Gestarsh99 • 20/02/11 16:25
Vice capo scrivano - 21546 interventi "Le musiche furono affidate ad
Albert Verrecchia, musicista e compositore francese che giunse in Italia negli anni ‘60 col complesso rythm and blues
I Pyranas. Negli anni ‘70 si dedicò ad alcune colonne sonore, ma i suoi lavori più importanti furono le collaborazioni con
Alan Sorrenti, Raffaella Carrà e
Renato Zero.
Per le musiche di
Roma drogata Verrecchia non seguì il filone funky in voga nel genere ma creò, data anche la tipologia di film, una colonna sonora decisamente psichedelica. Per la parte strumentale si avvalse della collaborazione del complesso dei
Cyan, oltre al percussionista napoletano
Tony Esposito, non ancora esploso come cantautore, ma con già alle spalle collaborazioni con
Alan Sorrenti, Roberto Vecchioni, Francesco Guccini, Edoardo Bennato e Francesco De Gregori. I
Cyan erano un quartetto italo-inglese composto da
George Sims (chitarre),
Roger Smith (basso),
Alberto Visentin (tastiere) e
Franco Di Stefano (batteria). Questo complesso era derivato dai
Cyan Three, gruppo spalla di
Patty Pravo ai tempi del Piper, che poi cambiò nome quando divenne un quartetto con l’arrivo del tastierista. I
Cyan Three originali erano tutti inglesi ed includevano il batterista
Gordon Fagetter, che uscì dal gruppo nel 1973. Per la parte vocale
Verrecchia si avvalse invece di
Sammy Barbot, Edda Dell’Orso e le
Baba Yaga. Sammy Barbot, il cui vero nome è
Jacques Edouard Barbot, era un ballerino, cantante e presentatore, famoso in Italia per la conduzione della trasmissione musicale Piccolo Slam.
Edda Dell’Orso non ha bisogno di presentazioni fra gli appassionati di colonne sonore, perché è la voce indimenticabile di tutto il cinema italiano degli anni ’60–’70. Le
Baba Yaga, invece, erano un gruppo vocale formato da
Isabella Sodani, Rita Mariano e Patrizia Neri, che lavoravano come coriste per la RCA, ed hanno cantato in molti dischi di cantautori come
Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Rino Gaetano, ed anche in alcune colonne sonore dei fratelli
De Angelis, come in
Altrimenti ci arrabbiamo nella celebre
Dune Buggy.
Il disco di
Roma drogata: la polizia non può intervenire non uscì all’epoca, e dobbiamo ringraziare l’
Associazione Escalation per avere recuperato le musiche, stampate nel 2007 in cd.
- Il film e il disco si aprono con
We’ve got a lord, un brano soul cantato da
Sammy Barbot, accompagnato dal coro delle
Baba Yaga. Questo brano, che troviamo nei titoli di testa, di coda, e in altri momenti durante il film, non fu scritto da
Albert Verrecchia, ma da sua sorella
Évelyne Verrecchia con lo pseudonimo di
Evelyn Lenton (in Italia più nota come cantante beat con il nome di
Evy). Caso molto particolare: i titoli di testa riprendono proprio le fasi della registrazione del brano, per cui si vedono
Sammy Barbot, i Cyan, le Baba Yaga e Albert Verrecchia. Questo brano è presente nel film anche in una versione più lenta di solo voce, durante la prima scena di sesso, ma questa traccia non è presente nel disco. Viceversa, la traccia 19 è la versione strumentale.
- La seconda traccia del cd, sempre cantata da
Sammy Barbot, è un violento brano hard rock, che non ha nulla da invidiare ai
Led Zeppelin, grazie soprattutto agli splendidi riff di chitarra con effetto fuzz.
- Le tracce 3 e 9, che nel film accompagnano la scena di un droga party, sono invece uno stesso brano blues di lunghezza diversa, con la chitarra di
George Sims ancora protagonista con effetti wah-wah.
- Ci sono poi alcune tracce che caratterizzano particolarmente questo film che sono sperimentazioni percussive e vocali al limite dell’avanguardia, dove spicca, ovviamente,
Tony Esposito (tracce 4, 5, 8 e 18).
- La traccia 6 è un brano ipnotico ossessivo che rimarca il carattere psichedelico del film ,
- mentre la 7 è invece un lungo brano rock dominato dall’hammond di
Visentin, le cui sonorità ricordano i
Deep Purple o
Le Orme di
Cemento Armato.
- I brani 10 e 11 sono caratterizzati dalla voce di
Edda Dell’Orso, e nel film si sentono consecutivamente durante una scena di sesso e allucinazioni. La traccia 10 è una ninna nanna (che ritroviamo anche nella traccia 16) con l’aggiunta di effetti di lastre metalliche con singhiozzi e lamenti di
Edda.
- La traccia 11 ha invece una base rock-blues, dove i vocalizzi di
Edda mutano in grida di dolore e angoscia.
- Nella traccia 12 si scatena invece
Tony Esposito con ritmi “afro”, per un brano che nel film accompagna un incubo a tema cannibalesco causato dall’uso di droghe.
- I brani 13 e 14 sono invece più soft-rock con basso e tastiere in evidenza insieme a voci distorte. La breve traccia 15 contiene il suono di una chitarra distorta con effetti stereo che la fanno passare da un canale all’altro.
- La traccia 17 è, infine, un brano di chitarra acustica che nel film viene suonato da un ragazzo, unico caso di musica diegetica di questa colonna sonora.
Un disco che non può mancare agli appassionati di rock anni ‘70."
(da
Taxidrivers.it)
Bullseye2
Uomomite
Manfrin, Myvincent, Trivex, Victorvega
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