Undying • 5/05/12 14:14
Risorse umane - 7574 interventi Vampirismo: come metàfora dei contrasti
Peter Sasdy sembra qua alter ego di
Roy Ward Baker: a cominciare dall'impostazione scenica, per le atmosfere che rimandano a
Barbara il mostro di Londra (il personaggio di
Courtley ricorda per vari aspetti quello di Hyde) per poi proseguire con il tratteggio di una società vittoriana che contrasta con i buoni propositi morali della stessa. Il vampirismo diviene metàfora (elegante) del contrasto padre/figlio e, soprattutto, sintomo di una sessualità ed un'etica distorta.
Non manca nel film un lirismo di fondo che si scatena nel finale, nell'immagine di una Chiesa accompagnata dalla musica d'organo.
Le psicologie freudiane, il libertinismo che rimanda a De Sade, la ritualità ossessiva: sono elementi fortemente cari al regista, sui quali ritornerà - ispirato da una figura tragicamente reale quanto malinconica - anche l'anno seguente dirigendo
La morte va a braccetto con le vergini.
Ultima modifica: 5/05/12 14:16 da
Undying
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