:47 - 225 commenti

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Un po' deludente: presenta così tante sfaccettature da averne troppe. La trama è onirica, ambigua, lacunosa. Parte da buoni spunti ma poi si perde. Nota positiva del film è il buon Telly Savalas. Ironico e spiritoso, novello traghettatore delle anime infernali mascherato da maggiordomo, nel ruolo di Leandro si trova una spanna sopra tutto il resto. Nonostante ciò, però, il film sa di incompiuto ed è apprezzabile solo se considerato come un grande gioco onirico del regista.
MEMORABILE: Leandro col suo inseparabile lecca-lecca.

Von Leppe 31/08/10 14:28 - 1262 commenti

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La trama si snoda come in un sogno, i personaggi sembrano già condannati e legati dal destino; geniale il diavolo come viene rappresentato, ricorda quei vecchi proverbi dove il maligno si beffa dei mortali. Gotico e barocco, summa dell'estetica baviana seppur incompiuto è un capolavoro; troppo autoriale per i fans dell'horror spiccio e troppo horror per i fans dei film d'"autore".

Funesto 13/03/10 14:06 - 525 commenti

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Strano horror che, pur non mancando di mordente e dei marchi di fabbrica del regista (confezione a cinque stelle, ottima direzione del cast ben assortito), non riesce a convincere pienamente. Colpa di una storia troppo confusa e illogica, di un ritmo molto lento e di effetti speciali mediocri. Ci sono però attori di classe come la Valli (poco credibile come non vedente), Orano e la Sommer (bravissimi), Savalas (già col lecca lecca... ma era nel suo DNA!), Koscina, Tinti (in un cameo) e ottime atmosfere mortifere: si può vedere, dopotutto. **!.
MEMORABILE: L'omicidio di Sylva Koscina a bastonate; il finale sull'aereo; la faccia di Savalas (sembra davvero un satanico!).

John trent 9/07/11 22:34 - 326 commenti

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Sceneggiatura un po' irrisolta e confusa, ma Bava ci mette il suo tocco e partorisce un discreto film fatto di atmosfere gotiche e quasi nostalgiche. Il diavolo interpretato da Savalas è simpatico, sornione e quasi rassicurante con il suo chupa chups, ma nel finale beffardo è inquietante come non mai... Peccato che qualche anno dopo lo squallido produttore Alfred Leone abbia manipolato la pellicola girando scene esorcistiche e stravolgendone il montaggio per sfruttare il successo mondiale del film di Friedkin...
MEMORABILE: La musica del carillon e i manichini...

B. Legnani 15/07/11 23:56 - 5532 commenti

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Ogni fotogramma è da rimirare, perché a Bava riesce visivamente di tutto, persino a fare di Toledo e della laziale Faleria un'unica città e a incantare letteralmente con la camminata fra la residenza principale e il cottage. E i cinque minuti successivi all'ingresso di Lisa nella tana dell'innamorato sono puro cinema. A non funzionare, però, è la storia, che non chiude troppe sue parti ed ha una fase centrale piuttosto noiosa. Buon cast: certo, quando c'è la Valli gli altri si vedono poco...

Giùan 6/10/11 12:04 - 4559 commenti

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Per anni uno degli oggetti misteriosi della filmografia Baviana, restituito ormai integralmente ai suoi fan e al cinema tutto. Instancabile sperimentator dei territori del Mistero, Mario filma con Lisa un'opera di confine, in cui si fondono, in un tessuto pienamente onirico, gotico (la villa fuori dal tempo), macabro necrofilo (il cadavere di Elena), slasher (gli ammazzamenti). Stilisticamente il solito florilegio di spunti da cui tutti razzieranno, mentre colpisce la resa dei personaggi tutti, patologie per le quali l'unico rimedio è il Diavolo. Spiazzante!
MEMORABILE: Il bollente nudo di Sylva Koscina nella scena con Tinti e quello gelido della Sommer; Lo sguardo vitreo di Orano e quello vuoto di Alida; Devil Savalas.

Mutaforme 14/08/11 00:55 - 417 commenti

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Una ragazza rimane suggestionata da un quadro che raffigura il diavolo e comincia ad associarlo ad uno strano maggiordomo che ne ricorda le sembianze. L'orrore è tutto nella sua mente, o forse no. Angoscia, paura, mistero... eccoci di fronte ad un altro bel film di Mario Bava, il maestro dell'horror all'italiana che troppe volte è stato sottovalutato.
MEMORABILE: "Quasi sempre nella vita esiste una spiegazione per tutto ciò che succede".

Homesick 17/10/11 18:19 - 5737 commenti

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Poco importa se la storia trasgredisce ogni parametro della logica, persino quello più ampio e tollerante previsto per il genere fantastico; e poco importa se gli attori, tolto il luciferino Savalas, non si distinguono dai loro manichini. Importa invece il modo in cui l’immaginifico Bava si serve di smaglianti quadri cromatici ed eccentrici movimenti di macchina per comporre un’atmosfera gotica rarefatta e fascinosa, chiazzata di sangue (feroci delitti), morbosità familiari (madri possessive), necrofilia e cicliche vendette. Piacevoli le numerose autocitazioni, da Ercole a Operazione paura.
MEMORABILE: La Sommer smarrita tra le viuzze del paese, traslato in un’altra dimensione temporale.

Ryo 7/01/12 20:27 - 2169 commenti

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Inquietante come pochi. Sarà che i manichini fanno sempre un certo effetto, ma quest'ottima pellicola del maestro Bava riesce ad intrigare con una storia ricca di misteri dall'inizio alla fine, che spiazza in più punti con grande originalità. Anche il finale è da incubo. Il "tenente Kojak" è perfetto, nel suo ruolo!
MEMORABILE: Il carillon che gira; Leandro; La madre.

Jurgen77 3/12/12 10:10 - 629 commenti

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Un film del Bava di fine carriera. Alucni tocchi sono geniali, (guardate il finale...). Bella e particolare la trama e ottima Elke Sommer nei panni dell' "ossessa". Savalas con quel ghigno malefico è insuperabile. Il film però è di difficile assimilazione. Forse troppo psicotico (ma d'altronde rispecchia l'animo di Bava sul fine carriera). Particolare, conturbante e incompiuto.
MEMORABILE: Telly Savalas con il chupa chups.

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Herrkinski 23/02/13 02:58 - 8111 commenti

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Anello di congiunzione tra vecchio e nuovo per Bava; se da un lato ritroviamo (in parte) le classiche atmosfere goticheggianti tipiche dei suoi migliori lavori, dall'altro si denota un inserimento di elementi tipicamente slasher, di trovate morbose (necrofilia) e di qualche nudo più audace del solito. A parte questo, la storia è piuttosto confusa e tergiversa in una dimensione onirica solo parzialmente affascinante; se il talento dietro la mdp di Bava è palese (certe inquadrature sono da manuale), dall'altro la noia fa capolino più volte.

Minitina80 1/08/15 22:55 - 2984 commenti

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Forse il lavoro di Bava più complesso a livello di scrittura che ha il difetto di non renderlo immediato ma il pregio di conferirgli spessore. È visionario oltre la consuetudine e il merito non è solo della fotografia ammaliante e della regia sopra la media, ma anche del fascino morboso della storia e dell’audacia di alcune sue componenti. Stupende la caratterizzazione del diavolo dall’atteggiamento beffardo e l’eterno ritorno nicciano delle anime destinate a rivivere ciclicamente il loro destino.
MEMORABILE: La tavola con i cadaveri; Il finale nell’aereo.

Alex75 12/01/16 09:40 - 880 commenti

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La trama non lineare e il perfetto connubio tra la fotografia molto curata nei dettagli e le raffinate musiche fanno del film di Bava un'elegante e suggestiva rappresentazione di un incubo senza fine, in cui l’orrore spesso non è esplicito ma aleggia nelle forme impalpabili di un disagio psichico. Mattatore e gran burattinaio è Telly Savalas (reso ancora più lugubre e sinistro dai modi garbati e dal lecca lecca), ma anche la spettrale e morbosa Valli mette paura.
MEMORABILE: Il labirinto ostile e fuori dal tempo dei vicoli di Toledo; Il monologo di Leandro/Savalas con i manichini; Il viaggio finale.

Pinhead80 4/05/16 12:11 - 4759 commenti

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I primi venti minuti sono stratosferici per quanto riescono a calare lo spettatore in un'atmosfera surreale e angosciante. Un incubo che rivive sullo schermo dove anche noi, insieme alla protagonista, ci smarriamo per le vie di Toledo in preda a visioni diaboliche. Peccato che il resto del film non rimanga sullo stesso livello perché altrimenti parleremmo di un capolavoro assoluto. La trama diventa un po' confusa e pasticciata, ma si rimane sempre su buoni livelli. La sensazione di stordimento sensoriale è assoluto.
MEMORABILE: La raffigurazione di Savalas luciferino.

Rufus68 16/10/16 00:12 - 3842 commenti

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L'inizio (Lisa perduta in una ventosa Toledo/Faleria, l'incontro col ghignante Leandro) e il finale sull'aereo deserto sono folgoranti. È innegabile, però, che la parte centrale abbia più d'una lungaggine e che la simbologia (il destino e la morte tengono le fila di noi pupazzi) non sia totalmente perspicua (si pasticciano varie influenze, più o meno consapevoli: L'invenzione di Morel, Elena di Troia...). Bava dissemina varie raffinatezze, ma l'impressione a posteriori è quella di un'opera riuscita a metà. Ottimi Savalas e la Valli.

Fedeerra 5/10/17 05:16 - 770 commenti

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E' stato Bava a dirigere Lisa e il Diavolo o è stato Lisa e il Diavolo a dirigere Bava? Poco importa, siamo ospiti di un racconto visionario, privo di vincoli, dove ogni personaggio sembra appartenere a un'epoca differente. Un film grammaticalmente ambiguo e disconnesso, con alcuni bei momenti di terrore e una narrazione che ci trascina inaspettatamente dentro un incubo necrofilo e lovecraftiano. Da sottolineare le barocche scenografie di Rafael Ferri e la gotica fotografia di Cecilio Paniagua.

Ira72 1/12/17 19:58 - 1313 commenti

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Se si sta cercando un thriller da brividi che inquieti e incolli alla sedia, consiglio qualcos’altro. Se invece si è amanti di piccoli gioielli con spaccati esteticamente accattivanti degli anni 70, allora non si può ignorare un film del genere. Anche solo per l’accoppiata Savalas/Valli, due icone del genere. Non giudico tanto la sceneggiatura in sé (che francamente abbozza) quanto l’esperienza estetica e lo stile baviano. Piaccia o meno, lo stile c’è. E non passa inosservato. I talenti pure, insieme ai miei rimpianti.

Il Dandi 25/08/18 00:05 - 1917 commenti

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Buon candidato alla palma di opera col maggior numero di zoom (in avanti e all'indietro) della storia del cinema, "Lisa e il diavolo" è un gotico moderno, fresco e dannatamente divertente, sorretto dal consueto estro immaginifico di un Bava in stato di grazia. Poco importa che la sceneggiatura sia una groviera (nei primi 45 minuti non succede nulla e lo spiegone finale fra Orano e mamma Valli è telefonatissimo). Savalas è il diavolo più simpatico che si sia mai visto. Da riscoprire, soprattutto alla luce dello sciagurato rimontaggio esorcistico.
MEMORABILE: Il primo incontro di Lisa con il Diavolo che porta a spasso un manichino (o un cadavere?).

Gabigol 20/02/19 10:42 - 580 commenti

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Considerata tra i film minori di Bava, rimaneggiata successivamente dal produttore Leone (con il supporto del figlio Lamberto) a ricostruire la pellicola sulla falsariga di Friedkin, quest'opera è un maestoso affresco gotico dall'atmosfera sospesa e conturbante. Se lo spunto di partenza dà una minima chiave di lettura per quello che si vedrà successivamente, in verità la trama non è compatta né vuole esserlo: Bava si limita a far risaltare il proprio estro visivo per valorizzare ambienti e atmosfera. Interessante, ma non per tutti.
MEMORABILE: La prima apparizione del diavolo; L'arrivo alla casa; La camera di preparazione dei manichini; Il flash lisergico sul passato; La tavolata finale.

Bubobubo 3/09/19 23:46 - 1847 commenti

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Vi sono film cui basta un'inquadratura, un'idea, uno spunto per essere consegnati alla storia. La favola gotica di Bava, come sempre visivamente impeccabile, pur regalando buoni spunti narrativi (l'ingresso al castello) non riesce mai a decollare, complice una sceneggiatura a tratti grossolana e approssimativa. Poi (seppur non del tutto inaspettato) arriva il finale, un colpo da biliardo che riscatta il fallimentare spiegone di 5 bambole per la luna d'agosto e, quasi senza parole, si inscrive nella memoria dello spettatore. Magistrale.
MEMORABILE: Il finale.

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Noodles 4/05/20 23:09 - 2227 commenti

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Splendide atmosfere gotiche e morbose caratterizzano tutto il film, impreziosito da un Telly Savalas sul grottesco andante. Il tocco d'oro di Mario Bava è dovunque e confeziona numerose scene indimenticabili. In certi momenti il film però rallenta parecchio e con la scusa della bizzarria che permea tutta la pellicola vi sono alcuni momenti più incomprensibili che strani. Non tutto funziona, compreso il cast, ma i momenti di grande cinema sono tanti e fanno dimenticare i difetti.

Nicola81 9/05/20 18:45 - 2857 commenti

I gusti di Nicola81

Come spesso accade in Bava, la forma prevale sulla sostanza, ovvero a fronte di una sceneggiatura abbastanza approssimativa abbiamo il consueto sfoggio di stile e di estetica che immergono lo spettatore in un vero e proprio incubo tanto surreale quanto ammaliante. Il ritmo non può essere frenetico, ma il cast (fatta eccezione per Orano) è ottimo, con note di merito per la Sommer protagonista, la Valli contessa non vedente e soprattutto un Savalas dall'aria sorniona e falsamente rassicurante. Buone le musiche di Carlo Savina.
MEMORABILE: I titoli di testa con le carte; L'inizio; L'investimento con l'auto; Il finale.

Lupus73 8/10/20 15:35 - 1494 commenti

I gusti di Lupus73

Il film di Bava è un gothic movie che traspone al cinema le suggestioni più angoscianti di Edgar Allan Poe. Unisce la ghost story a scorie di thriller-giallo in un piano surreale ed onirico (anticipando certo cinema di Lynch) con un forte gusto del macabro all'interno di una sceneggiatura piuttosto criptica e fumosa che finisce per sfocare il soggetto. Non il Bava migliore.

Caesars 16/11/20 17:00 - 3790 commenti

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Noioso e confuso. I circa 90 minuti sembrano quasi il doppio, considerata la lentezza di uno svolgimento che si avvale di battute di rara banalità. Peccato davvero, perché visivamente il film di Bava è molto ben realizzato, e certe immagini restano impresse nella memoria; ma ciò non basta per sollevare le sorti di un film basato su una storia che fa acqua da tutte le parti. Interpreti discreti, ma anche la Valli non riesce ad incidere più di tanto. Mefistofelico Savalas, ma il suo personaggio poteva essere sfruttato assai meglio.  Pollice verso.

Zender 9/10/23 18:06 - 315 commenti

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In Bava prima osservi, scruti, ammiri, poi semmai ascolti. Lisa scivola in un incubo popolato di enigmatiche figure che si muovono tra le sale d'una grande villa d'altri tempi; discutono, spesso vaneggiano senza lontanamente esprimere lo stesso fascino delle decine di manichini che occhieggiano ovunque saturando magnificenti scenografie. Bava tuffa la cinepresa negli anfratti, ci scorta in un'onirica esplosione di colori, regala magia, dipinge la più raffinata delle ghost story confinando la storia in soffitta a sbrigarsela da sola.
MEMORABILE: La mdp che si avvicina, ruota, avvolge la scena nel confronto madre/figlio; L'esplorazione della città abbandonata.
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  • Discussione Zender • 13/09/12 19:47
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Beh, Lisa era una raffinata ghost story ultrabaviana, La casa una truce storia di vomito impastata con rimasticature di Lisa.
  • Discussione Jurgen77 • 3/12/12 10:11
    Servizio caffè - 63 interventi
    e' in questo film che Savalas adotta il "choopa chop" che sarà poi un "must" in tutta la serie di Kojak!
  • Homevideo Jurgen77 • 3/12/12 10:19
    Servizio caffè - 63 interventi
    Ottimo il doppio DVD Raro video con i due film (Lisa e il Diavolo e La casa dell'esorcismo), per notare le differenze tra il primo (bello) ed il secondo (ciofeca). Inoltre molti extra con commenti di Manlio Gomarasca di Nocturno.
  • Homevideo M.shannon • 28/08/13 18:51
    Disoccupato - 307 interventi
    Blu Ray Arrow Video




    Ultima modifica: 6/02/17 20:31 da Zender
  • Discussione Alex75 • 29/06/16 17:20
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Che poi da noi , Lisa e il Diavolo, si e visto in giro da non molto tempo (dvd Raro e programmazione satellitare).

    Comunque amo anche La casa dell'esorcismo (di cui ho una rarissima registrazione sulla vecchissima TMC in versione uncut). Forse perchè a me il vomito con purea di piselli e il turpiloquio "demoniaco" mi fanno sempre impazzire.

    Insomma, ne più ne meno di un "anticristata", anche se con l'onirismo baviano c'entra ben poco...


    "La casa dell'esorcismo" era tra i film baviani che le piccole emittenti venete proponevano più spesso negli anni '80-'90 (assieme a "5 bambole per la luna d'agosto" e "Reazione a catena"); di "Lisa è il diavolo" sono venuto a conoscenza soltanto attraverso il "Dizionario dei film stracult" di Giusti (sotto la stessa voce de "La casa dell'esorcismo", indicato erroneamente come titolo alternativo).
  • Musiche Alex75 • 29/06/16 17:24
    Call center Davinotti - 709 interventi
    I titoli di testa col raffinato tema di Carlo Savina:

    https://www.youtube.com/watch?v=3kbNb1zJdIA
  • Discussione Zender • 29/06/16 17:31
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì esatto, nemmeno io sapevo esistesse Lisa e il diavolo, un tempo (che peraltro trovo di molto superiore alla casa, film che infatti avevo visto già ai tempi in tv).
  • Homevideo Buiomega71 • 6/02/17 19:00
    Consigliere - 25998 interventi
    Uscito anche il Blu-Ray tedesco (con audio italiano) della Koch Media:

    http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/25504-Blu-Ray-Lisa-e-il-Diavolo-Limited-3-Discs-Mediabook-Edition-Blu-Ray-DVD?__lang=it-IT
  • Homevideo Zender • 9/05/17 15:16
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ho preso il bluray della Koch media intitolato "Lisa und der teufel". Il cofanettone, bello pesante e che comprende pure un bel librettino illustrato, contiene 2 dvd (uno con lo stesso film ma in versione dvd e l'altro di extras) e un bluray.

    C'è la lingua italiana per entrambi i film e per entrambi i sottotitoli sono eliminabili.

    Il bluray ha all'interno sia Lisa e il diavolo che La casa dell'esorcismo (più danneggiato dalle imperfezioni della pellicola rispetto al primo, che invece è perfetto). La qualità del master è alta, come la definizione, i colori sgargianti e anni luce avanti rispetto al glorioso dvd di casa nostra. C'è un un po' tanta grana. Ormai si va in questa direzione, purtroppo (per quanto mi riguarda), ma un minimo di filtro per toglierla avrebbe migliorato il risultato, a parer mio. Resta comunque una gran bella edizione, spettacolare, che gli amanti di Bava apprezzeranno senza dubbio.

    Ultima modifica: 9/05/17 20:12 da Zender
  • Curiosità Il Dandi • 4/09/18 13:14
    Segretario - 1488 interventi
    Il diabolico maggiordomo Leandro (Telly Savalas) è costretto a fumare di nascosto perché la contessa (Alida Valli) non sopporta l’odore del tabacco e ogni volta che sta per essere scoperto sostituisce la sigaretta con un lecca lecca:



    Stando alle biografie di Savalas presenti in rete la trovata piacque così tanto all’attore greco che avrebbe deciso lui stesso di far adottare al tenente Kojak il chupa chups come palliativo della sigaretta: in pratica Mario Bava sarebbe stato anche l’inconsapevole inventore del lecca lecca di Kojak.

    P.S. Le sigarette che comunque Leandro fuma di nascosto quando gli è concesso sono le inconfondibili More, ancora le stesse di Kojak: si direbbe anche questa una passione personale dell’attore.