Imputato, alzatevi! - Film (1939)

Da ragazzo m'aveva abbastanza divertito, per cui la prima mezzora (abbondante) m'è parsa deludente, invecchiatissima. Ma poi, con il processo, il verdetto e quel che subito segue ho riassaporato il gusto del surreale. Niente male la parodia del noir, del genere processuale e della comica a vertiginosa velocità. Tutto questo arriva comunque nella seconda metà: la prima è troppo stralunata per chi non è un fan di Macario (però ho poi scoperto che la trovata migliore è stata ripresa da Franco & Ciccio...).

Dopo tante commediole blande, il primo film puramente comico prodotto in Italia. Tanti umoristi all’opera: oltre agli sceneggiatori ufficiali Brancacci, Mattoli e Metz, collaborano al copione giovani promesse (tra cui Marchesi e Steno) e illustri firme (come Guareschi e Carletto Manzoni). Tanto senno ha prodotto un’operina surreale, quasi demenziale, piena di trovate, adattissima alle corde di Macario. Mario Mattoli dirige con diligenza, per non disorientare troppo lo spettatore.

Film molto godibile. Girato durante il ventennio, quando il tabarin doveva essere l'italiano tabarino. Le trovate comico-surreali non si contano, sparate a ritmo frenetico e interpretate da un, spesso sottovalutato, Macario, perfettamente a suo agio nella parte di falso ingenuo che riesce però a fregare tutti. La trovata del processo come spettacolo di rivista con "12 giurati 12" e un pubblico plaudente, è formidabile. Ci sono anche le famose donnine che sgambettano sul palco e un sacco di "spalle" degne di nota. Divertimento senza volgarità.

Mario Mattoli è uno dei migliori registi italiani di commedia e qui dà veramente il meglio di sé rendendo ritmata e piacevole anche la recitazione di Macario, che in realtà darà il meglio di sé come spalla di Totò. L'idea del processo come spettacolo di rivista è comunque di grande effetto e per l'epoca il film doveva essere una vera e propria sfida alla censura.