L'incipt è qualcosa di meraviglioso e poetico, con sapori e umori spielberghiani (i tre fratellini che si immergono e trattegono il respiro sott'acqua, isolandosi così dalla dura realtà quotidiana).
Poi il film prende il via (ma Nick Nolte, forse, nel ruolo della sua carriera che all'epoca avrebbe meritato di fisso l'oscar) tra ricordi rimossi e dolorosi, crisi matrimoniali, passioni, colpe e rimorsi, amori che nascono e amori che finiscono, nuove amicizie, fino ad un finale comunque amaragnolo
A volte lezioso, tra il classico polpettone romantico americano stile soap-opera fattoperpiacereatutti e psicologia spicciola sul lettino dello psicanalista, che magari andava scorciato un pò
Ma a conti fatti (e dopo la visione) ti resta qualcosa dentro
Eh si, perchè la Streisand è molto più brava come regista che come attrice (alcuni pezzi sono davvero gran cinema), riesce a toccare corde di rara e sincera commozione, impregna il suo racconto di passione e riesce nella non facile impresa di coinvolgere e appassionare come pochi film del genere sanno fare
Vero che Barbra è caparbia, decisa, perfezionista, e questo nel film si nota, come si notano (e dice giustamente Il
Mereghetti nella sua recensione) gli omaggi alle commedie anni 40/50 (tanto amate dalla Streisand), con quel tocco magico e puramente hollywoodiano (vedi la storia d'amore tra Nolte e la Streisand, che va oltre la sospensione dell'incredulità, o Bernard che suona il violino alla stazione, altro che le pacchianate de
La Leggenda del Re Pescatore)
La regista/attrice di Brooklyn trasmette dolore, passione, senso di rivincita (impagabile lo scontro snob, a suon di umiliazioni, al party, poi alla cena, Nolte/Krabbe, e lo Stradivari), come sono bellissimi tutti i flashback sull'infanzia familiare di Nolte (il compleanno e la tv presa a fucilate, il burbero padre che mangia inconsapevolmente cibo per cani-chiedendo addirittura il bis!-, lo schiaffo ricevuto dal futuro-e ricco-marito della madre)
Poi, verso la metà, arriva il flashback cardine che Nolte aveva rimosso, che colpisce come un calcio nei denti per ferocia e brutalità, e che non ti aspetti da un film del genere e dalla sua regista. Flash davvero straziante e violento, quasi selvaggio, che lascia attoniti ("
Carne cruda!") e che arriva improvviso come una fucilata a bruciapelo
Suggellano il tutto la meravigliosa fotografia di Stephen Goldblatt e le musiche (a dire il vero un pò pompose) di James Newton Howard
Di rara sensibilità la Savannah di Melinda Dillon e gobilissimi i duetti Nolte/Streisand
Si respira aria di grande cinema americano, che resta nel cuore.