Non è un paese per vecchi - Film (2007)

Non è un paese per vecchi
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I fratelli Coen tornano al sangue facile degli esordi recuperando lo spirito della loro opera prima e reimpossessandosi degli stessi tempi lunghissimi, dei silenzi prolungati, dei dialoghi scritti con massima attenzione e sottilmente ironici. Ora c’è però la consapevolezza di aver acquisito uno stile, maturato e affinatosi col tempo. L’ansia di stupire con inquadrature impossibili o finezze talvolta sterili è sostituita da una ricerca che va nella direzione di uno scavo psicologico maggiore, di una superiore forza espressiva sublimata nei paesaggi aperti delle lande ai confini col Messico. Tutta la prima parte, sostanzialmente...Leggi tutto muta, è una meticolosa disposizione dei personaggi nell’ambiente, con il vento a rompere il silenzio d’uno scenario di ordinaria drammaticità: cadaveri e auto ferme nel deserto, cristallizzata testimonianza d’un incontro tra narcotrafficanti finito male. In questo cimitero senza lapidi né bare si muove Josh Brolin, magnifico volto da texano finito lì per caso che come spesso capita in simili situazioni s’inventa d’appropriarsi della valigetta coi dollari, a cui presto daranno la caccia in tanti. Tra questi chi seguiamo con più decisione è lo spagnolo Javier Bardem, prototipo del serial killer glaciale e spietato nonché figura più interessante del lotto; anche più dello sceriffo Tommy Lee Jones, che alterna momenti esilaranti a filosofeggiamenti pretenziosi che spesso spezzano (segnatamente nel finale) il già non incalzante ritmo del film. Ed è proprio questo a non convincere appieno: la deliberata distruzione d’un’alchimia perfetta mediante l’inserimento di fasi palesemente destinate ad incepparne l’andamento. Fortunatamente il film si regge su altro: su personaggi di contorno tratteggiati magnificamente (vedi il Carson di Woody Harrelson), su gag improvvise che colpiscono per arguzia e inventiva, su scene madri girate semplicemente da Dio (l’arrivo del killer all’albergo spiato da sotto la porta e il successivo inseguimento). Molti avvertiranno la pesantezza sottesa all’intera operazione notandone le ingenuità o le illogicità, altri entreranno nello spirito dell’opera cogliendo i punti di forza di un film che è smaccatamente, profondamente figlio dei suoi autori, come e più di ogni altro loro lavoro precedente (se poniamo Blood Simple come paradigma di uno stile successivamente articolatosi in forme anche molto diverse).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/08 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/02/08
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Lovejoy 6/04/08 22:06 - 1823 commenti

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Rispetto all'omonimo romanzo di Corman McCarthy, i due fratelli Coen hanno ridotto lo spazio destinato al narratore della drammatica vicenda, ovvero lo sceriffo Bell. Così facendo, il film ha acquistato un certo ritmo, ma anche ridotto le potenzialità della storia, che non arriva ai livelli del romanzo. Grande spettacolo comunque, con tre divi in stato di grazia. Menzione particolare per Lee Jones e un divertente cameo di Woody Harrelson. Bello, ma il romanzo è un altra cosa.
MEMORABILE: L'inizio; il Killer e il benzinaio; lo sceriffo Bell e la porta della stanza d'albergo il finale.

Cotola 22/02/08 20:47 - 8998 commenti

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Meravigliosa parabola sull'avidità umana e sulla banalità del male e della violenza, di cui il mondo è ormai sempre più pregno. Il miglior film dei fratelli Coen che, dopo alcuni lavori minori, ci regalano una pellicola indimenticabile grazie ad una regia strepitosa, ad una sceneggiatura da urlo che tiene botta dall'inizio alla fine, grazie ad un crescendo davvero notevole e ad una meravigliosa fotografia d'altri tempi. Bella anche la prova del cast, nel quale spicca un "sublimemente" folle Bardem.

Puppigallo 24/02/08 09:55 - 5250 commenti

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Notevole film, con un killer psicopatico fuori dall’ordinario (già l’arma che usa…), ma con una sua integrità e una logica (per quanto perversa) tali da suscitare quasi ammirazione. Interessante anche il personaggio del mezzo spiantato, che trova i soldi. Qui si parla poco (gustosi però i rari scambi), ma si agisce molto, tranne quando compare lo sceriffo (Tommy Lee Jones): la persona più inutile e barbosa mai esistita. La pellicola funziona benissimo per più di tre quarti, adagiandosi solo nella parte finale, che lascia un po’ interdetti.
MEMORABILE: Woody Harrelson: “Dal parcheggio ho contato i piani di questo palazzo... ne manca uno, lo sa?”. E il suo datore, senza scomporsi: “Indagheremo”.

Grada 24/02/08 23:45 - 26 commenti

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Grandissima regia, ottimi attori, ma lo spiegamento di violenza è così paradossale che la vicenda perde ogni credibilità. Per renderla verosimile si è giunti a incrociare la pazzia con il traffico di droga, ma un serial killer non si comporta così. Peraltro nei protagonisti, dominati solo dall'esasperata tensione per la prossima mossa, non balena mai un attimo di riflessione, mentre lo sceriffo si limita a ricordare che una volta le cose erano diverse e il discorso del vecchio immobilizzato sulla seggiola resta molto confuso. Film bello senz'anima.
MEMORABILE: La comparsa improvvisa sul crinale deserto e appena illuminato nella notte di un'auto accanto a quella del texano sceso nella valletta della strage.

Magnetti 25/02/08 10:01 - 1103 commenti

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Film e regia hanno vinto l'Oscar: meritatamente? A mio parere no (meritava di più La promessa dell'assassino di Cronenberg). Non perché sia un brutto film, ma perché la continua ricerca di varianti sul tema preferito dai fratelli Coen (personaggi strambi e violenti e somme di denaro che scandiscono le loro vite) mi ha un po' stufato. In fondo questo film è un affinamento (di gran classe) di Blood Simple. Ad alzare il giudizio del sottoscritto ci sono le interpretazioni di Bardem (Oscar anche lui) e Tommy Lee Jones. Davvero notevole, comunque.

Redeyes 3/03/08 10:02 - 2442 commenti

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È un noir e si vede, è dei Coen e si percepisce da ogni singola sfumatura, dall'umorismo che caratterizza ogni personaggio meno Bardem (killer senza ironia, appunto) e dalla perfezione di ogni piccolo dialogo o situazione. Film che trasuda violenza, come una fronte sudata nel deserto. Personaggi grotteschi, inUmano Bardem, iperIdiota Harrelson, Brolin che vuole elevare la propria esistenza da fallito, stanco e spento Jones. Regia eccelsa, sceneggiatura ottima, bella fotografia. Ancora una perla dei Coen!

Stubby 6/03/08 08:48 - 1147 commenti

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Visto ieri sera e mi è piaciuto molto. Film lento anche nelle scene più concitate, ma che non annoia mai. Grandissima la figura del killer: a me ha ricordato subito Steve Buscemi in Cosa fare a Denver quando sei morto. Il finale mi ha preso un po' in contropiede: non me l'aspettavo un epilogo così, comunque ho gradito il film nella sua totalità. Bel cast, bravo Brolin (ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi de I Goonies). Curiosa la scelta di non avvalersi di musiche. Ottimo.

Il Gobbo 7/03/08 23:26 - 3015 commenti

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Eccellente, pochissimo coeniano (bene, i tratti distintivi stavano degenerando in clichè), ma di ammirevole compattezza e solidità. Il massimo possibile nella traduzione di un libro denso tanto nella parte d'azione quanto in quella, qui un po' sacrificata e compressa nella parabola conclusiva, affidata al controcanto dello sceriffo Bell, il depositario dei valori della Tradizione ("quando tutte le bugie saranno dette e dimenticate, la verità sta ancora lì"). Attori in parte e in gran forma, grande prova di Pedicini voce di Bardem. Da vedere.
MEMORABILE: Il gioco del testa o croce con l'anziano bottegaio

Supervigno 7/03/08 23:53 - 229 commenti

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Spietato, amaro, senza via d'uscita. I tre uomini che si inseguono, fuggono, uccidono, sono tre facce diverse della stessa disperazione. Film fedelissimo al libro da cui è tratto, con attori semplicemente perfetti, non ci lascia un attimo di tregua, non ci dà un barlume di speranza sul futuro dell'America e dell'umanità. Tutto è privo di senso, niente ha davvero importanza: non resta che la violenza, fine a se stessa, per dimostrare che si è ancora vivi. Bellissimo.

Galbo 11/03/08 05:47 - 12372 commenti

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Il migliore film dei fratelli Coen da parecchi anni a questa parte. È un vero western moderno, girato con ritmi e modi del classico del cinema di frontiera. Alcune scene (tipo quelle iniziali che sfruttano come solo i grandi classici, gli scenari desolati delle grandi distese con la voce dello sceriffo in sottofondo) sono da antologia. Bella sceneggiatura, dialoghi molto curati, fotografia impeccabile e cast di alto livello.

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Xamini 16/03/08 12:32 - 1244 commenti

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Parole distillate che dicono un filo meno di quel che devono e lasciano il resto all'ironia. L'oscar alla sceneggiatura ci sta tutto. Se debbo dire il vero, mi stufano ormai queste vicende di droga&ultraviolence, ma nella fattispecie del peso non v'è traccia. E ringrazio una direzione pulita, ordinata, con qualche spruzzo di estro (l'ombra sotto la porta, il riflesso nella cavità del chiavistello), ma soprattutto un'eccellente e misurata dose di ironia. Che passa sì attraverso gli ovvi gustosissimi scambi, ma è anche veicolata dalle rughe dell'eccellente Jones, interprete di uno script solo apparentemente serioso ma perfettamente stridente nel contesto. Ho riso di più solo con Pulp Fiction.
MEMORABILE: La prima moneta (eccellente poi come i Coen evitino di allungare la broda evitando di ripetere quel che sarebbe ovvio e limitandosi all'essenziale)

Rebis 20/03/08 20:03 - 2331 commenti

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I Coen fanno un po' quello che gli pare, col cinema, i generi, i tempi in sala; sono bravissimi e lo sanno. Il pubblico è solo un occhio da bersagliare con incursioni spericolate nel regno del caos, nel mondo. La morale è volata via anni or sono, l'oggettività una momentanea, molesta frizione tra la libertà dell'essere e la logica intransigente del racconto. Ora che i virtuosismi sono prosciugati e riassorbiti, ora che i filosofemi si assottigliano, cogliamo con nitore l'esplicarsi indomabile, micidiale delle cose. La "mortificazione" come chiarimento del senso perduto.
MEMORABILE: L'attesa davanti alla porta chiusa.

B. Legnani 27/03/08 23:31 - 5519 commenti

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Spaziale, spiazzante. Più che buono, ma dire capolavoro è troppo. Il messaggio è più chiaro che l'ultimo quarto di film. Barbarie dell'èra contemporanea, assalita da ogni parte dall'onda nera che non si può arrestare, e che ha mille cause. Le manifestazioni violente scorrono nel film in anticlimax, il che mi pare una buona trovata (ma già Truffaut...), in quanto appunta l'attenzione sul messaggio e non sugli aspetti brutali. Grandi interpretazioni ma, più che Jones e Bardem, mi tengo nel cuore l'educato killer di Harrelson.

Deepred89 24/04/08 20:07 - 3701 commenti

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Notevole film, al quale si perdona qualche scelta decisamente discutibile (il voler lasciare fuori campo le scene madri nel finale) e qualche lentezza. Grandi attori, regia ottima che sfrutta alla perfezione gli spazi e bella fotografia. Indimenticabile il serial killer impersonato da Javier Bardem.

Marco79 29/04/08 10:51 - 12 commenti

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L'ultima opera dei fratelli Coen è un capolavoro di stile, ricco di finezze e capace di tenere ritmi serrati per oltre due ore. Javier Bardem è eccezionale nella parte del killer spietato, ma non gli è da meno Josh Brolin in quella del reduce in fuga dalle conseguenze delle sue scelte errate. Il film ricorda molto Fargo anche se, superata la metà, sembra perdersi per un attimo per poi ritrovare intensità in uno splendido finale. Il film è bello, carico di tensione e interpretato magistralmente. Strano cameo per Woody Harrelson.

Capannelle 13/05/08 12:25 - 4394 commenti

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I Coen mantengono il tono grottesco e dissacrante di Fargo, con toni più violenti e personaggi più compassati, ma tosti. Tra questi scelgo Bardem (il killer inumano dall'arma insolita) e Brolin, il vero asse portante della vicenda: uscito di scena lui, il film ne risente. Meno credibile Harrelson: gioca a fare il Keitel, ma non ci riesce. Lee Jones si tiene in disparte, non batte ciglio, ma ha sempre un'espressività notevole.
MEMORABILE: Brolin che si aggira tra i pickup. Bardem e il negoziante. Bardem e l'automedicazione.

Flazich 29/06/08 00:13 - 667 commenti

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Una moneta coniata nel '58, 22 anni dopo viene lanciata per decidere il destino di un pover'uomo gestore di una polverosa pompa di benzina nel sud del Paese. Non a caso in questo film è l'incertezza a far da timoniere. I fratelli Coen stavolta raggiungono vette inimmaginabili e riescono a rappresentare perfettamente il pensiero dello scrittore americano Corman McCarthy demarcando in modo netto il cambiamento che sta subendo la società americana che si accinge ad accogliere, a braccia aperte, il pensiero reganiano.
MEMORABILE: Le non scene principali a sottolineare la negazione dell'azione.

Mike00void 8/07/08 00:12 - 8 commenti

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Il fascino di "Non è un paese per vecchi" sta nella sua lentezza, nel suo incedere macchinoso ma incredibilmente calmo, mai urlato e soprattutto nella nobile poesia dei suoi personaggi, scrigni organici che custodiscono emotività affascinanti per quanto, talvolta, deviate e crudeli. Per una volta tanto di cappello all'Academy per aver premiato cotanto capolavoro. Peccato solo per il doppiaggio troppo squillante della invece profondissima voce di Javier Bardem.

Straffuori 18/07/08 13:26 - 338 commenti

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Sicuramente il migliore film dell'anno. Ottimo lavoro. Lungo, esauriente, astratto e psicologico il giusto, con location davvero azzeccate e personaggi nella parte. Bardem e il suo taglio di capelli inquietanti dall'inizio alla fine, bene Lee Jones e Il Grande Brolin (il Brand dei Goonies... ne ha fatta di strada!) Sicuramente da vedere e avere nella propria videoteca. Applausi.
MEMORABILE: "Agua... Agua... sierra la porta.. los lobos" "Non ci sono lupi, amico"

Matalo! 20/07/08 12:01 - 1378 commenti

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Anche nei film meno belli (ma questo è grande), ma non nei peggiori, l'idea di umanità e delle radici americane affondate nel sangue è l'idea forte dei fratelli Coen, che qui firmano in coppia questo gran film, tratto da uno splendido racconto di McCarty. Pur non arrivando alla complessità della pagina scritta, i Coen fanno un film sentito come da non si vedeva da L'uomo che non c'era; la prima mezz'ora nel deserto è puro cinema, da toccare e odorare. Bardem è immenso, Brolin ha la faccia giusta e Lee Jones, da grande attore qual è, raccoglie l'amara morale.
MEMORABILE: Il timore nel volto di Lee Jones e Bardem che lo aspetta dietro la porta mentre solo la luce esterna entra dal foro della serratura; tutto l'incipit.

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Manulele81 22/07/08 16:18 - 83 commenti

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Grandioso noir western, duro, violento e tesissimo (ricorda Soldi Sporchi, virato al caldo) sull'America come terreno di caccia, come una foresta dove più che i proiettili contano i soldi e dove la sopravvivenza non è del più forte, ma di chi si piega alle regole dei più forti. Infatti i due personaggi finiscono braccati dalla loro indipendenza e lo stesso film gioca con le attese dello spettatore e le regole hollywoodiane. Grandissima regia, sceneggiatura intelligente in anti-climax, attori perfetti, Bardem da brividi.

Supercruel 31/07/08 01:00 - 498 commenti

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Probabilmente non è il capolavoro di cui tanto si parla e si è parlato, bensì "solo" una prova maiuscola dei due fratelli Coen. Il maggior pregio del film, oltre ad un pugno di attori bravissimi, è la capacità di comunicare in maniera livida un mondo dominato dal caos, metaforicamente rappresentato dalla monetina che decide la vita e la morte. Sul piano artistico paga in negativo la curiosa (e per chi scrive sbagliata) scelta di lasciar fuori campo alcuni snodi narrativi fondamentali che vanno a minare la fruibilità di un film altrimenti ottimo.

MAOraNza 10/09/08 11:05 - 243 commenti

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I Coen attingono a mani basse dalle esperienze del passato e confezionano un film quasi perfetto che non sbava praticamente mai per più di due ore di girato. Recuperato un Josh Brolin in stato di grazia dopo American Gangster e confezionato il truce personaggio di Bardem (i suoi capelli sono il risultato di un taglio, non è una parrucca!), i Coen si sbizzarriscono alla stragrande realizzando un western riletto in chiave moderna (non manca nemmeno lo sceriffo anziano, grande Tommy Lee). Favoloso sotto tutti i punti di vista. Un must assoluto.

Effe 29/11/08 11:45 - 16 commenti

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Quando il paradosso si fa dogma, in un paese dove la morale e la coerenza perdono ogni credibilità, non resta che osservare interdetti il truce spettacolo stagliato dinanzi ai nostri occhi. Spettacolo tratteggiato esemplarmente dai Coen, che, con scelte scomode, esasperate ma mai superflue, imbastiscono questa pellicola coadiuvati dai protagonisti, necessarie maschere paradossali a ridosso di una solida sceneggiatura. Da manuale il parossistico epilogo.

Ercardo85 14/12/08 23:15 - 81 commenti

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Non ci si può fermare alla prima visione per cogliere la straordinaria complessità di questo film, che è tutto fuorchè la gratuita rappresentazione di una carneficina senza sosta come ha scritto qualcuno, nonostante il sangue scorra a fiumi. Sul fatto che sia il miglior film dei Coen dai tempi de L'uomo che non c'era penso ci siano pochi dubbi; forse proprio perché, nonostante l'inconfondibile cifra stilistica, qui c'è poco dei Coen e molto di Corman McCarty. E non è un male...

Pigro 29/12/08 09:34 - 9623 commenti

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Sceriffo insegue uno spietato killer che insegue un cowboy che ha trovato un mucchio di soldi frutto del traffico di droga. Un film che fa rimanere a bocca aperta per le dinamiche labirintiche di questa duplice caccia all'uomo, per la violenza "naturale" che semina di cadaveri ogni scena, per i protagonisti al contempo reali e simbolici di questo sanguinario gioco dell'oca, per l'assenza di musica. Il film pendant di Fargo mostra un'America segnata dalla pura violenza, ma anche la resistenza di chi si interroga su questa deriva morale.

Trivex 6/01/09 13:10 - 1738 commenti

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Attirato dal giudizio della critica e dal costo contenuto del dvd, ho deciso per una incursione nel "cinema di oggi", ma quanto visto non mi ha entusiasmato oltremisura. Film ben fatto e ben lento, ma senza nulla di particolarmente originale. Solo moderatamente violento (almeno per i miei canoni), incomprensibilmente monco in alcune scene che secondo me andavano necessariamente mostrate e con un finale che può davvero non piacere. Paesaggi affascinanti ed una buona fotografia, non costituiscono il valore aggiunto sufficiente per gridare al capolavoro.

Patrick78 14/01/09 16:49 - 357 commenti

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Il miglior film del 2007 e senza dubbio il migliore dei Coen. Partiamo dal presupposto che i fratelli, per un motivo o per un altro hanno sempre fallito le loro opere precedenti. Nonostante ciò qui ci regalano una pellicola talmente riuscita da far venire in mente il miglior Peckinpah o il più ispirato Don Siegel. Straordinario esempio di cinema di frontiera in stile Voglio la testa di Garcia, assurde situazioni di uomini normali coinvolti in guai più grossi di loro tipo Chi ucciderà Charley Varrick?, il tutto condensato in due ore di pura magia.
MEMORABILE: Se non torno di a mia madre che le voglio bene. Ma Llewelyn tua madre è morta!! Beh, allora glielo dico io.

Daniela 6/08/09 15:19 - 12606 commenti

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I Coen, nel loro miglior film dal tempo di Il grande Lebowski, si prendono il respiro del cinema classico nel disporre i personaggi nel paesaggio, affidando la narrazione ad un vecchio sceriffo (le rughe sul volto di Tommy Lee Jones sono cicatrici) e orchestrando un carosello attorno ad un un diavolo (zoppo), imperturbabile e spietato, a cui Bardem presta il volto di pietra sormontato da una pettinatura improponibile.  Opera sadica nel frustrare le aspettative dello spettatore negandogli lo spettacolo della violenza: quella morte fuori campo lascia basiti: paradosso affascinante.
MEMORABILE: Bardem affida ad una moneta la sorte dell'uomo che ha di fronte

Sabryna 7/04/09 22:05 - 225 commenti

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Si presenta come un film di buona fattura, tuttavia eccessivamente lento e un po' spento. Il problema di fondo sta non tanto nelle scene e nella violenza, quanto nella storia vera e propria. Il killer si fa prendere in antipatia sempre di più con l'avanzare della pellicola e il paradossale aumenta fino alle battute finali che lasciano l'amaro in bocca. Abbastanza sopravvalutato.

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Brainiac 12/04/09 14:46 - 1083 commenti

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Continua la saga della noia che è la cinematografia dei fratelli Coen, gli autori più sopravvalutati del mondo del cinema. Certo meglio dell'insulso Burn after reading, ma lento ed involuto e con un finale al solito prolisso (forse non capirò la poesia di McCarty, che pure ho letto, ma i vari monologhi finali non aggiungono nulla, anzi). L'ho visto quattro volte, per far scemare i pregiudizi che ho nei confronti dei Coen. Eppure a pochi giorni di distanza nella memoria resta solo la faccia tostissima di Brolin e l'acconciatura di Bardem.

Belfagor 11/06/09 14:42 - 2689 commenti

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Non si può negare che i Coen abbiano del talento, ma questo film pare molto sopravvalutato. Le lunghe sequenze contraddistinte dalla non-azione sono affascinanti, eppure i momenti migliori del film sono proprio quei picchi di tensione che vengono trascurati o mostrati in modo marginale. Di conseguenza, se si escludono alcune scene veramente ben riuscite, buona parte del film appare striacchiata, prolissa: e ciò è pericoloso, perché svela la sostanziale illogicità della trama. Molto bravi, comunque, gli attori.
MEMORABILE: Il curioso cameo di Harrelson e il misterioso ritorno dal funerale. Come sarà andata?

Orson 1/07/09 18:36 - 118 commenti

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Un vuoto compitino marchiato dalla solita aria alternativa dei fratelli Coen e dal loro velleitarismo della serie "famolo strano". Qui hanno voluto "decostruire" (sic) il genere noir esibendo una trama volutamente sgangherata con personaggi e situazioni artificialmente grottesche e sopra le righe. Così il film procede per accumulo di illogicità (già dall'inizio: perché Brolin torna sul luogo della strage?) in tutta una serie di compiacimenti narrativi. I Coen si divertono a fare i fighetti con la puzza sotto il naso e lo spettatore subisce.

Saintgifts 14/07/09 23:03 - 4098 commenti

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Oltre a creare atmosfere di pura tensione ci sono anche momenti di riflessione animati da uno sceriffo alla fine della carriera (Tommy Lee Jones), che si imbatte in un killer non troppo classificabile. Anzi, il film finisce proprio con un dialogo moraleggiante. Bravi gli attori, ottima la sceneggiatura (ho visto la versione in lingua) e buona la fotografia. Non perfetto, ma di grande livello.

Disorder 3/08/09 23:48 - 1416 commenti

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Bellissimo soprattutto il titolo, che si presta a mille interpretazioni e che è forse l'unico elemento a dare una morale (se morale c'è) al film: l'America ha un cuore violento, non è molto cambiata dai tempi del Far West, ed è attraversata da personaggi inquietanti. La tensione, il ritmo lento e i tre protagonisti richiamano un po' Il Buono il Brutto e il Cattivo, oltre che il western in generale. Da vedere senza esitazioni.
MEMORABILE: L'imperturbabile killer e la sua strana arma (una pistola ad aria compressa che si usa per macellare animali...).

Venticello 30/07/09 14:58 - 63 commenti

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Tratto da uno splendido romanzo, la trasposizione rimane fedele e curata, tranne che per alcuni particolari nel finale. Magnificamente girato ed interpretato consacra definitivamente (se ce n'era bisogno) i Coen come mostri sacri del cinema attuale. Lo sceriffo old school si scontra con una realtà che supera la fantasia e nello stravolgimento dei suoi valori stà il senso di una splendida storia di frontiera, un western moderno maestoso nel suo lento incedere ma mai noioso. Imperdibile!
MEMORABILE: Bardem durante tutto il film - il sogno dello sceriffo il cui racconto chiude il film.

Bruce 1/09/09 10:39 - 1007 commenti

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Noir lento, senza musica, senza ritmo, fatto di lunghe pause, pochi dialoghi e improvvise scariche di violenza pura, folle ed incontrollata. I magnifici paesaggi di terre a confine tra Texas e Messico fanno da sfondo ad una storia semplice ed insieme enigmatica, dove il denaro rende gli uomini cinici, carnefici o mera carne da macello. Non esiste morale, non esiste speranza di uscirne vivi. Interpreti validissimi per un buon film autoriale, di genere, forse un poco sopravvalutato.

Blsabbath 24/11/09 11:05 - 46 commenti

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I film dei fratelli Coen sono come i bellissimi pacchi regalo dal contenuto nettamente inferiore al valore della confezione. La solita regia superlativa, la solita fotografia incredibile e, ahimè, la solita sceneggiatura alla membro di cane. Passi la poca credibilità della trama, passi qualche lentezza quà e là... ma il (non) finale nonsense di questo film è quasi un insulto, soprattutto dopo 2 ore di attenzione. Sopravvalutato.

Mdmaster 14/10/10 12:05 - 802 commenti

I gusti di Mdmaster

La mente criminale è al centro di uno dei migliori film dei Coen, come questa si evolva e non possa essere fermata o compresa. In questo c'è un Bardem glaciale, silenzioso, criptico quando parla e determinato nel suo scopo. Perché? Non lo sa neanche lui, ma VA fatto. Intorno a lui, un cast di ottimo livello e un ritmo altalenante, che usa bene i tempi più lenti e così anche le scene più concitate. Si perde un po' nel finale vagamente filosofico, ma poco chiaro, un peccatuccio sicuramente perdonabile. Da vedere, sicuramente.
MEMORABILE: "You don't have to do this". "They always say the same thing..."

Cif 27/01/10 00:36 - 272 commenti

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Tutto nasce dal gesto di un pover'uomo, che insegue il "suo" sogno all'americana, rinviene casualmente un sacco di soldi sporchi di droga e decide piuttosto consapevolmente di fare una "cazzata": appropriarsene. Caccia all'uomo, sparatorie e tanto tanto sangue lasciato sulla pellicola. Eppure questa violenza appare eccessiva ed al contempo una sorta di male necessario. I fratelli Coen si avvicinano più a Michael Cimino che a Quentin Tarantino. Lento ed inesorabile. Decadente epopea americana. 3 pallini e 1/2.
MEMORABILE: Bardem, professionista assai scrupoloso. E Tommy Lee Jones, sceriffo statico, rassegnato e dolente.

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Homesick 24/02/10 18:03 - 5737 commenti

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La poetica noir dei Coen canta un mondo votato alla spietatezza e all’avidità, interiorizzando le disillusioni del western crepuscolare che pervadono i suoi personaggi – molto simili a cowboys e avventurieri moderni - e restituendone gli spazi sterminati e corruschi. Invecchiando, Lee Jones è sempre più adatto a questi ruoli sofferti, mentre le improvvise esplosioni di violenza scatenate dallo psicopatico Bardem – con capelli color lucido da scarpe – scuotono una narrazione scarna e dal lento incedere.

Greymouser 29/06/10 00:14 - 1458 commenti

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Il film più affascinante dei fratelli Coen, che qui rinunciano al piglio scanzonato e grottesco di gran parte del loro cinema per affondare i denti in una storia feroce e palpitante, sviluppata coi tempi giusti, e soprattutto con le facce giuste: dalla maschera incallita di Lee Jones a quella luciferina di Bardem. Senza pause, nè tempi morti, eppure mai fracassone o superficiale. Un classico-moderno indimenticabile.

Piero68 30/06/10 12:34 - 2955 commenti

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Affreso cinico e spietato di una certa provincia USA disposta a tutto pur di raggiungere il facile arricchimento. Anche se il film mantiene volutamente un ritmo a livelli non esagerati, una sceneggiatura imprevedibile ed un montaggio ottimamente curato mantengono la tensione alta fino alla fine. Bardem monumentale nella sua maschera e Tommy Lee Jones come al solito a suo agio in qualsiasi ruolo. Abbandonato il loro stile preferito, anche se non mancano spunti di iroina nera o grotteschi come l'arma del SK, i Coen confezionano un'opera molto convincente.

Aal 20/08/10 10:56 - 321 commenti

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Bellissimo film tratto da un romanzo eccezionale. Personaggi scolpiti magnificamente, ognuno profondamente solo con se stesso, danno vita ad un'epopea di dimensioni classiche, un western contemporaneo dove non c'è redenzione. I migliori romanzi di McCarthy sono sempre così, "Meridiano di sangue" su tutti. La lentezza è solennità, in questo caso. Tommy Lee Jones, Xavier Bardem e Josh Brolin a livelli altissimi. Consiglio di vederlo in lingua originale per apprezzarne maggiormente anche la straordinaria cura dei suoni.

Luchi78 6/09/10 15:01 - 1521 commenti

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Inquietante Bardem, nei panni di uno spietato serial killer, merita in pieno l'Oscar assegnatogli. Anche il premio per la regia mi sembra un giusto riconoscimento, supportata da una fotografia superlativa e da scenari mozzafiato. I fratelli Coen sono maestri nel riportare queste storie dalla trama tutto sommato semplice, ma con una ritrattistica dei personaggi molto approfondita. Fatta eccezione per i due sceriffi, la cui parte mi sembrava spesso una sorta di intramezzo e niente più.

Lupoprezzo 8/02/11 20:27 - 635 commenti

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Partendo dal bel romanzo di Cormac McCarthy, i fratelli Coen dirigono magnificamente un film violento, duro e senza speranza, come i paesaggi brulli e inospitali del Texas e del Nuovo Messico. Javier Bardem (premiato con l'oscar) è un killer disumano, senza pietà, che si muove come un automa in un mondo che appare vittima della follia. Purtroppo la riflessione finale di Tommy Lee Jones non incide e risulta insoddisfacente.

Rambo90 19/02/11 01:56 - 7659 commenti

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Ottima opera dei Coen, che con una bellissima fotografia riescono a creare un'atmosfera da western in un film ambientato ai giorni nostri. La storia all'inizio è debole ma poi si fa forte, anche grazie alle splendide interpretazioni (su tutti un invecchiato Tommy Lee Jones, meno duro del solito) e alle rivelazioni di Bardem e Brolin, il primo perfetto nel ruolo di killer psicopatico freddo e lucido. Piccola parte anche per un ritrovato Harrelson e ritmo lento ma che non perde un colpo grazie all'esperta regia dei Coen.

Didda23 22/03/11 14:21 - 2424 commenti

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Di film come questo negli ultimi anni ce ne sono davvero pochi. Regia ormai matura riesce a sublimare ogni fotogramma, sceneggiatura pazzesca e dialoghi convincenti ed intensi, fotografia di una bellezza rara, prova immensa di ogni attore (Bardem è semplicemente bravissimo). Non riesco a trovare difetti, il film racchiude tutte le tematiche dei Coen. Siamo ai livelli di quel capolavoro che è Fargo. Imperdibile!
MEMORABILE: Bardem in ogni scena.

Gestarsh99 25/08/11 12:01 - 1395 commenti

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Mantenendosi per una volta fedelissimi al testo d'origine, i Coen Brothers fanno decisamente dietrofront cinematografico e tornano con ghiacciata nostalgia al loro imperturbabile e predestinato western/noir dalle apparenze thriller. In realtà il loro opus n. 13 è una meditazione etico-filosofica spiazzante, fatalista e irreconciliabile sulle ragioni di un passato decodificato e sperduto e sulla follia di un presente senza codici né progettualità possibili. Violenza e ineffabilità grotesque s'incanalano nella figura "biblica" ed espiatoria di un Bardem gelido fantasma delle colpe umane.
MEMORABILE: La micidiale bombola ad aria compressa che Bardem adopera per far saltare crani e serrature...

Jandileida 10/10/11 17:58 - 1558 commenti

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Uno dei film che faccio più fatica a giudicare nonostante lo abbia visto con tutti i sonori ed i sottotitoli disponibili. I Coen fanno del grandissimo cinema: da ogni inquadratura quasi esce l'odore delle sedie rosse e dei drappi un po'polverosi. Altrettanto difficile è non apprezzare le interpretazioni dei protagonisti, ognuno impegnato ad impersonare le realtà di un mondo che si va incattivendo. Eppure, perché c'è un eppure, la storia mi sembra a tratti talmente confusa che si perde il filo ed il monologo finale di Jones sa un po' di posticcio.

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Undying 23/11/11 19:54 - 3807 commenti

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Soldi, sempre quelli. Maledetti soldi, chiusi dentro una valigia. Soldi. Tanti da poterti cambiare, per sempre, la vita; che per qualcuno è una parola priva di senso e che appare -quando riferita al prossimo- un oltraggio al proprio egoismo. Tommy Lee Jones e Javier Bardem prestano con grande competenza i loro volti e creano due maschere antitetiche in apparenza, pur se vittime dello stesso male. E da un poderoso racconto, ricco di sfumature e colpi di scena improvvisi, i fratelli Coen realizzano un gioiellino di suspense, sconfinante non di rado nell'horror. Modesto, silente ma grande cinema.

Nando 16/05/12 17:08 - 3806 commenti

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Una duplice caccia all'uomo in un'America desolata e molto western. Valido sviluppo narrativo con la violenza che appare belluina e deflagrante all'improvviso lasciando segni importanti nella pellicola. Bardem è maestoso nella sua assurda acconciatura mentre Lee Jones è una sicurezza.

Rullo 7/06/12 14:13 - 388 commenti

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Il film si apre con una scena che rimane impressa e il bello è che quest'impressione prosegue per tutta la durata. Immenso e magnifico questo spaccato su un'America affascinante e fatta di paesaggi desertici mozzafiato. Il western adattato ai nostri tempi, il buono e il cattivo (Bardem ha dato il meglio di sè per rendere il personaggio inquietante come pochi). Colmo di dettagli che rendono necessaria una costante attenzione per non perdersi nulla, è davvero difficile trovargli difetti. Meravigliosi i silenzi e fotografia incredibile.
MEMORABILE: I primi 10-15 minuti, quasi completamente fatti di silenzio; La scena della monetina al piccolo distributore.

Enzus79 25/08/12 16:12 - 2863 commenti

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Il libro di Cormac McCarthy è un capolavoro, il film quasi. Le sfumature si fanno sentire, specie nella descrizione dei personaggi. Comunque, ottima la regia dei fratelli Coen, così come l'interpretazione di Javier Bardem (eccezionale) e Lee Jones. Meritatissimi gli Oscar.

Nancy 28/10/12 23:44 - 774 commenti

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I Coen firmano un noir formale, con ambientazione western ma con dentro uno psychokiller, come piace molto al cinema più recente, in stile Silenzio degli innocenti o Seven. Ha veramente il suo bel fascino, nella fotografia in esterni e in come i due registi maneggiano agilmente la mdp in ogni situazione rendendo lo spazio capace di agire sulle coscienze stesse dei personaggi. Chi scrive ci vede però qualche buchetto qua e là che fa perdere credibilità al tutto, anche se basta una sola scena con Bardem per dimenticarsene. Notevole.
MEMORABILE: L'arma di Javier Bardem; Il discorso finale di Lee Jones.

Ryo 11/12/12 11:00 - 2169 commenti

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Una storia violentissima e ricchissima di suspence. Un inseguimento iniziato con un affare di droga finito male (che non viene mostrato, ma suggerito come molti dei momenti chiave) terminerà in maniera cinica e spietata. E' la trasposizione di un romanzo, resa in maniera eccellente dai fratelli Coen. Da applausi i personaggi e i loro interpreti, soprattutto l'inquietudine che Bardem trasmette con i suoi sguardi e la profondissima voce.
MEMORABILE: L'arma di Anton ad aria compressa; L'espediente per fornirsi in farmacia e Anton che si medica da solo; "signore, le esce un osso dal braccio".

Caesars 8/01/13 17:06 - 3772 commenti

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E' molto difficile che un film dei fratelli Coen risulti banale e infatti anche questa volta ci regalano un'opera interessante e originale, che procede con ritmi relativamente lenti ma improvvise esplosioni di violenza (mai fini a se stesse però). Ammetto che la parte finale mi ha spiazzato abbastanza e che mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca; almeno all'istante, perchè in effetti è una conclusione che, pur deludendo le aspettative dello spettatore, non stona affatto col concetto di cinema dei nostri due. Buono. ***

Albstef90 1/02/13 19:33 - 78 commenti

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Maestoso! Opera che preferisco tra tutte quelle dei fratelli Coen. Inquadrature magnifiche, spazi immensi, tecnica registica impeccabile e ottima sceneggiatura. Cast di grandi professionisti tra cui spicca il grande Tom Lee Jones. La trama si svolge senza un attimo di noia o quasi e i silenzi sono studiati alla perfezione. Personalmente mi ha ricordato le tecniche usate da Sergio Leone. Fotografia ed effetti sonori perfetti. Da vedere e rivedere (come faccio io del resto)!
MEMORABILE: Gli sguardi del killer; Le disavventure/avventure del protagonista; Lo sceriffo.

Paulaster 1/07/13 10:04 - 4373 commenti

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I Coen firmano un film senza sbavature, con un andamento che veleggia costante, aggiungendo picchi di violenza inediti (grazie all'aria compressa) e inquadrature thriller degne di Hitchcock. Una sorta di western post-moderno dove con la fotografia si mastica la polvere del deserto e in ogni momento può capitare dietro le spalle la sagoma mortifera di Bardem. Eccellente anche la parte parlata di Lee Jones, a descrivere la crescente brutalità e a chiudere con un filo di mestizia.
MEMORABILE: Il testa o croce nello store nel deserto.

Ford 11/08/13 20:57 - 582 commenti

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Cerebrale western post-moderno con un meraviglioso Bardem ad attaccare tutti allo schermo; peccato che dopo la partenza silente e perfetta il film si perda un po' in esistenzialismi e lunghi dialoghi, sicuramente fatti ad arte ma che mi hanno decisamente fatto perdere quello speciale coinvolgimento creato da un estenuante inseguimento a distanza (limite mio). Fotografia meravigliosa, ottima regia, però quel finale verboso proprio non l'ho sopportato.

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Buiomega71 30/09/13 01:03 - 2899 commenti

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Prima parte al fulmicotone e di rara tensione con irresistibili scoppi di violenza grafica (teste perforate, micidiali colpi in arrivo), poi il tutto si fa un po' confuso (le imperdonabili scelte fuori campo, come la fine di Brolin) e si arranca nel finale (anche se l'incidente di Bardem è un tuffo alle coronarie). Comparto tecnico a dir poco sublime, la caccia notturna urbana tra Brolin e Bardem un pezzo di suspense da antologia, ma vezzi snob ne limitano la totale riuscita. Blood simple mi sembrava più genuino e Fargo insuperabile. Un po' sopravvalutato.
MEMORABILE: Brolin vs pitbull; Il massacro dei trafficanti messicani nella stanza d'albergo da parte di un gelido Bardem; Brolin al confine col Messico; L'incidente.

Furetto60 21/10/13 09:36 - 1192 commenti

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Una serrata caccia all’uomo, un assassino dagli indefiniti perimetri di follia, un ex del Vietnam nel quale viene spontaneo immedesimarsi, uno sceriffo disilluso. Sullo sfondo della spettacolare arida piana del Texas si dipana un’opera affascinante, intrisa di violenza dal sapore tarantiniano, che sa di western e di ineluttabile destino con conclusioni fondamentalmente pessimistiche. Spiazzante l’irrisolto finale.
MEMORABILE: Un paese in cui non si usa più “grazie” e “per favore” è destinato alla fine; La pompa e relativa bombola usata da Chigurh.

Lythops 20/09/14 07:57 - 1019 commenti

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Impossibile non provare un profondo senso di rispetto per chi è stato in grado, a prescindere dal valore del film, di ricreare in modo assolutamente esatto l'ambientazione degli anni '80 nel 2007. Poi a poco a poco la trama e ancor di più il modo in cui gli attori sono diretti e in grado di dar vita a personaggi del tutto reali riesce a coinvolgere come accade di rado. Grandissimo Bardem e altrettanto Roberto Pedicini, il doppiatore. Fotografia e montaggio assolutamente all'altezza.
MEMORABILE: La moneta.

Ultimo 11/07/15 15:34 - 1652 commenti

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Pellicola estremamente silenziosa e girata con maestria dai Coen, che da certi punti di vista può ricordare, per l'impostazione, il precedente Fargo. Qui non siamo al freddo ma al confine tra il Messico e un assolato Texas, ove si intrecciano le vicende del killer Bardem e del "fuggiasco" Brolin, il tutto a causa del Dio Denaro. Buona, ma non indimenticabile, la parte di Tommy Lee Jones, visibilmente invecchiato. Nota di merito per l'ottimo Harrelson, che si vede poco ma colpisce. A tratti confuso, ma una regia elegante lo rende notevole.
MEMORABILE: L'arrivo di Brolin sul luogo del massacro; Il testa o croce di Bardem.

Pinhead80 5/09/15 13:33 - 4715 commenti

I gusti di Pinhead80

I Coen fanno un grandissimo lavoro andando ad adattare per il grande schermo il romanzo di Cormac McCarthy. Il capolavoro consiste nell'aver trasformato Javier Bardem in un allucinato psicopatico che verrà ricordato per un pezzo da chiunque abbia avuto la fortuna di vedere questo film. Il denaro è il motore che spinge i protagonisti a rincorrersi in una terra disperata e disillusa dove ogni valore morale viene continuamente calpestato. Il cambio generazionale schiaccia il passato e non gli permette di recuperare. Chi si ferma è perduto.
MEMORABILE: I capelli di Bardem.

Lou 6/10/15 22:44 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Il viso imperturbabile del killer spietato Anton Chigurt, interpretato dallo straordinario Javier Bardem, resta impresso indelebilmente. Il suo volto è lo specchio del clima di assenza di umanità e di violenza gratuita che imperversa in un angolo di America desolante, dove sembra non esserci più alcuna speranza. I Coen colpiscono nel segno ancora una volta col caratteristico sguardo diretto, senza fronzoli, che, dosando sapientemente ironia e drammaticità, mostra l'assurda deriva morale dei nostri tempi. Potente.

Rocchiola 2/02/16 09:34 - 952 commenti

I gusti di Rocchiola

La miglior opera dei Coen del periodo successivo a L’uomo che non c’era. Affascinante ma imperfetto è un film freddo e distaccato del tutto privo d'ironia. Certo Bardem è memorabile nei panni del killer che entra ed esce dal film come un fantasma del subconscio con quella pettinatura da paggetto a dir poco esilarante. Ma altri personaggi, come quello di Harrelson, sono superflui e la bella ambientazione simil-western è penalizzata dalla tipica fotografia scolorita dei tempi moderni che di certo non andava premiata con l’Oscar. La musica è assente.
MEMORABILE: Il ritrovamento dei soldi; Chigurh che decide la sorte delle vite umane a testa o croce; Il risveglio in Messico al suono dei mariachi.

Il ferrini 11/03/16 23:54 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Piccolo gioiello di cinema: location molto suggestive, musiche coinvolgenti, tempi dilatati da vecchio western e grande tensione narrativa. Bardem indimenticabile, uno dei cattivi più memorabili che si ricordino, con un'arma davvero poco convenzionale. La storia è risaputa: ancora una volta a essere protagonista è una valigetta piena di soldi, tuttavia i Coen riescono a ricavarne un film di grande atmosfera, violento quanto basta, cinico e decadente. Notevole anche Josh Brolin, che pare uscito da un gangster movie degli anni '70. Ottimo.

Alex75 22/11/16 09:45 - 876 commenti

I gusti di Alex75

Tecnicamente notevole (soprattutto per la fotografia, che valorizza gli immensi spazi texani), si avvale di due caratterizzazioni forti (l’inumano, quasi robotico Bardèm, che mette a disagio a ogni sua apparizione e il viso vissuto del disilluso Jones) che fanno perdonare uno svolgimento lento e non impeccabile. Nella seconda parte il film si smarca dai canoni del cinema d’azione spiazzando le aspettative dello spettatore, ma si perde in un finale fiacco che lascia un senso di incompiutezza.
MEMORABILE: La bombola; La monetina; “Un paese in cui non si usa più “grazie” e “per favore” è destinato alla fine”; “Signore, le esce un osso dal braccio”.

Magi94 28/09/17 23:35 - 942 commenti

I gusti di Magi94

Regia e fotografia strepitose, attori perfettamente in parte. Ma se da una parte mi innamoro delle scene che si dilungano senza fretta, facendo respirare una tipica atmosfera coeniana, dall'altra sono proprio questi silenzi che non mi convincono del tutto e portano a occasionale noia. Forse perché fanno da sfondo a personaggi a cui non riesco ad appassionarmi: certo strepitosi, ma talvolta esagerati in una direzione che non riesco a ben definire, con un umorismo che non riesco a comprendere. Un'opera di grande valore in ogni caso.

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Vito 24/01/18 22:22 - 695 commenti

I gusti di Vito

Grande film dei Coen Bros. dall'impeccabile messa in scena: regia perfetta, splendidi scenari, fotografia da applausi e ritmo lento ma serrato che non fa mai distogliere l'attenzione. Paesaggi da western americano inondati dal noir più cupo e spietato; la violenza è implacabile, sottile, fredda e non risparmia nessuno. C'è dentro di tutto, da Peckinpah a Leone. Ottimo Brolin e superlativo naturalmente Bardem: il suo killer psicopatico di ghiaccio è entrato nella storia del cinema.

Minitina80 17/05/18 07:12 - 2976 commenti

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I binari su cui si muove sono di una semplicità disarmante e per nulla originali. Tutto ruota attorno a un malloppo di denaro e come se non bastasse molte cose restano in sospeso, senza che il cerchio si chiuda attorno ai singoli personaggi. Restano in piedi lo stile ricercato dei Coen, la loro regia essenziale e asciutta che sfrutta gli scenari dell’immensa provincia americana e la semplicità con cui viene rappresentata ogni forma di violenza. Bardem ha il ruolo più complicato, di un folle spietato che rappresenta la parte eccentrica del film.

Bubobubo 7/09/18 00:29 - 1847 commenti

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Col binocolo si vedono delle gazzelle, anzi no, dei corrieri, anzi no, un demonio sterminatore creatore della propria, personalissima legge morale. Restringi l'oculare: cosa riesci a vedere? Soldi, tantissimi soldi. Imbrattati di sangue, stipati in rifugi apparentemente inaccessibili. E poi? Testa o croce? C'è tutto da guadagnare, in fondo. Ancora un poco: il destino, sullo sfondo, prende la sagoma di una pistola pneumatica. Alla giustizia non resta che specchiarsi, amaramente, nel mare di sangue che non ha saputo prevenire.

Felloni 10/05/20 01:39 - 17 commenti

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Gli sviluppi della trama dondolano tra lo scontato e l'illogico, senza contare l'ultimo quarto d'ora in cui la regia entra in sciopero. Il personaggio di Bardem segue regole metafisiche e condivide con gli altri personaggi del film una monodimensionalità da macchietta. A tutto questo si aggiungono sia una certa lentezza che mette in luce la povertà degli eventi, sia le fastidiose osservazioni in stile "dove andremo a finire" nelle scene con lo sceriffo. Meglio altri film coeniani meno pretenziosi. Bella fotografia, comunque.
MEMORABILE: Bardem killer meno discreto del mondo: con un'insegna luminosa con su scritto "sono un killer" si notava di meno.

Keyser3 17/04/21 17:52 - 444 commenti

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Assieme a Fargo, il film migliore dei Coen. Atmosfere da far west rivisitate in chiave contemporanea, umorismo a quintali alla Quentin Tarantino: gli ingredienti per farne un piccolo cult ci sono tutti. A questo si aggiungono una regia dinamica e impeccabile, con momenti di altissima tensione (la scena del "testa o croce" col negoziante) e un cattivo come Bardem, occhi spalancati e lingua tagliente, di quelli che non si scordano facilmente. Fondamentale anche Tommy Lee Jones, sceriffo disilluso che ci regala una delle sue performance migliori.
MEMORABILE: L'arma usata da Bardem.

Giufox 13/05/21 11:31 - 324 commenti

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Nuove geografie criminali che pascolano in spazi esistenziali desertici senza più frontiere - e "armi" - definite. Sceriffi allergici alle guerre tra cartelli, bounty killers indolenti e cow-boys psicotici che giocano a nascondino. Un film immerso in una sorta di aura tetra e sospesa, che avanza frammentando i confini morali dei suoi attanti, privandoci di gerarchie e duelli, ma non di un lieto fine "onirico" - in seno ad una lettura che mira a ricontestualizzare i codici del genere senza snaturarlo, semplicemente ipnotizzandolo con altri. Grande prova di maturità per i Coen.
MEMORABILE: L'interpretazione di Bardem; Fotografia e montaggio; L'attesa dietro la porta di Brolin.

Sonoalcine 11/08/23 13:23 - 184 commenti

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L'ambiguità e il mix di generi si concretizzano in un western postmoderno, impastato con il thriller e il noir. Il Male che ha radici nella società diventa una metastasi sfumata e un macabro presagio di morte, che regala alla vicenda una dimensione metafisica. Così lo sceriffo Ed Tom Bell si palesa come un antieroe che osserva disilluso il mondo andare in rovina con una vista profondamente pessimistica, essendo consapevole dell'inutilità di qualsivoglia cambiamento. Spietato e diretto, oltre che confezionato nonostante tutto in maniera elegante e raffinata.
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  • Discussione Daniela • 3/10/13 14:25
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Dandi ha postato alle ore 03.10.
    A questo punto, parafrasando una pubblicità che ci sta martellando in questi giorni, la vera domanda è: andato a letto tardi o alzato molto presto? ;o)
  • Discussione Zender • 3/10/13 14:43
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Avviso che il codice etico davinotti prevede che Il Dandi in risposta a questa domanda si possa trincerare dietro a un generico "no comment" o un più specifico "Secondo le regole del codice davinottico mi avvalgo della facoltà di non rispondere".
  • Discussione Il Dandi • 3/10/13 16:51
    Segretario - 1488 interventi
    Haha, non conosco lo spot perché non ho la tv da tre anni, comunque non mi ero né appena svegliato né stavo andando a dormire, a quell'ora sono nel pieno della mia attività: del resto il mio... non è un quartiere per vecchi!
  • Discussione Daniela • 3/10/13 23:51
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Ed ecco il Dandi che si appresta a postare in orario notturno, quando è in piena attività:

    Ultima modifica: 4/10/13 08:40 da Zender
  • Discussione Caesars • 4/10/13 10:29
    Scrivano - 16796 interventi
    Ha ha ha. Buona questa, Daniela.

    Ne approfitto per dire la mia riguardo alla fine di Brolin nella pellicola. A mio avviso scelta geniale, perchè risulta totalmente spiazzante per gli spettatori. Capisco però che possa risultare "indigesta" ad alcuni.
  • Discussione Il Dandi • 4/10/13 19:03
    Segretario - 1488 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Ed ecco il Dandi che si appresta a postare in orario notturno, quando è in piena attività:



    Beh, devo dire che a parte i vistosi segni di artrite sulle mani non ci sei andata lontano...
  • Discussione Alex75 • 20/03/17 17:47
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Sono rimasto anch'io spiazzato dalla fine di Brolin. Una scelta indubbiamente originale (e, alla luce dell'interpretazione del Dandi, con un suo perché), che però fa afflosciare non poco il film (un po' come capita con l'uscita di scena del dott. King Schultz in Django Unchained)
  • Discussione Buiomega71 • 20/03/17 21:47
    Consigliere - 25892 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Sono rimasto anch'io spiazzato dalla fine di Brolin. Una scelta indubbiamente originale (e, alla luce dell'interpretazione del Dandi, con un suo perché), che però fa afflosciare non poco il film (un po' come capita con l'uscita di scena del dott. King Schultz in Django Unchained)

    Sì, Alex, non ho perdonato ai Coen questa improvvisa, inaspettata e dolorosa (perchè a Brolin mi ci ero affezionato come ad un amico) uscita di scena

    Ma e un film che mi stà crescendo dentro nel tempo e, forse, oggi, alzerei il mio pallinaggio di un punto.
    Ultima modifica: 20/03/17 21:48 da Buiomega71
  • Discussione Galbo • 21/03/17 05:50
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Per me è un film grandioso, uno dei migliori tre dei fratelli americani (insieme a Fargo e Lebowski)
  • Homevideo Rocchiola • 27/06/18 11:03
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Ottimo prodotto tecnicamente ineccepibile ed altamente consigliato !!!