Ernesto • 25/07/09 12:04
Disoccupato - 131 interventi Allora, è oramai noto che
l'officina dove il prete insegna ai ragazzi era la scuola per tornitori sita all'interno dell'
Istituto Salesiano Teresa Gerini di
Roma.
Di seguito riporto un racconto del mio amico Claudio che per alcuni istanti della sua vita ebbe il piacere di assitere e partecipare alle riprese di alcune scene di alcuni polizieschi degli anni '70 che tanto amiamo e che dovrebbe essere inquadrato mai in primo piano ma in questa foto (è il secondo da destra sotto alla finestra, la foto è stata gentilmente postata da
Nemesi):
“
UN GIORNO CON IL…POLIZIOTTO SPRINT!“
"Ciao a tutti,
Ricordo con grande emozione quel giorno non pensando che a distanza di 32 anni sarei tornato su quei passi. Era il tempo in cui il cinema italiano varcava le frontiere del realismo dei film polizieschi con attori perfetti per quelle parti. La scuola che frequentavo negli anni 76-77-78,
l’Istituto Salesiano Teresa Gerini di Roma sulla Tiburtina, era spesso teatro di riprese cinematografiche. Ricordo altre scene oltre quelle di
“Poliziotto sprint” come ad esempio
“Italia a mano armata” e il cambio della “scritta” all’ingresso della scuola con quella della ditta
“Aspex” per esigenze di scena, di inseguimenti incredibili e di
“Milano violenta”. Una volta partecipai anche come comparsa generica in una breve scena di un film con Luc Merenda del quale, perdonatemi, non ricordo veramente nulla.
Nel film
“Poliziotto sprint” invece, girato proprio nell’aula-laboratorio della mia classe, mi ritrovo all’epoca 17enne a vivere poco più di mezza giornata come un vero attore con i miei compagni con tanto di “paga”, 5000 lire e “pranzo al sacco” offerto dalla produzione che comprendeva 2 panini, 1 succo “yoga” e un frutto dentro un sacchetto di carta. Diverse scene furono girate per quell’occasione; una era quando “Maurizio Merli” arrivava alla scuola entrando nel laboratorio del “2° tornitori” e la “cinepresa” (così si chiamava allora) lo inquadrava con noi alle spalle; l’altra scena era l’incontro con l’attore-prete in mezzo a noi allievi, altre inquadrature forse sono state tolte in fase di montaggio del film. Ricordo molto bene che quando il film uscì in prima visione, andammo con tutta la classe al cinema a vederlo in quella sala di Tor Sapienza che ora è diventata una grande ferramenta. A testimonianza del mio racconto ho ritrovato due vecchie foto che vi dono, proprio di quel periodo, in cui mi esprimo in un’ensemble fatto al tornio che è parte di quell’aula nonché il mio lavoro che era nella vetrina dove “Maurizio Merli” si appoggia in più di una scena del film.
Un paio di curiosità: il ragazzone che si vede in un inquadratura impegnato al tornio era il mio compagno di banco e di postazione di lavoro. L’altra è che qualche tempo fa un mio amico mi diede in regalo una bici da passeggio nera appartenuta proprio a Maurizio Merli e che purtroppo non ho più; veramente curiosa la vita!
Ringrazio il mio carissimo amico
Ernesto e il “Davinotti” con tutti i suoi appassionati ricercatori per avermi riportato indietro nel tempo delle… emozioni!
Claudio Verubbi