I complessi rapporti tra un anziano intellettuale di sinistra, vedovo, con la compagna del figlio e la piccola nipote. Il secondo film della regista Francesca Archibugi è imperniato sul conflitto generazionale ma parla molto anche di politica il tutto filtrato da una nota sentimentale lieve (grazie alla buona sceneggiatura)a mai sdolcinata nonostante il rischio corso con la figura della bambina. Molto bravi gli attori, in particolare Mastroianni in un ruolo molto complesso.
Più che guardabile. Marcello Mastroianni è ottimo, brava anche Giovanna Ralli. Psicologico e descrittivo. Ben rappresentata l'Italia degli anni '70, regia quasi discreta della Archibugi che ogni tanto gira qualche scena che poteva essere evitata. Bel finale.
Un film fortemente drammatico questo di Francesca Archibugi, che riesce a sviluppare in maniera approfondita la psicologia dei vari personaggi. Ne esce un quadro struggente, fatto di solitudini, incomprensioni, rabbia e tormento. Generazioni a confronto che con difficoltà si ascoltano e anche quando lo fanno difficilmente comprendono ciò che hanno da dirsi. Alla fine chi si deve arrendere alla volontà altrui sono sempre i bambini, gli unici a non poter decidere per sè. Intenso.
Seconda regia dell’Archibugi che, dopo l’esordio con lo splendido Mignon è partita, lascia il giovanilistico-sentimentale per un’approfondita analisi politica scandita attraverso le vicissitudini di una vita travagliata di un anziano (Mastroianni). Il film è contestualizzato in un mal rappresentato 1977 italiano (è sempre difficile ricostruire momenti storici non attuali senza cadere nel film “in costume”). Tedioso, ma l'interpretazione degli attori è dignitosa.
Film davvero grazioso, nel senso più ampio del termine. Affronta temi per nulla facili e lo fa con una delicatezza notevole, senza mai essere retorico o lezioso. Ottime le prove di tutti gli attori. La coppia Tirabassi/Bonnaire offre una sorta di versione "evoluta" e naturalmente meno macchiettistica dei Ruggero e Fiorenza di Un sacco bello. Monumentale, nella sua naturalezza, la prova di Mastroianni. Il talento e il garbo dell'Archibugi fanno centro ancora una volta.
Anziano professore si occupa per un po' della nipotina. Conflitto tra adulti con sullo sfondo argomenti sostanziosi come la politica, il sesso e la famiglia; il film è altalenante per la scarsa amalgama nelle questioni dei singoli. La Archibugi difetta nel mostrare gli anni 70 (con una fotografia calda) e nel mettere spesso al centro la figura della bambina, che ovviamente non può capire che succede. Mastroianni accetta la parte del comunista ormai senza speranza e tiene testa ai dialoghi con la Bonnaire. Valide le seconde linee, tra cui Tirabassi e Ralli.
MEMORABILE: L'incontro col regista Cavallo; L'annuncio mortuario di Panelli; La domestica in crisi.
Una bambina, un nonno, sua madre. Lui è un professore idealista, di sinistra, che vorrebbe cambiare molte cose della nuora alla quale si sta però affezionando. C'è poi la arguta bimba "Papere", che pare molto più matura della sua età. "Verso sera" è tutto qui, con qualcosa di poetico, con una punta di surrealtà (la capra), ma che non riesce più di tanto ad incidere. Non mancano quindi i momenti di noia e la vicenda si trascina stancamente nonostante Mastroianni si impegni, senza però essere egli stesso convinto del prodotto. Quarto film per il giovane Giorgio Tirabassi.
Francesca Archibugi HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàZender • 27/01/09 09:18 Capo scrivano - 47786 interventi
Dalla magnifica collezione cartacea Markus estraiamo una interessante intervista a Mastroianni (con intervento della regista Archibugi) da L'espresso del 23 dicembre 1990. Come sempre:
Cliccate sulla prima pagina della rivista per leggere la prima pagina dell'intervista.
Cliccate sull'ultima pagina per leggere la seconda pagina dell'intervista.
Letta l'intervista presa dalla "prestigiosa collezione cartacea Markus" che è qui:
https://www.davinotti.com/forum/curiosita/verso-sera/40010366 Mi ha divertito molto immaginare la Archibugi che cerca di far fare meno fatica possibile sul set all' "anziano" Mastroianni e lui che se la prende. Non sapevo che l'Archibugi avesse iniziato come attrice comunque. Chissà che film è, questo Verso Sera. L'ha visto solo il mitico Galbo, o forse anche Markus ma non so
Si, ho trovato qualche sera fa questa intervista ed il film nel frattempo l'ho recuperato e lo vedrò in questi giorni.
Si, sapevo che la Archibugi avesse iniziato come attrice, ma certamente la regia gli è riuscita meglio.
Tra l'altro, assomiglia vagamente ad Amanda Sandrelli.
Curioso quando Mastroianni dice che non ama girare a Roma e gli piace fare campeggio!
...e Taxi driver (1976) di Scorsese (a sinistra), con a destra, come nota Samuel1979, la celebre foto di Jim Morrison usata anche per la copertina dell'album An american Prayer dei Doors (1978):