Buiomega71 • 26/06/14 10:19
Consigliere - 26015 interventi Thriller afoso, umido, onirico, impreziosito dalle location soffocanti degli Stati Uniti del sud, fulminato da un inizio sanguinoso alla
Mostro di Firenze (la coppia che amoreggia nuda in auto, falciata da una fucilata a bruciapelo), per poi proseguire nelle indagini di un Tom Berenger, ex poliziotto intenso e sofferente (due pallottole, in un flashback al cardiopalma, le hanno fottuto un rene e si deve sottoporre a continue e dolorose autodialisi), immerse in atmosfere alla southern gothic, tra redneck inospitali, boschi e indiziate sole e sconsolate
Lo script non e granchè, ma il tocco bizzarro della Berinzer regala momenti "fiabeschi" femminei e anomali, quasi lynchiani, come il continuo apparire del fantasma sensuale della Whurer a Berenger, che se la trova sul cofano dell'auto in corsa, sugli alberi, a letto che lo provoca sessualmente, in macchina, su altalene che si dondola fellinianamente vestita da fatina, alle tastiere di una pianola in intimo sexy, sul ponte di un fiume, fantasmino malizioso e provocante, mentre il suo cadavere marcisce sepolto, sotterrato e occultato (il disseppellimento del suo corpo, nel finale, tocca momenti horror rurali che lasciano il segno)
Poi, vabbè, la solita attrazione tra sospettata e detective (ma Berenger regala alla Golino un cunniligus niente male), il classico happy end e un movente ben poco entusiasmante e alquanto tirato via
La Breziner, però, oltre ai momenti lynchiani, ci infila anche attimi che danno sapore al film, come i ragazzi di una sorority scalcagnata che si guardano un porno in tv, Lewis, a cui manca un rene, che si suicida col gas e piantandosi la canna della pistola in bocca, Berenger che immagina di fare foto hot alla coppia uccisa, la Whurer prigioniera sottoterra che chiede aiuto, Berenger che confessa la sua malattia alla Golino (momento di notevole sensibilità), la testa del gatto nel tritarifiuti, la Golino che tampina suo marito mentre se la spassa con l'amante
Impreziosisce il tutto la fotografia di Mauro Fiore, la musica di Sharal Churchill (bellissimi i titoli di testa sulle foto d'epoca della guerra civile americana) e una Valeria Golino di straordinaria bellezza e sensualità (davvero intensa e doppiata), così come rimane impressa la Aleta di Salden Smith.
Una spanna sopra ai soliti straight to video che affollavano la metà degli anni novanta.
Buiomega71