Discussioni su Un gelido inverno - Film (2010) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Cotola • 7/12/10 22:55
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Grey, noto che hai visto il film e lo hai recensito. Dove lo hai pescato? Suppongo in rete.

    P.S. X Zender

    Nelle note si potrebbe aggiungere che prima di
    Torino aveva già vinto il premio per il miglior
    film al Sundance.
  • Greymouser • 7/12/10 23:01
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Sì, Cotola, l'ho visto in inglese con sottotitoli.
    E' un film molto disteso nel ritmo, quasi pacato, ma con una grande tensione drammatica che si respira nei personaggi e nelle atmosfere. Crudo e realistico, ma non cinicamente nichilista. Da vedere.
  • Cotola • 7/12/10 23:04
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Sì, molto bello.

    I sub erano in italiano?

    Un saluto
  • Greymouser • 7/12/10 23:27
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Si certo, in italiano.

    Un saluto a te.
  • Zender • 8/12/10 11:48
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Aggiunto.
  • Cotola • 4/02/11 22:02
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Dopo i premi vinti nei vari festival, si "becca"
    anche 4 nomination agli oscar.
    Tra l'altro esce in Italia il 18 febbraio col
    titolo "Un gelido inverno".
  • Zender • 5/02/11 10:02
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ecco, grazie mille Cotola. Segnalate sempre i titoli italiani di film da noi presenti solo col titolo inglese perché inseriti "in anticipo".
  • Galbo • 2/03/11 05:55
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Condivido in pieno il giudizio di Columbo sull'accostamento di questo film al cinema di John Ford; a me ha ricordato Furore.
  • Columbo • 2/03/11 10:24
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Condivido in pieno il giudizio di Columbo sull'accostamento di questo film al cinema di John Ford; a me ha ricordato Furore.

    Assolutamente si, a mio avviso; il film riecheggia Ford (ma la Granik deve aver visto anche molto neorealismo) per la cruda descrizione di un'America country, dominata dalla miseria e vissuta da un sottoproletariato arretrato in lotta per la sopravvivenza.
  • Rebis • 7/03/11 14:42
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Al cast va obbligatoriamente aggiunta Sherilyn Fenn, ex reginetta di Twin Peak, alias Laura Palmer,
  • Zender • 7/03/11 15:06
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Cedo alle imposizioni :) Aggiunta.
  • Galbo • 21/05/11 14:37
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    @lupoprezzo

    Lupo, rivedi Furore (se ti è possibile) e vedrai che l'accostamento con questo film (Per quanto molto diverso) regge.
    Un caro saluto
  • Lupoprezzo • 21/05/11 23:05
    Fotocopista - 38 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    @lupoprezzo

    Lupo, rivedi Furore (se ti è possibile) e vedrai che l'accostamento con questo film (Per quanto molto diverso) regge.
    Un caro saluto


    Certo Galbo,lo farò con immenso piacere visto che adoro John Ford (Furore tra l'altro non lo vedo da un sacco di tempo).Un caro saluto anche a te e speriamo di rivederci prima o poi,magari dalle tue parti,chissà... :)
  • Fabbiu • 10/01/12 01:53
    Archivista in seconda - 652 interventi
    Ciao Rebis che ruolo interpreta l'attrice che ha fatto anche Laura Palmer? perchè ho visto il film ma non l'ho proprio per niente riconosciuta.. tra l'altro è incredibile, guardando il film ho pensato a Twin Peaks; l'ambientazione non è nemmeno troppo simile, ma lo sguardo un po acceso su quella provincia Americana montanara e solitaria mi ha fatto pensare necessariamente al clima (invernale) della serie, e quindi è stato un bell'effetto sapere che c'è anche "Laura" :)
    Ultima modifica: 10/01/12 01:59 da Fabbiu
  • Rebis • 10/01/12 17:05
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Ciao Fabbiu! Essì, l'atmosfera da Twin Peaks si avverte eccome... Sherilyn Fenn interpreta April, un personaggio secondario (ma vado a memoria perché il film l'ho visto un pò di tempo fa): dovrebbe essere un'abitante del paesino, frequentatrice (cameriera?) della locanda. Se non ricordo male, è stata abbandonata dall'amante o qualcosa del genere...
    Ultima modifica: 10/01/12 17:06 da Rebis
  • Buiomega71 • 3/11/14 00:44
    Consigliere - 25934 interventi
    Zendy, nel commento di Mickes2 si parla di "esordienti alla regia", in realtà e il secondo film della Granik.
    Ultima modifica: 3/11/14 00:44 da Buiomega71
  • Zender • 3/11/14 07:40
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ok, messo "quasi" all'esordio.
  • Mickes2 • 3/11/14 08:50
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    Erroraccio, grazie :)
  • Buiomega71 • 3/11/14 09:59
    Consigliere - 25934 interventi
    Mah, non mi ha convinto del tutto

    Pregevole l'atmosfera degradante (che però risulta alla fine stucchevole), con lampi di certo cinema coeniano, la natura ruvida e selvaggia alla John Boorman (non solo c'è in comune i monti Appalachi, ma pure il ragazzino ritardato che suona il banjo nell'intensa festa con musiche countrycheggianti), nella desolazione di ambienti (spelonche, cani alla catena, bestiame, miseria un pò ovunque), nel tratteggio di varia umanità regredita ad uno stato quasi tribale (ritratto realistico di certi redneck di certo cinema horror rurale), imbruttita, dai volti scavati, solcati da fame e sofferenza. Qualcosa riaffiora della comunità cajun delle paludi hilliane

    La Granik getta uno sguardo quasi documentaristico (non per nulla mi e balzato subito alla mente certo cinema dei Dardenne, in primis Rosetta), aspro e gelido su tutto quello che circonda la giovanissima Ree, Alice nel paese di un pezzo di America desolante e squallido, che sembra un posto sperduto e dimenticato da Dio dell'est europa, o una distesa spettrale da post-atomico

    La regista, inoltre, dà un tocco femmineo pregnante (Ree ragazzina risoluta, decisa, responsabile, forse anche troppo, donne picchiatrici che hanno dimenticato di essere donne, capeggiate da un intensa, dura e cinica Dale Dickey) e sceglie bene i volti imbruttiti da una situazione di degrado che si abbatte come i lividi cieli grigi fotografati magnificamente da Michael McDonough

    La narrazione si fà lenta e sospesa, intervallata da buoni momenti (Ree che insegna ai fratellini a sparare col fucile, la festa country, l'apparizione di Sheryl Fenn anche lei con il volto scavato e indurito, il pestaggio di Ree nel garage da parte delle nerboute donne, mastine assoggettate agli uomini, capeggiate dalla Dickey, Ree che si vuole arruolare nei marines al colloquio con il soldato, il pre finale notturno, gelido, quasi horror con laghi placidi e gelidi, motoseghe e mani amputate)

    Però c'è qualcosa che alla fine non mi ha del tutto convinto. Nonostante la Granik dia una visione pessimistica in un atmosfera deprimente di miseria e degrado, c'è un larvato buonismo di fondo che stride e infastidisce (alla fine, poi, non tutti sono cattivi e disumani come sembrano), che si rivela nel finale deludente e fin troppo accomodante, che penalizza non poco la riuscita del film

    Esageratissima la candidatura all'Oscar come miglior film (mentre ci stava quella alla Jennifer Lawrence, bravissima, nulla da dire, ma non di meno agli altri attori "secondari"-su tutte Dale Dikey, maschera di rughe e sofferenza che non si dimentica-)

    Un pò troppo studiato a tavolino, che non si discosta molto dal classico film Sundance , tipico prodotto da festival un pochetto ruffiano
    Ultima modifica: 15/05/22 20:54 da Buiomega71