Il grande Joe - Film (1998)

Questa pellicola ha due meriti: la Theron (di rara bellezza) e il super gorillone decisamente fuori taglia e simpaticamente esagerato (ottimi effetti). Per il resto, è la solita storia con la bella, amica del bestione, che la ricambia proteggendola e facendo ciò che lei le ordina (anche quando si tratta di andare in uno zoo). Gli attori sono passabili, ma la sceneggiatura è troppo povera di idee (c’è il solito cattivone) e finisce per essere ultrastiracchiata e dall’esito scontato. Vale comunque un'occhiata.

Un semplice film di avventura della Disney per ragazzi, piacevole, con una lunga storia di amicizia e altruismo, fra un gigantesco gorilla e Charlize Teron che è qui ai suoi massimi storici. Risulta quindi assai facile appassionarsi anche alla sua causa animalista. Se Joe è grande, lei è immensa.

Remake di un vecchio film degli anni '40, mantiene con l'opera originale lo spirito di pellicola per famiglie. Piacerà a chi cerca le storie realizzate con il giusto spirito ecologico mentre lo spettatore più esigente può riscontrare un buonismo eccessivo e una caratterizzazione schematica dei personaggi. La Theron è comunque splendida e gli effetti speciali convincenti.

Favola d'avventura per famiglie, con una storia molto classica e costruita per divertire soprattutto i più piccoli, visto che per gli altri probabilmente il coinvolgimento sarà nullo. Dalla sua ha ottimi effetti speciali, che costruiscono il gorillone in modo praticamente perfetto. Purtroppo la sceneggiatura è banalissima e, a parte qualche discreto momento d'azione, c'è poco da segnalare. Bella la Theron, un po' spaesato Paxton. Mediocre.

Remake de Il re dell'Africa, contiene anche i camei di Ray Harryhausen e Terry Moore, ossia il curatore degli effetti speciali e l'attrice protagonista dell'originale. Certo questa produzione Disney degli anni Novanta perde il confronto, con il vecchio film di Ernest B. Schoedsack, ma si fa apprezzare per l'ottima resa del grosso gorilla (si accenna anche a una spiegazione scientifica sulle sue dimensioni) e per una prima parte non male; nella seconda si scade troppo nel pacchiano per voler rendere il tutto spettacolare all'insegna della bontà trionfante.