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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sull'ampia terrazza di un lussuoso appartamento romano, di sera, s'incontrano alcuni rappresentanti dell'alta borghesia della Capitale che perlopiù gravitano intorno al mondo del cinema e dei media. Sono volti dapprima anonimi: si confondono in un chiacchiericcio indistinto che sovrappone pensieri e parole, frasi di convenienza, convenevoli, piccole scaramucce. Il primo confronto a prender forma è quello, blando, che contrappone un prosaico produttore (Tognazzi) al suo sceneggiatore in crisi d'ispirazione (Trintignant), con l'intervento di un focoso critico cinematografico (Satta Flores) programmaticamente in contrasto con ogni convenzione. Tra questi Scola estrae e...Leggi tutto decontestualizza d'improvviso lo sceneggiatore accompagnandoci a scandagliarne il privato, i giorni di travaglio di fronte al foglio bianco nella casa in cui vive con la moglie (Vukotic), l'ossessione - derivata dalle pressanti richieste del produttore - di un copione che “faccia ridere” e che lo porta a studiare le diverse forme d'umorismo arrivando a raccoglierle in quello che potrebbe diventare un volume in tema. Uno spunto tradizionale che invece lascia poi spazio a quello invece più surreale e insolito di un funzionario Rai (Reggiani) ossessionato dalla dieta e chiuso in un mondo fatto di silenzi non solo interiori. Poi a quello inafferrabile, nei suoi contorni fuggevoli, del giornalista interpretato da Mastroianni, professionalmente il meno caratterizzato, interessato a riconquistare l'ex fidanzata (Gravina) che l'aveva lasciato per darsi alla tv. Con il ciclico ritorno alla stessa festa in terrazza da cui ogni segmento prende l'avvio, si passa successivamente a focalizzare il personaggio del produttore (Tognazzi) con la passione per la cucina, sposato a una donna (Colli) ormai sempre meno interessata a lui e attratta invece dai vaniloqui sinistrorsi del tipico regista impegnato, chiamato a dirigere per lui una presumible mattonata dal titolo "L'apostata". C'è infine il politico comunista (Gassman) che s'innamora della moglie (Sandrelli) di un grigio pubblicitario (Micheli) nell'episodio forse meno significativo, ravvivato solo dalla grande intepretazione di Gassman. Solo dopo qualche tempo si avrà una replica della festa in terrazza, durante la quale le tensioni esploderanno negli improvvisi scoppi d'ira dei protagonisti, destinati a spegnersi nel nulla in pochi minuti riportando tutto al quieto tran tran di sempre. Nonostante l'articolata sceneggiatura scritta da Age e Scarpelli, tuttavia, si fatica a cogliere il senso ultimo di ogni storia, che nel riproporre una visione piuttosto stereotipata di personaggi presenti da sempre nelle estemporanee incursioni metacinematografiche inserite in molti film (si pensi alla festa di IO LA CONOSCEVO BENE, su sceneggiatura tra gli altri di Scola) pare autocompiacersi nel tratteggio dimenticando come operare una buona sintesi per condensarne l'efficacia. Prolisso, poco centrato in alcune caratterizzazioni di scarsa pregnanza (superficialmente trattate tutte quelle relative alla generazione di giovani, ad esempio), colpisce per l'accuratezza con cui viene gestita la coralità dell'operazione (supportata da un cast affollatissimo di divi), meno per la critica di una società che si pone spaesata di fronte all'imminenza degli Ottanta. La qualità degli episodi è sostanzialmente equivalente, priva di guizzi particolari a conferma di una buona omogeneità dell'opera. L'ennesimo ritratto di un mondo che il nostro cinema ama da sempre portare in scena ma che si trasforma spesso in routinaria autocelebrazione; in questo caso elevata da un substrato intellettuale superiore, certo, ma troppo scipita per convincere fino in fondo. Freddamente distaccato e didascalico.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/01/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/11/21
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B. Legnani 16/01/08 22:34 - 5523 commenti

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Non perfettamente riuscito, ma con qualche momento azzeccato. Purtroppo si pensa sempre che stia per librarsi (dalla terrazza verso l'alto) e invece (pur senza precipitare dalla terazza sul selciato), rimane sempre alla stessa quota, per tutta la smisurata durata. Gradevole presa in giro del mondo radical-chic, con appartamenti fastosi, ospiti che si ripetono, in una masturbatoria autocelebrazione alla "noi siamo il meglio". Clamoroso rientro di Galeazzo Benti nel ruolo di se stesso.
MEMORABILE: La ripetizione pedissequa delle frasi di alcuni ospiti.

Galbo 14/04/10 20:10 - 12380 commenti

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Una serata romana in un ambiente "radical chic" è il filo conduttore di un ambizioso film di Ettore Scola che è opera corale sia per la moltitudine dei personaggi che per il prestigioso ensemble di attori impegnati nella realizzazione. Interessante ma non del tutto riuscito a causa di una sceneggiatura che più che approfondire i personaggi e le loro motivazioni tende ad essere in più punti macchiettistica. Di buon livello la prova del cast.

Homesick 13/04/10 11:35 - 5737 commenti

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Una serata mondana su una terrazza della Roma patrizia è momento di (auto)critica per una sinistra intellettuale borghese ormai alla deriva sia sul piano pubblico che su quello privato, prostrata da nevrosi, gelosie e crisi creative, generazionali e sentimentali. La sceneggiatura oscilla tra il caustico, il comico, il malinconico e il surreale, componendo un mosaico di prospettive parallele intrecciate da agili flashbacks sincronici kubrickiani su ciascuno dei sei protagonisti: particolarmente illuminanti i segmenti di Trintignant, Reggiani, Tognazzi, Gassman e l’incontro conclusivo.
MEMORABILE: L’ossuto e depresso funzionario TV Reggiani subisce un “mobbing” ante-litteram in un episodio toccante e profetico ; le sfuriate di Gassman e Benti.

Mark70 31/08/11 01:28 - 118 commenti

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Partendo da una serata mondana in una terrazza incontriamo cinque intellettuali di sinistra alle prese con il fallimento dei loro ideali e con la crisi della loro generazione: una presa in giro dei tic e delle manie di una certa sinistra rivoluzionaria a parole ma che nei fatti si è lasciata integrare dal sistema. Amaro e caustico, avrebbe beneficiato di una sceneggiatura più sintetica e concisa, anche se alcuni episodi lasciano decisamente il segno. Splendida prova di tutto il cast (e non poteva essere altrimenti visti i nomi).
MEMORABILE: Trintignant improvvisa al telefono con il produttore Tognazzi la trama di una volgare commediaccia; le frasi fatte che fanno da sottofondo alle serate.

Lupoprezzo 24/08/12 19:52 - 635 commenti

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C'è una sorta di filo conduttore sugli intellettuali e su di una certa borghesia, che lega questo film con l'eccellente C'eravamo tanto amati; anche se qui il buon Scola si concentra soprattutto sul mondo dello spettacolo, abitato da un ceto medio-alto, ristagnante e depressivo, immoto e privo di felicità (qui qualche influenza bunueliana è avvertibile). Un po' intellettualoide a volte, ma visto il tema trattato si chiude volentieri un occhio. Le vicende narrate vengono intersecate per mostrarci le varie vite squallide dei protagonisti. Cast di lusso.

Pinhead80 24/08/12 12:31 - 4719 commenti

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Lunghissimo film di Scola che mette allo scoperto le nevrosi della sinistra borghese e intellettualoide attraverso sei personaggi, caratterizzati con altrettante storie che si intrecciano e che hanno tutte come punto di riferimento una serata in terrazza. A tratti il film riesce bene nel suo intento, ma a mio parere appare troppo ripetitivo e logorroico. L'eccessiva durata inoltre fa sì che anche i momenti migliori risultino meno efficaci perdendosi inevitabilmente nel calderone generato. Galeazzo Benti è un idolo.

Rambo90 1/06/13 19:25 - 7679 commenti

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Forse il canto del cigno della commedia all'italiana, in crisi come i personaggi della terrazza (non a caso interpretati da attori simbolo del genere). Forse la durata è eccessiva (considerato anche il ritmo un po' lento), ma tutti gli episodi a loro modo brillano (in particolare quelli di Tognazzi e Reggiani) e la prova del cast è davvero eccezionale (su tutti ovviamente i tre mattatori italiani e Benti). Ottimo.
MEMORABILE: I dieci minuti finali.

Lucius 20/06/13 22:34 - 3015 commenti

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Con tutti gli attici meravigliosi che ci sono a Roma Scola opta, per la terrazza del titolo, per una ricostruzione in studio. Il risultato scenografico è a metà strada tra La primavera romana della signora Stone e Festa per il compleanno del caro amico Harold. L'intento è quello di descrivere la crisi della borghesia attraveso asserzioni politico-filosofiche anche sulle crisi del cinema stesso e di coppia. Il grande cast e alcuni momenti degni di nota ci restituiscono un film intellettualmente onesto.

Il Gobbo 2/01/14 18:39 - 3015 commenti

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Estenuante seduta di auto-coscienza del segmento di borghesia intellettuale cui Scola appartiene, nelle sue varie diramazioni (cinema, politica, tv, ci è risparmiata la letteratura), affidata alla gigioneria sicura (talora fuori controllo) degli interpreti. C'è la firma di Age&Scarpelli, quindi necessariamente qualche battuta buona, qualche graffio, ma l'insieme traballa un po'.

Roger 6/08/14 23:24 - 143 commenti

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Il ritratto impietoso di una elite politica e intellettuale ormai asserragliata nei suoi privilegi ma anche segnata da ogni sorta di fallimento. Film lungo, verboso e a tratti deprimente, ma la cosa era inevitabile per poter seguire le storie incrociate dei sei protagonisti maschili. Ne viene comunque fuori una buona ricostruzione (da una particolare angolazione) di quel periodo storico - gli anni di piombo - tetri ed eccessivamente politicizzati.

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Graf 24/10/14 02:47 - 708 commenti

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L’elite cinematografica e televisiva come metafora della generale crisi culturale e politica dell’Italia degli anni '80? Il regista Scola sembra crederci e imposta un film che racconta, attraverso cinque micro-storie, la crisi personale e sociale di alcuni intellettualoidi che bazzicano una di quelle terrazze romane che sono sinonimo di mondanità e vita brillante. Tanta carne al fuoco ma piatto tiepido e dal sapore insipido. Film superficiale e iterativo, malinconico e assolutorio, privo di affondi cruenti e di voli pindarici.
MEMORABILE: Il furbo tratteggio del sussiegoso critico cinematografico Tizzo, magistralmente interpretato da Satta Flores; La "rimpatriata" di Galeazzo Benti.

Caesars 24/02/16 13:46 - 3779 commenti

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Discreto, ma sicuramente non tra i migliori Scola. La sceneggiatura, giocoforza ripetitiva vista la struttura del film, non riesce a convincere al 100% in quanto manca l'approfondimento psicologico dei (troppi) protagonisti. Scola ci fa rivivere per l'ennesima volta il fallimento di una generazione, ma lo fa con meno personalità e leggiadria di altre occasioni. Buono, neanche a discuterne, l'apporto attoriale. Comunque una visione la vale.

Rufus68 2/07/17 00:36 - 3825 commenti

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Resoconto fedele del riflusso ideologico della sinistra comunista: talmente fedele che il riflusso sembra corrompere anche il film insidiandolo con la maniera e una dose di prolissa correttezza che sembra trattenere i numerosi cavalli di razza presenti. Qualche stoccata a segno (l'intellettualismo, la vacuità, la doppia morale), accenni bunueliani (la scena-cornice che intrappola i protagonisti in un eterno presente) e il grande concerto degli attori (Mastroianni perfetto) lo redimono, in parte, da tali pecche. Deliziose Sandrelli e Vukotic.

Magi94 14/09/17 00:05 - 944 commenti

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Un film importante e interessante dall'andamento purtroppo un po' discontinuo. Se certamente è buona l'idea iniziale, il difetto principale è quello di non riuscire mai a librarsi sopra al ritmo di ogni singola storia, finendo per essere quasi un film a episodi dal ritmo troppo fiacco. Ma tolto ciò rimangono molti aspetti buoni, incarnati ovviamente nei personaggi: Mastroianni senza ispirazione, Tognazzi che vuol fare il simpatico per forza, Reggiani sepolto nella neve e soprattutto un grandissimo Gassman, forse il personaggio più interessante.
MEMORABILE: Gassman che propone un problema etico non banale, al di là della satira: come si coniugano giustizia sociale e giustizia nella sfera privata?

Il Dandi 22/10/17 17:23 - 1917 commenti

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Clamoroso e quasi sperimentale film di Scola, in cui la crisi esistenziale dei cineasti de L'alibi di Gassman si fonde con quella degli intellettuali di Lettera di Maselli (entrambi presenti) e, come nei due sovraccitati la descrizione va perfino oltre le effettive intenzioni. Ampio respiro per sottotrame (quella con Tognazzi anticipa anche Boris) unite da un impianto narrativo pregevolissimo. La messa in scena talora teatrale è lo scotto da pagare per il prezioso e insolito audio in presa diretta, illustre sconosciuto del cinema italiano.
MEMORABILE: Gassman (che immagina un suo comizio al congresso del PCI) ha le battute più sottili, Tognazzi (che cita sé stesso) quelle più divertenti.

Lythops 2/06/18 10:33 - 1019 commenti

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A parte la splendida terrazza romana col bellissimo, lento movimento di macchina iniziale e i personaggi interpretati da Tognazzi e la Vukotic, il film delude. A meno che un “bel film” non debba narrare il nulla degli individui che popolavano (non solo) la sinistra borghese romana degli anni 80. Francamente noioso, intervallato però da gustose caricature, va rispettato per la direzione non facile del gruppo dei grandi attori ugualmente importanti. Solo per questo va oltre i due pallini.

Paulaster 12/04/19 10:33 - 4391 commenti

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Incontro intellettualoide di un gruppo di amici dal quale si diramano le storie dei singoli. Sorta di psicanalisi della Sinistra, del cinema degli addetti ai lavori (con autocritica e contrapposto incensamento) e del vuoto che avanza. I totem del cinema sembrano datati ma sfornano una recitazione comunque coi fiocchi: Tognazzi ha il solito piglio, Gassman è costretto a fare il depresso e Mastroianni è penalizzato dai dialoghi. Durata spropositata con buona scelta registica delle diverse prospettive e felice finale a tarallucci e vino.
MEMORABILE: I siparietti di Galeazzo Benti; Tognazzi in piscina al telefono; Lo sfogo finale di Gassman.

Ryo 24/04/20 23:59 - 2169 commenti

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Fa parte di un periodo disilluso di Scola, che con quasi tre ore e troppo carico di personaggi fa perdere forza al film. I problemi politici e sociali presentati sembrano esasperati. Il discorso di Mario al congresso PCI è ben studiato ma non ha molto effetto drammatico. Meglio i piccoli tocchi: il carro sul pavimento di piastrelle che produce un terribile suono stridente o Sergio che cerca di parlare con il capo della Rai con il busto greco tra loro, molto divertente. Ma gran parte della commedia non centra il segno e il ritmo cala.

Gabrius79 4/02/21 21:51 - 1420 commenti

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Cast stellare per una pellicola a tratti non sempre riuscita, spesso a causa di un ritmo lento per quasi tutti i 150 minuti di durata. Istrionici Tognazzi e Gassmann, un po' sottotono Mastroianni e Trintignant. Bene la Gravina e la Sandrelli. Sceneggiatura in molti punti prolissa ma che spesso sa battere dove il dente duole. Scola comunque sa il fatto suo, in regia.

Giùan 2/04/21 17:39 - 4539 commenti

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Bulimico, diseguale spaccato di una élite intellettuale impotente e vittimista, così temerario nella sua pantagruelicità da risultare avvolgente e affascinante. Scola filma uno dei più riverberanti ritratti del riflusso anni '80, anticipandolo e decostruendolo al contempo, perché al di là della riuscita dei singoli personaggi (da segnalare il contrappunto femminile) è il contesto, il chiacchiericcio assordante attorno al buffet a restare indelebile nella memoria rimandando all'effimera attualità del pantano Italia. Altro certosino lavoro sul linguaggio di Age e Scarpelli. Panoramico.
MEMORABILE: Il gramelot di Satta Flores; Tognazzi e Il giardino dei supplì; Il volto di Reggiani; Galeazzo Benti; Colli, Sandrelli e Gravina: bellissime.

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Giufox 5/06/21 16:15 - 324 commenti

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Ultimo valzer di una generazione di talenti che si abbandona in una poliedrica autocritica prima di abbandonare idee e ideali alla disgregazione ottantina. Seguito "spontaneo" di C'eravamo tanto amati, del quale chiude alcune parentesi ideologiche (monologo immaginario di Gassman al congresso) e ne sviluppa altre cinematografiche (discorso corale) - e quindi semantiche (lo scontro/allegoria fra metodi, linguaggi e fallimenti). Abitata da interpreti fusi con il racconto, a tratti irritante per quanto severa e lucida e ad oggi utile per rivisitare un universo (purtroppo?) estinto.
MEMORABILE: "Ti stavo cercando" "Non sono un bottone"; La verità si scrive in poche righe; A che ora è la rivoluzione, signora? Come si deve venire? Già mangiati?

Myvincent 25/08/21 09:11 - 3727 commenti

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Uomini depressi (uno sceneggiatore, un politico, un produttore, un giornalista) sull'orlo di una vecchiaia percepita male, consapevoli dei cambiamenti attorno a loro, si trovano a cenare in una bella terrazza romana, tempio borghese in una società che inizia un decennio nuovo. Ettore Scola propone una scena che, come un quadro di Picasso, da più angolature suscita dei racconti, per poi ritornare nuovamente al tema primordiale. Il film è uno sfolgorante scrigno di attori leggendari: da Gassman, Tognazzi, Mastroianni, a Trintignant, Reggiani e così via. Un'opera indimenticabile.
MEMORABILE: Le donne che, tutto sommato, fanno una bella figura, coese in una realtà meno scombussolante.

Bubobubo 11/09/21 21:08 - 1847 commenti

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Con il cadavere della commedia all'italiana ancora fumante, Scola si serve di un cast attoriale stellare per erigere un'imponente e ambiziosissima epica salottiera in cinque capitoli (più appendice finale) che sembra aver assorbito almeno una parte del grigiore ambientale di quegli anni. Film straripante, sicuramente troppo lungo, che alterna episodi profondi (quello con Gassman e Sandrelli) a sublimi e a loro modo toccanti esercizi di nevrosi depressiva (laconicamente triste quello con protagonista Reggiani) a eccessi macchiettistici (l'apertura con Trintignant e Vukotic).
MEMORABILE: Il terzo episodio.

Enzus79 5/11/21 21:35 - 2874 commenti

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Analisi del mondo radical chic italiano, suddiviso in una sorta di episodi che hanno un punto in comune: una terrazza. Pur non del tutto riuscito e con una durata monstre (quasi due ore e mezza), si capisce dove il film voglia andare a parare. Qua e là strappa anche qualche sorriso. Cast di tutto rispetto, in cui spiccano Carla Gravina e Marcello Mastroianni. Discreta la fotografia.

Reeves 15/10/22 07:54 - 2172 commenti

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Si può dire tutto quello che si vuole, ma i grandi leoni della commedia all'italiana sapevano anche prendere duramente in giro se stessi e i propri difetti. In questo film il mondo del cinema racconta miserie, meschinerie e autoassoluzioni in maniera veramente forte e senza rete. Gli attori sono diretti magistralmente, tra tutti un Ugo Tognazzi produttore cialtrone.

Panza 4/12/22 17:56 - 1834 commenti

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Cinque personaggi in rappresentanza dell'élite culturale romana di cui rappresentano i pregi, le contraddizioni e i difetti che si amalgamano nella complessità di ogni essere umano, un'amalgama che nel finale si scioglie in un'amara autoironia. Tutte le storie sono convincenti, ma inevitabilmente spiccano quella di Reggiani, con un'incredibile chiosa surreale, e di Tognazzi, con una spassosa satira del regista impegnato. Magistrale la regia di Scola quando si muove tra gli inviati nella terrazza e il montaggio di Crociani, quando mostra le varie prospettive della cena sull'attico.

Thedude94 8/12/22 01:11 - 1089 commenti

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Ritratto in cui toni da commedia si mescolano al drammatico: l'opera corale di Scola rappresenta una sorta di resoconto a posteriori della vita misera e inconcludente di alcuni membri dell'alta società romana, i quali si ritrovano come da titolo su una terrazza a ridere fintamente condividendo esperienze futili. Ciò che rende buono il film è senza dubbio un cast stellare, che sia nei momenti in cui vengono raccontate le singole storie, sia in quelli in cui sono tutti insieme, riesce a mostrare tutta la sua qualità. Un film che rimane e lascia un segno nella storia italiana.

Alex75 21/02/23 19:21 - 878 commenti

I gusti di Alex75

Attraverso una rivisitazione quasi sperimentale della formula a episodi e assistito da Age e Scarpelli in stato di grazia, Scola fa (auto)ironia sull’intelligenzia di sinistra compiaciuta eppure depressa e disorientata con una ricca tavolozza di registri e valorizzando un cast che vanta eccellenze anche nei ruoli minori. Ne risultano segmenti curiosi (Trintignant-Vukotic), malinconicamente surreali (Reggiani) o briosi (Tognazzi-Colli), mentre Gassman, a differenza di Mastroianni, riesce a vivacizzare una storia piuttosto ordinaria. Fluviale, ma senz’altro denso di spunti e contenuti.
MEMORABILE: Il cicaleccio attorno al buffet; Il copione improvvisato al telefono; I battibecchi Tognazzi-Colli; Il mobbing contro Reggiani; Il congresso del PCI.
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  • Discussione Fedemelis • 21/06/13 16:54
    Fotocopista - 2137 interventi
    Visto che passo lì ogni mattina, interessa una foto personale che potrei fare in settimana?

    Ma l'inquadratura verrebbe così:
    https://maps.google.it/maps?hl=it&ll=41.919647,12.465843&spn=0.002362,0.003484&t=k&layer=c&cbll=41.919566,12.465784&panoid=naXeVrUlOpzD5pKY5A9LiA&cbp=12,87.21,,0,11.52&z=19

    Quindi coperta dall'albero.
  • Discussione Zender • 21/06/13 16:58
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Prova a vedere. Di sicuro la metteremo in cine, dove adesso trasferisco il fotogramma. Anzi, già fatto.
    Ultima modifica: 21/06/13 17:03 da Zender
  • Discussione Lucius • 21/06/13 19:50
    Scrivano - 9063 interventi
    I fotogrammi sempre dal dvd originale.
    Complimenti ad Andy, veloce come un lampo!
    Ultima modifica: 22/06/13 09:50 da Lucius
  • Discussione Lòpe • 21/06/13 21:10
    Galoppino - 185 interventi
    Il civico 32 di Via Monte Zebio era anche la casa della Silvani in Fantozzi subisce ancora.
  • Discussione Lucius • 21/06/13 22:03
    Scrivano - 9063 interventi
    Ah! Ecco..
    Ultima modifica: 21/06/13 22:03 da Lucius
  • Discussione Graf • 6/08/14 21:53
    Fotocopista - 908 interventi
    Chissà che fine ha fatto la simpaticissima Irina...
  • Discussione Mauro • 8/08/16 10:32
    Disoccupato - 11928 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Chissà che fine ha fatto la simpaticissima Irina...

    ecco che fine ha fatto. Tra l'altro l'intervista rivela alcuni curiosi retroscena di "Bianco, rosso e Verdone"

    http://www.liberoquotidiano.it/blog/soggetti-smarriti/996527/-magda-mi-ha-schiacciata--non-ce-la-facevo-piuuu----.html
    Ultima modifica: 8/08/16 10:38 da Mauro
  • Discussione Ruber • 8/08/16 12:35
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Grazie Mauro del link, alcune cose gia le sapevo, (tipo la malattia se ne vocieferava già da qualche anno) ma è stato bello sentire tante domande e risposte sulla sua vita privata. Concordo con lei che il suo personaggio andrebbe risscoperto e riproposto, ma i 30 anni di bianco rosso e verdone sono passati da ben 5 anni, magari per i 40 a questo punto ;) credo che Carlo sappia già di questa intervista ma segnalarla al suo staff non mi costa nulla, sarebbe bello rivedere Irina che fa Magda in un altro film di Carlo, speriamo.
  • Curiosità B. Legnani • 4/07/21 21:07
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Questo è il personaggio Ramboldi, con ovvio richiamo a Rambaldi.
    Gli somiglia pure...

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/ramboldi.jpg[/img]
  • Curiosità Panza • 20/11/22 20:05
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    I titoli di coda del film "L'apostata", prodotto da Amedeo (Tognazzi)...

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/tieriz1.jpg[/img]

    ...sono stati ripresi da Caro papà (1979), sempre prodotto dalla Dean Film:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/tieriz1b.jpg[/img]