Dove è stato girato Buon giorno, elefante! - Film (1952)

Il condominio dove abita Carlo Caretti (Vittorio De Sica) è in Via Augusto Aubry a Roma. Il palazzo di fronte alla bisca del film Poliziotti violenti (1976).




Qui si vede meglio anche il palazzo sul fondo della strada, a destra dell'uscita:

Il convento di suore dove Carlo Caretti (Vittorio De Sica) porta il cucciolo di elefante è il Convento dei Cappuccini di Genzano di Roma (Roma), situato in Piazzale San Francesco d'Assisi e adiacente all'omonima chiesa, vista anche in Un ufficiale non si arrende mai, nemmeno di fronte all'evidenza. Firmato Colonnello Buttiglione (1973). Grazie a Fedemelis per fotogramma e descrizione.

Il portone davanti cui Carlo (De Sica) si ferma credendo di aver visto il cane trovatello che sta cercando di acciuffare è in via Tripolitania 151 a Roma:




Durante l'inseguimento Carlo (De Sica) passa in via dei Galla e Sidama (41.9305068601154, 12.522810101509094) in fondo alla quale si scorgono i resti dell'antica tomba romana di Elio Callistio soprannominata "Sedia del diavolo" (C):




Infine, la strada in cui avviene l'adescamento del cane è via Ogaden:

La scuola in cui insegna Carlo (De Sica) è l'Istituto Comprensivo Regina Margherita, ingresso (A) in via Anicia a Roma:

La fermata del bus dove il maestro Carlo Caretti (De Sica) incontra il sultano di Nagor (Sabu) è in un tratto sparito di via della Consolazione a Roma. Collegava piazza della Consolazione a via dei Fori Imperiali e nel 1980 il sindaco Petroselli decise (giustamente) di demolirla per riunire il Campidoglio al Foro Romano resitutendo il Clivus Capitolinus all'area archeologica. Ecco la strada come appariva, con la chiesa dei Santi Luca e Martina (A) in fondo e l'arco di Settimio Severo (B) e i resti del tempio di Saturno (C) più vicini:




E un controcampo dove si vede via di Monte Tarpeo (D) e che ci fa capire meglio dove si muovessero gli attori:




Infine, un'altra suggestiva inquadratura della via, con in campo le tre colonne supersiti del Tempio di Vespasiano (E), che già in quel periodo era incredibilmente (e vergognosamente) trafficata da veicoli di ogni genere:

La via dove Carlo (De Sica) rincorre Nabù, il suo elefante, è viale Trastevere a Roma. Senza stacchi si inquadra prima il Ministero della Pubblica Istruzione...




...e, a seguire, un edificio (A) oggi rimpiazzato da una più grande struttura, sede del Presidio Territoriale di Prossimità Nuovo Regina Margherita:

La strada che Carlo (De Sica) percorre con il suo elefante prima di arrivare allo zoo è viale delle Mura Aurelie a Roma (41.896487427457615, 12.458225190639496):




Ecco una veduta dall'alto dove si capisce meglio il cambiamento urbanistico della zona:

L'area archeologica in cui il collaboratore del sultano di Nagor (Sabu) tenta di trafugare un antico frammento architettonico è quella del Mausoleo di Casal Rotondo sull'Appia Antica a Roma. C'è da notare che nel frattempo parecchi di quei tasselli appartenuti all'antico mausoleo sono stati realmente rubati:




Più in dettaglio, il frammento (A) che nel film viene salvato grazie all'intervento di Carlo (De Sica), è ahimè scomparso...

La piazza in cui il maestro Carlo Caretti (De Sica) e suoi colleghi vanno a manifestare per l'aumento di stipendio è piazza di Monte Citorio a Roma:

La chiesa in cui il sultano (Sabu) ruba una reliquia è San Giorgio al Velabro a Roma:

Il luogo dove viene definitivamente collocato l'elefante Nabù è il Bioparco, in viale del Giardino Zoologico a Roma:

Grazie Ellerre, multizzata.