Zender • 2/05/11 19:58
Capo scrivano - 47807 interventi L'INSEGUIMENTO ALLA VISIONE
L'inseguimento di Rambaldi alla figura misteriosa vestita tutta di nero ricorda molto quello di
Sutherland alla bambina vestita tutta di rosso in
A Venezia un dicembre rosso shocking, al quale il film di Lanfranchi fa continuo riferimento non solo per la Venezia invernale e nebbiosa...
PRIMA PARTE: DI NOTTE
Il Conte Guido Rambaldi (Bonuglia) sta passeggiando di notte, e quando è proprio sul ponte che dà sulla
Fondamenta dei Felzi a
Venezia sente una voce:
"Guido, amore, stanotte ho sognato che ti eri stancato di me". Dentro l'arco che vedete qui sotto (in
Fondamenta dei Felzi, per l'appunto)
Guido vede una figura nerovestita e comincerà un inseguimento che, pure nella ricerca di certe location, ricorda come detto il finale del capolavoro di
Roeg A Venezia un dicembre rosso shocking. La scena comincia infatti esattamente dove avvenne il primo omicidio del film di Roeg e comincia "come" nel film di Roeg, in cui Sutherland vedeva la figura rossa ferma sotto un arco sull'acqua! NON può essere un caso, come vedremo!
Osservate l'identico punto ripreso nel
film di Roeg!
La figura scompare dietro un portone e il Conte la segue, ma il portone gli si chiude davanti. Il Conte grida “aprite” e una vecchina si affaccia, dicendogli che son trent'anni che nessuno abita in quella casa. Il maestoso ingresso lo rivedremo il giorno dopo...
SECONDA PARTE: DI GIORNO
Il Conte torna al palazzo visto la sera prima per indagare, mostrandoci chiaramente che si tratta di
Palazzo Grimani (ancora una location abbondantemente utilizzata nel finale del
film di Roeg...), a pochi passi da
Campo Santa Maria Formosa.
Il Conte entra, mostrandoci il cortile con colonne di
Palazzo Grimani (oggi completamente restaurato e finalmente aperto al pubblico dopo anni):
Entra in quello che è l’ingresso principale del Palazzo...
...passa per la scalinata sovrastata dallo splendido soffitto affrescato...
...finché giunge nella sala più riccamente decorata e affrescata del palazzo (chiamata
la Tribuna, ovviamente anch’essa presente in
A Venezia un dicembre rosso shocking),
dove vede ferma la figura nerovestita. Le si avvicinerà e le toglierà il velo: è una statua! Ma la voce lo richiama da un’altra stanza: “Guido…”
Ecco la medesima stanza nel finale del film di Roeg...
Uscendo dal palazzo tuttavia ecco la fregatura: l’uscita non è più a Palazzo Grimani ma in
Campo Santo Stefano, nel cortile del
Conservatorio Benedetto Marcello!
Ancora qualche attimo a pensare e non capire e poi l’uscita verso
Campo San Stefano, con stuolo di colombi in fuga.
Da qui ancora qualche fugace scorcio di Venezia e l'arrivo al
cimitero dell'isola di San Michele a Venezia (come scoprì al tempo
Legnani),
dove l'inseguimento continua e il Conte incontra il fratello della moglie.
Parrebbe tutto finito, ma
ritroviamo i due a inseguirsi nuovamente sotto il ponte della
Fondamenta dei Felzi.
Il Conte incoccia poi con il portiere dell'Hotel (Hotel Grimani, ricordate? Non a caso...) e infine farà ciò che rende ancor più chiaro e manifesto l'omaggio al
film di Roeg: solleverà il velo della visione ritrovandovi sotto qualcuno con qualche annetto in più del previsto!