Trasposizione televisiva della commedia già allestita negli anni 30 vivente ancora l'autore. Eduardo ottantenne è un Ciampa piegato dalla vita, che prova inutilmente a ricordare alla gelosa Beatrice l'esistenza della corda seria nella vita, altrimenti è necessario utilizzare la corda pazza per salvare le apparenze di fronte alla società... Il paradosso è evidente solo alla fine, mentre un buon realismo permette in generale di scansare la noia che si sente se (in genere) viene nominato Pirandello.
Buon adattamento da Pirandello a opera di Eduardo. Indubbiamente il testo è molto verboso rendendo i tempi particolarmente lenti, ma la bravura di Eduardo e della sua compagnia riesce a rendere interessanti anche i discorsi più noiosi. La figura di Ciampa è notevolmente delineata, così come la sua spiegazione delle tre corde rimane bene impressa nella mente.
Partendo dalla commedia che Pirandello scrisse nel 1916, Eduardo dà un ulteriore prova di bravura e di vitalità; vedere un ottantenne con quella forza è raro. Questo lavoro teatrale, adattato per la televisione, è un'opera seriosa, che induce lo spettatore alla riflessione sulle tre corde che regolano la vita dell'uomo (seria, civile e pazza). Accompagnato dai fedelissimi Luca de Filippo e Angelica Ippolito, Eduardo non si limita a un rigatino di comparsa ma dimostra (con una gestualità molto scabra) come riesca a far presa su tutti.
Ancora un incontro tra il maestro Pirandello e l'allievo-maestro Eduardo, forse persino più riuscito de L'abito nuovo. In questa edizione De Filippo veste egregiamente i panni di Ciampa, mentre la gelosissima Beatrice è resa efficacemente dalla perfetta Angelica Ippolito. Cast di contorno sempre all'altezza, si ride poco e si riflette molto sulle tematiche care a entrambi gli autori.
MEMORABILE: La spiegazione delle tre corde; Il confronto finale tra Ciampa e Beatrice.
Rivisitazione in lingua napoletana della celebre commedia di Pirandello in cui Eduardo trova un perfetto equilibrio fra la sua comicità e quella dello scrittore siciliano. Il protagonista ottantenne ripropone da attore immenso una personalissima interpretazione del personaggio di Ciampa donandogli sfumature nuove, intrise di un inusitato vigore. Il resto del cast segue i movimenti di bacchetta del maestro senza sbavature. Un grande momento di teatro che può aprire una porta privilegiata sull'arte drammatica pirandelliana, spesso di fruizione non facilissima.
MEMORABILE: Le tre corde nel cervello dell'uomo.
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In uscita il 16 ottobre 2008 la versione dvd, la quale si inserisce nella raccolta " A teatro con Pirandello", su iniziativa di Rai Trade in collaborazione con il Corriere della Sera.
Oggi ho preso il dvd di questa rappresentazione (registrata 10 anni durante una rassegna estiva, e notturna, dei lavori eduardiani)e mi sono letta il foglietto esplicativo, nel quale è riportato che Eduardo ha interpretato questo personaggio dai 30 agli 80 anni, ma non è questo che mi ha colpito: il personaggio di Ciampa lo conosco solo da qui, e sfocia in un grottesco doloroso, quasi alla Luca Cupiello per intenderci...invece ho scoperto che altri attori hanno dato chiavi completamente diverse, ora più fredde, ora più filosofiche del dilemma pirandelliano. Qualcuno ha avuto occasioni di vedere rappresentazioni o edizioni con Salvo Randone e/o Paolo Stoppa?
p.s. nell'extra del dvd è riportato un monologo saliente interpreato proprio dai tre che ho citato, in una sorta di confronto a distanza.
A questo punto chiedo se qualcuno ha avuto la fortuna di vedere le rappresentazioni con Stoppa, Randone o altri per intero.
Questa è stata l'ultima rappresentazione che Eduardo portò in scena prima di ritirarsi, già molto malato, nel 1981, anche se continuò a sovraintendere agli allestimenti portati in scena dal figlio Luca, da altri attori che avevano fatto parte della sua compagnia come Isa Danieli.
Quando ci ha lasciato, Eduardo lavorava ad una traduzione in napoletano antico de La tempesta di Shakespeare.