Discussioni su Whiplash - Film (2014) | Pagina 3

DISCUSSIONE GENERALE

47 post
  • Matalo! • 11/01/18 20:35
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Capannelle ebbe a dire:
    Matalo! ebbe a dire:
    Il modesto Chazelle gioca su questa ambiguità per creare spettacolo di mediocre lega
    Però nei momenti memorabili scrivi che "Tutte le riprese relative alla musica sono competentissime."
    Cioè posso capire se il messaggio del film non piace, perchè diseducativo, perchè troppo esasperato.
    Però riconosciamo al regista che la materia filmica l'ha trattata bene e non riconduciamo ad esempio un monopalla (non parlo di te Matalo) solo perchè si dissente sul messaggio.


    assolutamente d'accordo. il rischio enorme è questo. anche perché non è appunto detto, come dicevo anche poco sopra, che il messaggio che noi gli attribuiamo fosse un intento primigenio dell'autore. ed è qua il valore di un film o di una canzone. con una stessa cosa a fare da imbuto si generano e convergono miriadi di visioni differentissime tra loro ma che hanno tutte medesima forza e significanza. però ecco, il cinema è anche estetica (ed è dall'estetica che viene l'etica, il discorso contrario mi fa personalmente rabbrividire) e da un punto di vista estetico quest'opera mi ha incantato e commosso al punto da averla rivista altre tre volte in due giorni.

    Schramm, per me il cinema è forma. Giustamente i contenuti se son supportati da una cattiva forma son solo...cattivo cinema. Ma il bilanciamento delle due cose in Chazelle propende per una spettacolarità ruffiana
  • Schramm • 12/01/18 10:39
    Scrivano - 7694 interventi
    Matalo! ebbe a dire:
    Comunque pure io sono investito dal sacro fuoco dell'arte (che trovo una definizione un po' melodrammatica ;-))

    sì, ci sono andato apposta giù d'enfasi per mettere ancor più al centro dell'occhio di bue che sono risultati che negli individui che interpongono l'arte alla vita (e si potrebbero fare non pochi esempi illuminanti nella storia dell'arte tutta, se non portassero il discorso troppo fuori pista) si avrebbero a prescindere dall'essere sotto la sferza di uno scolarca tirannico: quel che più mi ha appassionato di questo film è il suo evidenziare la complementarità tra la figura dell'artista più invasato e quella del militare più oltranzista: con i dovuti distinguo sono due figure che hanno più di un cromosoma in comune. credo si tenda più a mettere in risalto questo che non a dire che le angherie sopra le righe di fletcher siano ottimali per l'apprendimento.

    Matalo! ebbe a dire:
    ma il sistema Simmons non è l'incitamento a dare il meglio di sè

    no, ma sono concorde con quanto afferma lo stesso Simmons (vedi curiosità): in taluni casi fanno scattare il giusto relé e ampliano i giusti condotti. va a casi, a persone.

    Matalo! ebbe a dire:
    "Non nascono più Armstrong, più Parker". E chi l'ha detto? Col senno di poi sono dei giganti ma Parker è morto a 35 anni ed era un musicista marginae, da vivo (tolto il periodo Verve a cui misero gli archi per vendere) e Armstrong divenne un divo internazionale facendo musica pop (ma io lo amo a prescindere). qui mi trovi sostanzialmente concorde: mentre abbiamo questo scambio non si ha il calcolo di quanti mostri di bravura sono inumati dall'indifferenza, dall'ostracismo o dall'idea -ahimé mai dominante e solcata come in quest'epoca- che la troppa eccellenza non paga e che si debba stare tra le placide e blande fila del carino e il troppo bravo sia un ingombro, un imbarazzo, una seccatura (ma non accadeva anche a scuola? l'ottimo e il pessimo, in differenti modi, via subito, eliminare): gente di genio della cui esistenza e produzione non abbiamo neanche idea del nome e che urla sotto le macerie, inascoltata e inascoltabile, per far respirare la propria progenitura creativa. allargherei il discorso al fatto che se "non si intravedono più parker né armstrong" è perché è saltato per aria e si è disarticolato, sparigliato, rovesciato, tutto l'apparato che li sosteneva e aiutava a emergere. basti pensare che non esistono quasi più manager teatrali, molte agenzie di spettacolo sono franate o lobbizzate. ma questo è appunto un discorso che porta in zone che stanno fuori dal film o lo attraversano velocemente in diagonale, per cui mi fermo qua.
  • Raremirko • 20/01/18 20:45
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Chazelle lo apprezzo molto e mi son piaciuti sinora tutti i suoi film; i vostri discorsi son sempre interessanti.

    Comunque non lo definirei ne furbo ne ruffiano.
  • Galbo • 21/01/18 10:42
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Film a mio avviso penalizzato da una storia prevedibilissima....
  • Schramm • 21/01/18 15:30
    Scrivano - 7694 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Film a mio avviso penalizzato da una storia prevedibilissima....

    king avrebbe risposto: "non è la storia, è chi la racconta" ;)
    Ultima modifica: 21/01/18 15:30 da Schramm
  • Galbo • 21/01/18 16:10
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Film a mio avviso penalizzato da una storia prevedibilissima....

    king avrebbe risposto: "non è la storia, è chi la racconta" ;)


    Non sono d’accordo, la storia è fondamentale...
  • Schramm • 21/01/18 17:36
    Scrivano - 7694 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Film a mio avviso penalizzato da una storia prevedibilissima....

    king avrebbe risposto: "non è la storia, è chi la racconta" ;)


    Non sono d’accordo, la storia è fondamentale...


    mah si e no. storie arcirisapute nelle giuste mani possono diventare qualcosa di immenso e viceversa storie all'insegna dell'originalità hanno solo quella dalla propria ma risentono poi di una pessima narrazione che non incanta o trascina. una vecchia barzelletta può far ridere o far pena a seconda di chi la racconta. di davvero fondamentale in una storia c'è l'affabulazione di chi la narra.

    non sono nemmeno d'accordo sulla prevedibilità assoluta della vicenda. molti elementi del plot non me li aspettavo assolutamente (a partire dal fatto che non si era mai visto prima un film interamente incentrato sulla percussione e sul ritmo quale disciplina estrema) e non si può dire che li si siano già visti in film di formazione accademica simili.