Discussioni su Wrong cops - Film (2013)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Gestarsh99 • 28/08/14 19:09
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Esempio perfetto di cine-operazione chirurgicamente double-face, equamente scissa tra vaccatona ciclopica e genialata oclocratica.

    Alla fine ho sudato sette meningi per appioppargli il pallinaggio...
  • Daniela • 30/08/14 21:16
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    tornata stasera, dopo quasi tre settimane di astinenza filmica ho intenzione di abbuffarmi nei rossimi giorni... questo sembra una cosina piacevolmente demenziale, me lo segno, grazie Gest :o)
  • Schramm • 30/08/14 22:28
    Scrivano - 7694 interventi
    il tenero giacomo vi rimanda qui
    Ultima modifica: 30/08/14 22:28 da Schramm
  • Zender • 31/08/14 08:32
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Com'era la storia? Quello segnalato è il corto da cui han tratto questo film?
    Ultima modifica: 31/08/14 08:32 da Zender
  • Schramm • 31/08/14 10:30
    Scrivano - 7694 interventi
    sì, praticamente il corto è una prova tecnica di trasmissione per questo. a giudicare dal commento ne sembra, diciamo così, la director's cut.
  • Gestarsh99 • 1/09/14 18:57
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Com'era la storia? Quello segnalato è il corto da cui han tratto questo film?

    Il corto del 2012 segue un ordine cronologico classico e consiste di un singolo segmento narrativo (quello che coinvolge l'agente interpretato da Mark Burnham, Marilyn Manson e la vittima ferita accidentalmente e infilata nel portabagagli).

    Nel film del 2013, Dupieux ha preso questo singolo segmento e l'ha spezzettato in varie parti, intervallandole ad altre vicende nuove di zecca ma cronologicamente disordinate (sempre però con quella visione d'insieme utile a creare suspense e sorpresa alla resa dei conti finale, un po' come nelle prime opere di Tarantino).
  • Zender • 1/09/14 19:07
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Se mi metti il post in forma un po' più completa spostiamo la cosa in curiosità, visto che è interessante.
  • Zender • 5/09/14 17:22
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Grazie Gest, ho messo in corsivo il sottolineato sia perché il sottolineato con righe così appiccicate come le nostre rende difficoltosa la lettura sia perché il sottolineato lo usiamo per evidenziare i link.
  • Bubobubo • 5/07/19 20:46
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Ma io, in tutto questo tempo, mentre Dupieux girava questi capolavori, dov'ero esattamente?
  • Schramm • 6/07/19 15:44
    Scrivano - 7694 interventi
    Bubobubo ebbe a dire:
    Ma io, in tutto questo tempo, mentre Dupieux girava questi capolavori, dov'ero esattamente?

    ...forse è colpa dell'anagrafe?! ipotizzata la diacronia (e mai parola con dupieux potrebbe essere più oculata), e detto anche che 4 delle sue incursioni mancano al mio appello, ci andrei col piede sul pedale del freno col sostantivo assolutista più abusato di sempre/che mai (che assieme a genio, è ormai spalmato su tutti e dovunque sì da perdere la giusta potenza qualificativa). il nostro ha innegabilmente una peculiare e briosa inventiva, ma diciamocelo: sottratto l'ingegno folgorante che anima rubber, non mi pare certo il più invasato stravolgente e sovversivo dei cineasti possibili.

    anzi panoramicamente la sua filmografia soffre di pressione irregolare, una cine-aritmia che alterna extrasistole come wrong, steak e wrong cops chapter 1 a decise impennate di pressione come appunto rubber e il caso ivi schedato. che sono (queste ultime) sì opere molto felici e spassose degne di ognuna delle sette notte, ma capolavori?!
    Ultima modifica: 6/07/19 16:14 da Schramm
  • Gestarsh99 • 6/07/19 16:04
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    [...]che sono sì opere molto felici e spassose degne di ognuna delle sette notte, ma capolavori?!

    Infatti parlerei più di piacevoli divertissement provocatòri, votati però a un'eterodossìa alquanto gratuita e di superficie: non esercizi di stile calcolati e approfonditi ma esercizi di riformulazione rapida della realtà in chiave vagamente iperspaziale (della seria "universi paralleli in cui le cose si svolgono in maniera lievemente differente rispetto a quanto accada nel nostro mondo", con tutte le micro-reazioni e i micro-comportamenti umani obbedienti a norme civico-sociali apparentemente assurde ma coerenti).
  • Schramm • 6/07/19 16:23
    Scrivano - 7694 interventi
    esattamente, con quid, plusvalori ed extracard per il rubberwocky, dove già valenze come aria, vuoto e superficie (da te giustamente evidenziata) vengono erette a discorso e slancio narrativo.

    la sovrascrizione di un reale uguale e contrario che ora spodesta il nostro (che è poi a sua volta illusorio) ora vi si commistiona perpendicolarmente è un po' quanto accade, ma con esiti estremamente più stravolgenti (e qui si di genio nel senso pieno del termine, sebbene non sempre definitivi), nel cinema di hitoshi matsumoto. e fatto salvo il rispetto (implicito) per il bubogusto, cestinerei tutto dupieux per 5' a caso di symbol..
  • Bubobubo • 6/07/19 17:32
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Bubobubo ebbe a dire:
    Ma io, in tutto questo tempo, mentre Dupieux girava questi capolavori, dov'ero esattamente?

    ...forse è colpa dell'anagrafe?! ipotizzata la diacronia (e mai parola con dupieux potrebbe essere più oculata), e detto anche che 4 delle sue incursioni mancano al mio appello, ci andrei col piede sul pedale del freno col sostantivo assolutista più abusato di sempre/che mai (che assieme a genio, è ormai spalmato su tutti e dovunque sì da perdere la giusta potenza qualificativa). il nostro ha innegabilmente una peculiare e briosa inventiva, ma diciamocelo: sottratto l'ingegno folgorante che anima rubber, non mi pare certo il più invasato stravolgente e sovversivo dei cineasti possibili.

    anzi panoramicamente la sua filmografia soffre di pressione irregolare, una cine-aritmia che alterna extrasistole come wrong, steak e wrong cops chapter 1 a decise impennate di pressione come appunto rubber e il caso ivi schedato. che sono (queste ultime) sì opere molto felici e spassose degne di ognuna delle sette notte, ma capolavori?!


    No, l'anagrafe non c'entra. Sarà stata semplice distrazione! Non prendere il mio "capolavoro" come termine assoluto, schramm. C'è chiaramente dell'esagerazione. Sta comunque di fatto che ho riso come un cretino!
  • Brainiac • 7/07/19 08:15
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Per me un Capolavoro deve possedere una prerogativa: il grado di (ri)vedibilità tendente all'infinito. Rubber è un'idea spassosa, ma già a metà film mi sembrava tirata per le lunghe. WC ha dalla sua uno score più intrigante (il finale con tema proto-western è da brividi per grandiosa estemporaneità), un cameo come quelli di Manson che vale oro (quel goffo look emo buttato sopra l'ex icona del Post-Glam Metal è comicamente impagabile), ed in definitiva una predisposizione a farsi fruire che me lo rende -per quanto magari non calzante emblema del Capolavoro tout-court- sicuramente il Capolavoro di Dupieux.
  • Schramm • 7/07/19 16:20
    Scrivano - 7694 interventi
    buttandola sul fiscale, aggiungerei anche, tra le prerogative sine qua non, anche il come quanto perché cosa resta nella memoria. e nel duello tra gomma del pneumatico e cuoio della fondina delle forze del disordine, per chi scrive non c'è proprio gara, il solco tracciato dal copertone gedeone va molto più a fondo. azzardando una strana crasi, diremmo che la macchina del capo della polizia ha un foro nella ruota. spiegandomi, rubber pur nella sua estrema semplicità, beneficia di una trovata i cui sviluppi ricordo come fosse stamani, wrong cops che pure mi piacque non meno (il gradiente, noto, è identico), lo rivedrei più per il fatto che - presenza di manson a parte - non ne ricordo quasi nulla che per il tuo sacrosanto teorema ad libitum/libidum, pur avendolo visto molto dopo. non gli va proprio a favore. in ogni caso il film che fa associare a oizo la magica c-word deve, per quanto mi consta, ancora affiorare.

    tra l'altro noto anche un curioso scambio di leve rispetto a bubo, che risalta mosse e logiche dell'umorismo partendo dalle reazioni date da un comparato miike, parlando di "imbarazzo della risata". laddove invece a me fu se mai dupieux a farmi sganasciare col disagio a fare da freno a mano tirato a strappone. mentre l'umorismo stralunato e sfacciatissimo di miike a me manda in sollucchero.
    a ribadire che la platea è bella perché è varia.
    Ultima modifica: 7/07/19 16:34 da Schramm
  • Bubobubo • 7/07/19 17:25
    Archivista in seconda - 271 interventi
    In realtà avrei dovuto essere più preciso (ma lo avevo già scritto in alcuni commenti miikiani, almeno su Visitor Q, Ichi e As the gods will, quindi l'ho omesso in partenza): a me Miike fa rotolare dalla risate tanto quanto a te, anzi, vi trovo qualcosa di genialmente catartico nelle sue situazioni assurde. È solo che, per l'appunto, in Miike (come, per citarne un terzo, nel Solondz di Happiness), le situazioni di cui si ride sono così borderline che mentre rido penso: ma sarà giusto riderci sopra? Ecco, non so se mi sono spiegato meglio ora...
    Questo Dupieux mi è parso perseguire logiche simili, ma con una prospettiva sul mondo in qualche modo meno "altra" e quindi, almeno dalla nostra prospettiva, più memizzabile.
    Su Rubber sto con te. Il pallinaggio leggermente inferiore è per la ripetitività congenita di alcune situazioni. Ma è anche vero che certe idee (il prologo, il dialogo nella camionetta...) sono davvero incredibili!
    A questo punto ti consiglio di recuperare il penultimo (che dura anche meno degli altri: circa 70'), Au poste!, una commedia slapstick dai tempi comici micidiali.
  • Schramm • 8/07/19 00:58
    Scrivano - 7694 interventi
    Bubobubo ebbe a dire:
    È solo che, per l'appunto, in Miike (come, per citarne un terzo, nel Solondz di Happiness), le situazioni di cui si ride sono così borderline che mentre rido penso: ma sarà giusto riderci sopra? Ecco, non so se mi sono spiegato meglio ora...

    l'unico film che mi ha messo in una simile posizione di scacco emotivo, perché genialmente concepito e manovrato scientemente a tal pro, fu il cameraman & l'assassino, dove ridevi e immediatamente dopo (o al tempo stesso) ti vergognavi di aver riso.

    con miike non mi sono proprio mai posto il problema e dato che tutto rientra in una sfera di sguaiataggine o eccesso estetico sarebbe forse anche ingiusto porselo. in imbarazzo non mi ci ha comunque mai veramente messo. anzi magari arrivasse davvero a tanto, farei i salti così.

    solondz non mi ha mai fatto ridere neanche per sbaglio, anzi lo ascrivo a quel grottesco bruttino e intirizzito che non arriva mai a creare una massa critica comica. non so quindi quanto apparentarlo a un dupieux, ove di norma (o almeno per le sole 4-5 opere da me viste finora) la surrealtà è sì avviluppata alle dinamiche della quotidianità, ma è talmente frivola e bislacca da essere quasi invisibile e inoffensiva, tanto più che molte volte (vedi il tristo e scotto steak) l'effetto comico sperato non scatta e il suo meccanismo (o l'idea che dovrebbe farlo scattare) si rivela del tutto fallimentare o alla meglio se ne sta sul piano della più sconsolante freddura.

    questo è forse il solo caso in cui ricordo risate delle quali in qualche strano modo ci si ritrova a "sentirsi in colpa", ma se ricordo l'impressione generale ricevuta non ne ricordo più con la dovuta esattezza i perché. è passato troppo tempo (e con esso, davvero troppe visioni) - ed è appunto perciò che attribuivo al crono il tuo aver mancato dupieux per tutti questi anni: se hai due tre lustri in meno rispetto al sottoscritto (o anche rispetto a gest), è normalissimo che tu possa arrivare a conoscere questo regista e le sue opere solo ora..

    Bubobubo ebbe a dire:
    A questo punto ti consiglio di recuperare il penultimo (che dura anche meno degli altri: circa 70'), Au poste!, una commedia slapstick dai tempi comici micidiali.

    raccolgo la sfida e ti ringrazio, ma la mia mole di arretrati è un carico talmente pericoloso che è meglio non aggiungere altri titoli. poi la vita è strana, e magari ne riparliamo presto...
    Ultima modifica: 8/07/19 00:59 da Schramm
  • Bubobubo • 8/07/19 11:42
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Ah cavolo, davvero non ti piace Solondz? Peccato. :(

    Steak non l'ho ancora visto, quindi non posso giudicare. Coi Dupieux per ora io mi fermo a quattro (questo, Wrong, Rubber e Au poste!).
  • Schramm • 8/07/19 16:08
    Scrivano - 7694 interventi
    mmm, no. non mi ha mai appassionato né entusiasmato. trovai happiness sopravvalutatissimo (ma detto anche con gli occhi ciofani ciofani di allora, rivisto oggi chissà - anche se mi resta estraneo quel modo di fare della critica sociale). dovendo, gli preferisco allora mr. oizo. tuttavia per steak tantissimi auguri fin d'ora perché so che prima o poi vorrai sbatterci il musetto.. (e date appunto le complementari reazioni magari ti strapiacerà) ;)

    diciamo che questo e rubber restano gli unici che dici a tutto gaudio apperò! e ti annoti la sua filmografia precedente e successiva sperando siano tutti sul medesimo piano...
    Ultima modifica: 8/07/19 16:14 da Schramm