Dove è stato girato Caro Michele - Film (1976)

Il palazzo dove abita il padre (Gatto) di Michele, il protagonista “invisibile” del film (tutti ne parlano, ma non lo si vede mai, se non ripreso di sbieco dopo la morte, steso sul freddo lettino di un obitorio), è la sede della Curia Generalizia dei Padri Stimmatini, situata in Via Mazzarino 16 a Roma, sull’angolo con Via Panisperna.

La pensione di Via dei Prefetti dove prende alloggio nei primi giorni della sua permanenza a Roma Mara Castorelli (Melato), la donna che asserisce di aver avuto un figlio da Michele, in realtà si trovava, assieme ad altre pensioni, all’interno di un edificio di Piazza Manfredo Fanti 38 a Roma e che oggi continua l’attività ricettiva ospitando un bed and breakfast e una guest house.




Scoprirla non è stato facile: prima ho dovuto rintracciare l’edificio che si affacciava sull’antistante piazza-giardino (tra l’altro oggi recintata, mentre non lo era nel 1976) e che avevo scambiato per una chiesa, mentre in realtà è l’ex Acquario Romano (attuale sede della Casa dell’Architettura):

Il palazzo (A) dove abita Ada (Calandra), l’ex moglie di Osvaldo (Castel), l’amico intimo del protagonista Michele, è Palazzo Costaguti, situato in Piazza Mattei 10 a Roma, lo stesso dove abiterà Sordi in Troppo forte.

La riva da cui Angelica Vivanti (Clément) getta in fiume una borsa contenente un mitra appartenuto al fratello Michele è il Tevere: la scena è stata girata a lato del Porto di Ripa Grande a Roma, in vista del Ponte Sublicio, in una porzione di riva del fiume oggi sottoposta a riqualificazione.

L’appartamento dell’editore Fabio Colarosa (Carpi), nella quale Mara Castorelli (Melato) si trasferisce ad abitare con la figlia avuta da Michele dopo aver iniziato una relazione, che avrà vita breve, con il suo datore di lavoro si trova in Via Margutta 53/A a Roma, nello stabile che ospita uno dei più celebri studi di doppiaggio italiani, visto anche in Un'estate al mare. Grazie a Mauro per fotogrammi, descrizione e prima indicazione, che ci mostrava quale fosse la zona, con la chiesa di Santa'Atanasio (A) dietro:




Le uniche inquadrature esterne sono state girate sulla terrazza dell’appartamento, che possiamo riconoscere grazie all'edificio di fronte:

La casa (A) dove abita Livia (Danieli), l’amica trapanese che ospiterà per qualche tempo Mara Castorelli (Melato), si trova in Via Lutazio Catulo a Trapani.

La casa, dove al pianterreno si trova un bar gestito dal marito di Livia, è quella che nel 1976 presentava la tettoia A (oggi sostituita da una veranda lignea)



Primo piano sull’ingresso all’edificio:




Curiosità: quando Mara va sul balcone dell’appartamento per stendere i panni la Melato si ritrova in un’altra abitazione, non identificabile ma sicuramente situata, per la vista panoramica che vi si gode, lungo Via Mura di Tramontana Ovest.



Nella piantina vediamo dove si trovano l’ingresso della casa (A) e i punti che si notano dal balcone dell’altro appartamento:

L’autostrada lungo la quale, durante il viaggio dalla Sicilia a Varese, Mara Castorelli (Melato) fa fermare il taxi, stufa delle continue lamentele del tassista, scende, paga e prosegue a piedi, non si trova fuori dalla Sicilia, come vorrebbero farci intendere ("Voglio tornare in Sicilia" griderà ad un certo punto il tassista): quella, infatti, è l’autostrada A 19 “Palermo – Catania”, dove la scena della fermata, che è anche quella finale del film, è stata girata tra gli svincoli “Scillato” e “Tremonzelli”, in territorio di Polizzi Generosa (Palermo): questo comune si trova sull’elevazione che si vede sullo sfondo, a destra.

La villa in campagna nella quale si trasferisce Adriana (Seyrig), la madre di Michele, dopo il divorzio dal marito (Gatto) si trova in una traversa di strada delle Pastrine a Campagnano di Roma (RM). Si noti otare il lucernaio (A) sul tetto alla destra dell'elemento sporgente. Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione.

Il distributore dove Mara (Melato), dopo aver contattato la segretaria di Fabio Colasola (Carpi), decide di dirigersi in taxi a Varese era in via Purgatorio a Sperone, frazione di Custonaci (TP). Il distributore è stato dismesso ma è rimasto il muretto di recinzione e quello che presumibilmente era il garage annesso (non visibile nel film):




L'inquadratura gira mostrando l'angolo di mattoni degradante (A) all'ingresso del distributore e i rilievi montuosi:

Grazie Roger, radarizzata.