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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/01/08 DAL BENEMERITO REDEYES
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- Quello che si dice un buon film:
Buiomega71 - Non male, dopotutto:
Redeyes, Jandileida, Tomastich, Herrkinski, Samuel1979, Rigoletto - Mediocre, ma con un suo perché:
Puppigallo, Rambo90, Digital - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Daidae, Ciavazzaro, Nando, Pinhead80, Jena - Gravemente insufficiente!:
Lovejoy, Stuntman22
Tenendo conto che è un action-movie e che l'attore principale è van Damme, si può guardare. Storia d'infiltrazione sotto copertura in un carcere per il nostro eroe che certo non mancherà di menar le mani. Tutto il film è costruito intorno al suo personaggio, ma non manca di un cattivo, brutto e credibilissimo, un nerd hacker (super stereotipato) ed una collega discretozza che ovviamente finirà per innamorarsi di Van Damme. Condito da uno sporco traffico d'organi. Retorica banalotta a parte cattura!
MEMORABILE: Il nerd che flirta con la poliziotta!
È il solito, scontatissimo action movie dove il protagonista mena fendenti a destra e a manca e dove l'originalità non è certo di casa. Cosi come la buona recitazione, anche qui del tutto inesistente. Van Damme si conferma una volta di più come uno capitato sui set di Hollywood per puro caso. Ma anche il resto del cast non scherza. Regia inesistente. Evitare.
Dramma carcerario con l’infiltrato (alla Brubaker), guardie spietate, un regime a dir poco durissimo e serpi umane ovunque, pronte a inoculare il veleno al povero Van Damme di turno, alla ricerca di un fantomano assassino psicopatico. Glie ne faranno di tutti i colori, sbattendolo come un tappeto o limitandosi a umiliarlo stuzzicandolo sulla sua donna. Una serie di coloriti personaggi fanno da contorno a questa pellicola di medio livello, dove almeno il cazzotto è assicurato. Guardabile.
MEMORABILE: L'uomo incendiato nella sua cella, con la soggettiva del fiammifero che si accende.
Il solito banale Van Damme si destreggia come sbirro infiltrato in un carcere che sembra un inferno, allo scopo di smascherare dei trafficanti d'organi. Recitazione pari allo zero, attori penosi (l'orrendo Van Damme, una poliziotta eccitante e una miriade di attoruccoli di quarto ordine) ambientazione... insomma. Brutto.
MEMORABILE: Il negro che sputa sul secondino razzista, l'arrivo dell'uomo dei sogni.
Solito film d'azione, col solito Vandamme tutto muscoli e cazzotti. Che altro si può dire di questa pellicola? Dall'essere un appasionato del genere sono passato a esserne un totale detrattore, che non riesce a trovare più nulla di buono, in queste "pellicole".
Dei carcerati muoiono senza ragione apparente all'interno di un cruentissimo carcere dove l'anima più candida è un tizio che vive nei bassifondi della prigione. Ed allora chi meglio di JCVD (che ne approfitta per concupire una collega) per scoprire il losco e misterioso intrigo? Il film ha tutti gli ingredienti necessari per un buon film d'azione (con tanto di cattivone veramente inquietante, un plauso a Kilpatrick), qua e là la regia di Sarafian mostra qualche spunto interessante e c'è un buon ritmo per una pellicola nel complesso discreta.
MEMORABILE: Jean Claude inseguito per i corridoi del carcere da tutto il braccio C.
Non uno dei Van Damme migliori: non c'è molto di originale (lui è il classico poliziotto infiltrato nel carcere per indagare su alcuni omicidi) e l'azione nella prima parte è stranamente assente facendo intervenire spesso la noia, dovuta soprattutto a battute prevedibili e già sentite mille volte. Di buono c'è il lungo combattimento finale contro un cattivo particolareggiato e azzeccato (l'uomo dei sogni) e i piacevoli interventi umoristici. Mediocre.
Un Van Damme che mette da parte le sue mosse preferite (e che lo hanno reso grande) per inserirsi in un filone più stallonesco (senza avere le capacità attrattive del grande Sly). Infatti è il carcere e i suoi micromondi interni che diventano i veri protagonisti del film di Sarafian. Cythnia Gibbs nella sua semplicità è sempre stata una bella donnina.
Ottimo e robusto b-movie diretto dal figlio del regista di Punto zero e attore in Zombi 3. Van Damme come il Robert Redford di Brubaker, ma con violenza e action da vendere. Prima viene pestato a dovere dalle guardie, poi appeso e torturato stile Rambo, rischia più di una volta il didietro (non in senso lato) e nello scontro finale con "l'uomo dei sogni" rischia di fare la stessa fine di uno dei protagonisti di Morte a 33 giri. Da antologia il rifiuto di Van Damme ai disponibili transessuali offertigli dal "prete nero". Non ci si annoia.
MEMORABILE: La figura del "prete", un nero con lenti a contatto e unghie alla Josè Mojica Marins, che sembra modellato sul duca di 1997 Fuga da New York.
Tra i migliori del primo periodo di Van Damme, essendo ben bilanciato tra action, arti marziali e tipico prison-movie alla Sorvegliato speciale. Chi ama i film ambientati in carcere sa già cosa aspettarsi quindi: personaggi pittoreschi di ogni genere, tradimenti, vendette, alleanze, gang, poliziotti bastardi e via dicendo. Buone le coreografie di lotta e ben tratteggiati alcuni criminali, tra cui il super-cattivo di turno, che affronterà Van Damme in uno scontro finale in stile Cobra. Prevedibile, comunque nella media dell'epoca. Godibile.
MEMORABILE: "Il Prete".
George Dickerson HA RECITATO ANCHE IN...
Mi sono approcciato alla visione perché le pellicole carcerarie mi hanno sempre intrigato, ma in questo caso la qualità è assai modesta. Ciò è dovuto ad una trama piuttosto ridicola nonché inverosimile e per la presenza di attori men che mediocri (Van Damme incluso). Comunque, per una serata disimpegnata (molto disimpegnata), si può anche visionare.
Che squallore signori. Siamo alla serie C, se non peggio. Storia ai limiti dell'inverosimile, personaggi assurdi (l'Uomo dei Sogni, un simil-Lurch che si prende quattro pistolettate ed è ancora vivo; il nerd brufoloso computerista; il prigioniero pulcioso coi baffi biondi in combutta col cattivo), dialoghi da ricovero. Mai visti attori così cani, a parte Jenesky e Shimerman. Pure i momenti di combattimento sono mediocri e noiosi. Musiche di serie Z. Stranamente simpatico Van Damme.
MEMORABILE: L'incredibile camminata elefantesca di Van Damme al momento di entrare nel palazzo abbandonato, all'inizio.
Un film che vedo sempre con piacere; non per le azioni di violenza, che mi lasciano indifferente, ma per certi personaggi veramente azzeccati, come Hawkins (Guillame) e "il prete" (Abdul Salaam El Razzac), i quali offrono anche numerosi spunti comici. Van Damme non mi dispiace anche perchè interpreta al solito un personaggio che ha comunque un briciolo di clemenza e simpatia. Tuttavia il film raggiunge appena la sufficienza.
MEMORABILE: ....... io non ti devo un dannato cazzo!! cit. Hawkins
Solito cliché per l'attore belga, con uno sviluppo narrativo poco originale a cominciare dal pretestuoso commercio di organi. Scazzottate consuete e carceri descritte con la solita scontatezza. Cast non certo memorabile, con Van Damme sottotono e il suo antagonista macchiettistico.
Un detective dai metodi spicci e brutali viene chiamato in causa per sbrogliare una sporca vicenda all'interno di un pericoloso carcere. C'è ben poco da dire su questo film costruito su misura sulla figura atletica di Van Damme. Nonostante quello che si possa pensare le scene di combattimento scarseggiano (tranne che nel finale) e non sono di grande qualità. Anche Van Damme appare più pompato e legato del solito. Un filmetto come tanti che non convince affatto.
MEMORABILE: L'incredibile e invulnerabile personaggio chiamato "l'uomo dei sogni".
Non il migliore tra i film ad ambientazione carceraria, ma sicuramente un prodotto dignitoso: raggiunge i suoi obiettivi per una serata disimpegnata, non va sopra le righe, il protagonista lo conosciamo bene. Sembrerebbe il programma standard per un prodotto di routine. Tutto è capire se ci si può accontentare del risultato; per quanto mi riguarda è accettabile, con un cast forse di non primissimo piano ma funzionale e con qualche punta ben oltre la media (LaFleur, Kilpatrick). Promosso.
Van Damme sta ai 90s come Schwarzy e Sly agli 80s e come i 90s cinematograficamente sono fiacchi rispetto ai frizzanti eighties; così Van Damme giovane neanche si sogna il carisma di Terminator. Qui poi pensa di essere Brubaker ma in realtà si limita a subire una serie di sevizie carcerarie neanche troppo efferate. Anche le scazzottate sono poche e si limitano al solito calcione volante in faccia in cui è specialista il nostro Jean Claude. Regia pressapochista di Sarafian, attori ancor peggio. JCVD si rifarà invecchiando...
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- Jean Claude Van Damme è doppiato da Claudio Capone.
- Il compagno di cella offre a Van Damme una bevanda violacea ("lo facciamo noi", gli viene detto) che in italiano viene tradotta come "succo di prugne" mentre in inglese il termine utilizzato è "pruno", cioè il nome di una famigerata bevanda alcolica prodotta dai carcerati all'interno delle prigioni americane.
https://en.wikipedia.org/wiki/Pruno
