124c • 12/11/09 16:31
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"Batman 1966", un film che è la fiera del camp, ad un episodio tv lungo di
"Wonder Woman", con il suo approccio realistico anche se fantascientifico. Da Adam West a Lynda Carter, diciamo che, come progonista principale, il regista Leslie H. Martinson ci ha guadagnato in bellezza. Com'era finto il suo Batman, sembrava vera la sua Wonder Woman, con quel suo villaggio tipicamente americano e quei ragazzini che erano la fotografia della gioventù di fine anni'70, che facevano a botte che il finto Dick Grayson/Robin di Burt Ward. In questo sonnolento paesello, compaiono strane piccole piramidi aliene, che si attaccano alle mani della gente e la ipnotizzano, Wonder Woman nelle vesti di Diana, agente dell'Inter-Agenzia nonchè figlia della regina delle amazzoni, e un alieno mutaforma. Martinson mescola tutti questi elementi dirigendo, con furbizia, un film tv accattivante che sa prendere lo spettatore fin dal primo fotogramma. Il merito è anche del co-protagonista, un ragazzino di nome Skip, che si rivelerà l'unico personaggio non ipnotizzato della storia e che verrà a conoscenza della doppia identità di Wonder Woman. Leslie H. Martinson non mi aveva convinto in "Batman", ma qui, in "Wonder Woman" è favoloso, forse perchè ha saputo adattare il suo stile a quello del telefilm di Lynda Carter. Promosso a pieni voti, anche perchè dubito che in WW avesse a disposizione lo stesso budget di Batman! Tu che pen dici, Zender?
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