Un barbone (Nolte) tenta il suicidio e viene salvato e accolto nella propria villa da un ricco fabbricante di grucce di Beverly Hills. Ciò scatenerà dapprima le incomprensioni dei familiari (una moglie infarcita di yoga e altra roba da ricchi; un figlio incapace di parlare ai genitori...), dopodichè ci sarà l'accettazione di questi ultimi. Un Nolte in versione Lebowsky ottimo, a mio modo di vedere, nella parte del barbone; ma il film manca di forza espressiva.
Non è male; anzi, è meglio di altri filmetti che escono oggi. Il cast è uno dei migliori in assoluto. Una Bette Midler carica, Nick Nolte spettacolare al massimo nella parte del barbone "Jerry" e Richard Dreyfuss semplicemente bravo! Come storia non è così ben scritto, c'è parecchia banalità... ma come film è davvero divertente! Un Hollywood-cult targato "anni '80". Da vedere.
Simpatica commedia che vira spessa nella farsa e che rappresenta ironicamente il mondo della upper class americana anche se spesso l'ironia è molto bonaria e poco corrosiva. Buona la direzione di Mazursky che asseconda adeguatamente un ottimo cast, con Nolte che si trova inaspettatamente a suo agio nella commedia e una scatenata Bette Midler. Molto bravo anche Richard Dreyfuss.
Un barbone tenta il suicidio in una piscina privata, ma il ricco proprietario lo salva e lo accoglie nella propria casa. Lo spunto è quello di Boudu salvato dalle acque, ma le possibilità di satira sociale si perdono rapidamente in una comicità piuttosto blanda e inopportuni toni sentimentali. Non male Nolte protagonista, divertente Bette Midler nei panni della ricca e frivola chiacchierona.
Una delle commedie americane più tumultuose e scoppiettanti degli anni 80. Mazursky è abile nel "manipolare" difetti e vizi della middle class americana (coi suoi frizzi e lazzi), che pare una versione ludica del Teorema pasoliniano. Dreyfuss impareggiabile, Nolte irresistibile mentre la Midler sprizza sensualità da tutti i pori (con un comparto di scarpine col tacco da mandare in visibilio qualsiasi feticista). Gran finale "pirotecnico" in piscina (che pare quasi un'orgia) sulle note di "Once in a Lifetime" dei Talking Heads. Semplicemente adorabile.
MEMORABILE: Dreyfuss rimprovera il figlio che filma sempre tutto con una telecamera e la Midler sbotta: "Come credi che abbia cominciato Steven Spielberg?"
Classica commedia in perfetto stile anni '80 con gli stessi pregi e difetti di tante altre pellicole coeve. Buono lo spunto iniziale ma poi alla sceneggiatura manca il coraggio di andare veramente fino in fondo, limitandosi a tracciare manie e tabù marginali della ricca borghesia americana. Finanche il tema dell'omosessualità, appena accennato, sembra voler essere tenuto alla larga per non urtare la sensibiltà in pieno edonismo reaganiano. Nolte e Dreyfuss si dimostrano affiatati, anche se alla fine sarà il cane il vero asso nella manica.
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Io la voglio ricordare come governante "rivoluzionaria" e poco convenzionale (che si porta a letto il "padrone borghese" Richard Deyfuss) nella straordinaria commedia mazurskyana.