L'isola delle demoniache - Film (1974)

L'isola delle demoniache
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Titolo originale: Les Démoniaques
Anno: 1974
Genere: horror (colore)
Note: aka: "Curse of the Living Dead", "Demoniacs", "Deux vierges pour Satan", "Les Diablesses", "Tina, la Naufrageuse Perverse"

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/03/08 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 2/03/08 23:24 - 3807 commenti

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Due giovani ragazze, superstiti d'un naufragio, approdano su un Isola maledetta: vengono brutalizzate da alcuni predoni, che le abbandonano poi in fin di vita, credendole morte. La speranza di sopravvivenza sembra essere riposta in una Chiesa vicina, senonché al suo interno v'è Satana come ospite inatteso. Ridicolo erotico (con venature soprannaturali) reso esilarante per le situazioni (di nudo) improponibili e per effetti tragicamente disastrosi (il liquido che simula sangue sembra fatto da un daltonico). Sulla trama stendiamo un velo pietoso.

Ciavazzaro 5/03/08 14:29 - 4768 commenti

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Non così brutto. Tra gli attori si distinguono solo la bella Joelle Coeur e la caratterista franchiana Monica Swinn, che fa una piccola partecipazione. La storia latita un po', ma Rollin si dimostra abile nell'uso delle scenografie (la chiesa abbandonata, il cimitero delle navi) e delle musiche. Buono il finale cattivello. Uscito in dvd per la Encore in una lussuosa edizione a tre dischi.

Stubby 4/08/10 10:43 - 1147 commenti

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Portarlo a termine è stata quasi un'impresa. E' un horror erotico piuttosto visionario ed onirico; si fa molta fatica a seguire l'evolversi della storia in quanto credo che il regista abbia dato sfogo alla sua visione estetica più che alla linearità del racconto. Più che un film sembra di vedere un susseguirsi di quadri, per quanto è ricercata la disposizione di cose e personaggi e per la tecnica di ripresa. Per certi versi mi ha ricordato molto le pellicole di Jodorowsky. Concludendo: da seguire è una piaga, da vedere ci si può trovare del buono.

Herrkinski 15/04/11 21:49 - 8072 commenti

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Meno psichedelico di altri lavori rolliniani, comunque non male. A colpire è più che altro la capacità del regista di creare immagini astratte e quasi poetiche, che assomigliano a quadri antichi anche grazie a location alquanto suggestive. Lo svolgimento è come sempre straniante (non a caso all'inizio compare la scritta "un film espressionista di Jean Rollin"), talvolta quasi esoterico, tanto da ricordare Jodorowsky. Non mancano naturalmente anche tutti gli altri elementi tipici dei film del regista, piacciano o meno. Comunque originale.

Cotola 22/03/12 23:20 - 9009 commenti

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Pur mancando la forza visionaria di alcune pellicole del passato, certi squarci visivi, presenti qua e là, non sono affatto male. Peccato però che alla lunga i difetti dello stile rolliniano vengano prepotentemente a galla: trama risibile con scarsi sviluppi narrativi e con qualche momento delirante; dialoghi poco incisivi; noia che prende sempre più corpo nonostante i generosi nudi femminili e le copiose copule che hanno però ben poco di erotico. Finale sciatto ed affrettato. Solo se già vi piace il cinema del regista francese.

Rufus68 8/01/17 17:48 - 3825 commenti

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Ormai ci si è fatto il callo: i film di Rollin non vantano nessi razionali. La sola chiave onde comprenderne la consequenzialità logica o la mera sensatezza alberga nella capoccia dello stesso Rollin, quindi mettiamoci l'anima in pace. Il tutto è un susseguirsi gratuito di quadri fra il surreale e l'erotico, recitati alla meno peggio. Al contempo gli va riconosciuto un bel gusto per le location e una libertà (cinematografica) oggi impossibile. En passant: la Coeur è una sventola totale.

Ronax 8/12/20 03:04 - 1247 commenti

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Uno dei peggiori lavori di Rollin visto che l'assurdità della trama - e questo non è certo una novità - non viene minimamente riscattata, come in altre occasioni, dalla suggestione delle immagini ma al contrario aggravata da una lunghezza spropositata e da un ritmo che definire soporifero è un eufemismo. Incapace di sfruttare adeguatamente il fascino potenziale delle location, come la chiesa diroccata, il film si perde in ridicoli siparietti e in lentezze estenuanti per giungere annaspando a un finale ancora più insensato del resto. Vederlo è un'impresa, dimenticarlo è un attimo.
MEMORABILE: Le statue che cadono a ripetizione a un solo cenno delle due indemoniate.

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