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Discussioni su U-turn - Inversione di marcia - Film (1997) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

61 post
  • Zender • 27/11/14 08:00
    Capo scrivano - 49207 interventi
    Teoricamente di generi se ne possono "inventare" a ruota, col modo di fare cinema oggi, e sarebbe poure difficile contestare che abbiano tutti diritto di esistere. Noi però dobbiamo fare di necessità virtù e arrangiarci con quello che c'è.
  • Rebis • 27/11/14 10:26
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Graf è interessante quello che scrivi, però rimane il fatto che quello di Tarantino è un approccio teorico, programmatico, autoriale che ha sicuramente generato emuli e imitatori, ma credo vada ascritto alle eccezioni che confermano la regola. Il cinema pulp (come la letteratura) non sono altro che una rielaborazione di materiali narrativi "bassi", popolari, sensazionalistici, e quindi della narrativa al nero che ha dato forma al gangster/noir. D'altra parte la contaminazione tra generi non l'ha certo inventata Tarantino: anche i Cohen si muovono su quella linea e prima di loro registi come Lynch, Russell, Tarkovskij, Waters hanno producono opere difficilmente classificabili, perchè la visione d'autore, la libertà creativa sopravanza la classificazione del racconto per ambiti di appartenenza. Fuori d'essi, dalla sperimentazione e dai loro emuli rimane il cinema classico e i generi codificati in letteratura, rivisti, corretti e certo ampliati: il western per dire è specifico della settima arte, e la fantascienza - per quanto abbia una matrice letteraria - è stata ampiamente elaborata al cinema. Quella di Aristotele è certamente una prima classificazione nell'ambito della narrazione, ma la distinzione tra commedia e tragedia, per quanto fondamentale, fa riferimento al teatro, mentre è nel romanzo che vanno rintracciate le basi per una classificazione - orientativa - dei film.
    Ultima modifica: 27/11/14 10:32 da Rebis
  • Brainiac • 27/11/14 16:00
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Questa volta ritengo di aver ragione io.

    Pulp Fiction (come U-Turn Inversione di marcia) è un film del genere “contaminato” cosi che, nel fare la sua analisi, il critico non può più richiamare ed invocare gli altri generi, se non in effige, in quanto morti per le doglie del parto nel dare vita a questo loro figlo DE-GENERE.

    L'importanza epocale del film "infettato" PULP FICTION deve essere ancora compresa appieno, secondo me.

    Guarda Graf con me sfondi una porta aperta, per me Tarantino è quello che dici tu e mille altre cose: lo considero il regista migliore di sempre, preferisco un suo film minore al 99% del resto della filmografia mondiale e forse anche aliena. Ma tolti Pulp iction e Le iene, già da Jackie Brown il buon Quentino mi ha sterzato da quella che tu definisci Fusion-cinematografica e mi ha cominciato ad esplicitare uno-per-uno (J.Brown: noir, Inglorious: war-movie, Kill Bill: action, Death proof: thriller) i generi che prima mixava abilmente nel suo Crossover-fotonico. Ora, dovrei accorpare a due capolavori 100 emuli sciapotti come quelli di Guy Ritchie? Quest'ultimo è uno dei primi che c'ha provato a riproporre la ricetta (sangue+pistole+narrazione salterella), ma le sue alla fine sono solo commedie innestate da guizzi bizzarri o truculenti. Posto che esista, il Pulp (la mia è solo un opinione e non pretendo d'avere ragione by-the-way), è nato e morto con Pulp fiction.
    Ultima modifica: 27/11/14 16:06 da Brainiac
  • Graf • 28/11/14 01:05
    Fotocopista - 902 interventi
    Cani da rapina, Pulp Fiction, Kill Bill ….
    Film dall'abbagliante evidenza artistica ma conquistata assassinando tutti generi cinematografici precedenti…
    Un vero massacro.
    La competente platea davinottiana afferma che solo Quentin Tarantino, nemmeno in tutti film, si è permesso una simile e carneficina? Che solo lui possiede la licenza di uccidere?
    E meno male! Se tutti gli altri registi avessero seguito il suo esempio (Oliver Stone, con questo film, ci è andato vicinissimo…) cosa sarebbe della realtà dei generi cinematografici? E dell’esistenza stessa del cinema?
    Brandelli di sangue rappreso. Cadaveri in putrefazione. Il cinema avrebbe terminato di scrivere la sua storia.
    Tarantino è un autore "pericoloso", da maneggiare con cura come la nitroglicerina perché può esplodere all'improvviso e mandare in mille pezzi le nostre certezze teoriche…

    Qual è l’esplosivo sovvertimento estetico realizzato di Quentin Tarantino, in soldoni?
    Tarantino ha completamente abolito la realtà, ha cancellato dai suoi occhi cinematografici la vita che si svolge, lì fuori dalla porta, tutti i santi giorni. Ha surrogato il mondo reale con il mondo del cinema e ha sostituito la verosimiglianza raccontata dai film alla autenticità della concretezza storica.
    Per Tarantino la plausibilità di una storia raccontata in un film (in un film precedente) è più vera dell'oggettività dei fatti presi direttamente dalle cronache quotidiane.
    In parole povere, i film di Tarantino non si nutrono della realtà ma si nutrono di altri film.
    Lui ha mangiato e digerito tutte le storie dei film che ha visto ma prima le ha uccise, le ha squartate, le ha spezzettate, le ha frollate e le ha prosciugate al sole del suo genio prima di ricrearle come ingredienti da manipolare a piacimento per le sue succulenti ricette….
    A suo modo un cannibale, un mostro quasi autistico chiuso nel suo sofisticato mondo artistico che non ha uscite di sicurezze, vie di fuga e nemmeno finestre (la realtà è stata abolita…!), un mostro (di bravura) che non ha pietà di nulla e di nessun regista che lo ha preceduto…
    Lui se li mangia tutti a colazione!

    Tematica tarantiniana attualissima:
    Il dramma di vivere intrappolati nel mondo di caucciù dei mass media e non riuscire a sfondare la massiccia barriera che ci separa dalla realtà che ci viene incontro, ci libera e ci guarisce….
    (Gran parte dei personaggi di Tarantino hanno l'inconsistenza luminescente dell'ologramma, vittime scarnificate ed inconsapevoli dell’abolizione della realtà…. Hanno già vissuto la loro vera vita in un altro film ma non ricordano dove e quando. Sono costretti alla reincarnazione....In un certo senso, il cinema di Tarantino possiede uno spirito buddista...)
    Ultima modifica: 28/11/14 03:27 da Graf
  • Zender • 28/11/14 07:48
    Capo scrivano - 49207 interventi
    In realtà non direi che solo lui abbia la licenza di uccidere gli altri generi. Direi che lui l'ha fatto meglio di altri e in tanti hanno seguito il suo esempio (vedi appunto Stone qui), ma i suoi restano esempi inimitabili, è anche per questo che Tarantino è quello che è, oggi. Meriti conquistati sul campo.
  • Buiomega71 • 28/11/14 17:32
    Consigliere - 27336 interventi
    Anche se personalmente, credo, il "pulp" al cinema lo ha reinventato Lynch con Cuore Selvaggio, ben prima di Tarantino
  • Rebis • 28/11/14 17:52
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Anche se personalmente, credo, il "pulp" al cinema lo ha reinventato Lynch con Cuore Selvaggio, ben prima di Tarantino

    Sono d'accordo. Secondo me Tarantino ha elevato a sistema la contaminazione tra generi e ha fatto del citazionismo erudito una cifra autoriale, ma non si può dire che sia il padre putitativo del pulp.
  • Graf • 29/11/14 01:57
    Fotocopista - 902 interventi
    Cuore selvaggio di David Lynch? Va bene, tutto può essere ma così non la finiamo più.
    Senza Pulp Fiction di Quentin Tarantino nessuno avrebbe mai immaginato di essere in presenza di un nuovo genere cinematografico detto pulp o genere contaminazione. Si cominciò a teorizzare su di esso da questo film e cioè dal 1994. Quando uscì il film di Lynch nel 1990 nessuno parlava di pulp o di nuovo genere. Pulp fiction generò consapevolezza teorica, le speculazioni dottrinali sono partite da questo film….Tarantino sapeva quello che faceva ed era cosciente di essere un “originale”. Il primo motore lo assemblò lui, Lynch potrà aver fornito qualche bullone.
    Mio modesto ma convinto parere.
    Ultima modifica: 29/11/14 17:18 da Graf
  • Graf • 29/11/14 02:43
    Fotocopista - 902 interventi
    Di un fatto però sono certo (ah ah ah ah ah): la Nouvelle Vague fu inventata in Italia da Giorgio Simonelli nel 1954. Altro che da Chabrol, Rivette e Truffaut...
    E mò ai francesi chi glielo dice?
    Ultima modifica: 29/11/14 02:51 da Graf
  • Kanon • 29/11/14 17:55
    Fotocopista - 840 interventi
    Se ti piace il genere, ti consiglio di recuperare "Miami Blues" di George Armitage: è del 1990 ed è tratto da un racconto di Willeford.

    A Tarantino va riconosciuto il merito (o demerito, a seconda dei gusti) di aver reso famoso quest'ibrido di storie criminali e commedia.
  • Graf • 30/11/14 01:39
    Fotocopista - 902 interventi
    Grazie della dritta, Kanon.
    Cercherò di vedere quanto prima "Miami Blues" di George Armitage.
  • Buiomega71 • 30/11/14 10:25
    Consigliere - 27336 interventi
    Kanon ebbe a dire:
    Se ti piace il genere, ti consiglio di recuperare "Miami Blues" di George Armitage: è del 1990 ed è tratto da un racconto di Willeford.

    A Tarantino va riconosciuto il merito (o demerito, a seconda dei gusti) di aver reso famoso quest'ibrido di storie criminali e commedia.


    Adoro quel film , credo sia uno dei migliori polizieschi anni '90 (la sequenza con Baldwin alle prese con un hare krishna è da antologia e mi pare che ci fosse anche Steel del Giorno degli Zombi tra i cattivi), ma non lo definirei un vero e proprio "pulp", sinceramente, ma un poliziesco coi controcosi.
    Ultima modifica: 30/11/14 10:26 da Buiomega71
  • Schramm • 3/05/15 19:28
    Scrivano - 7824 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Non ho detto resti com'è. Dico solo che personalmente il film non lo ricordo e non saprei come cambiare prima che si dica di nuovo che è sbagliato. Metto drammatico? Metto gangster noir? Boh.

    io l'ho visto e direi drammatico, di certo non è una commedia....


    certo definirlo commedia è grossa, e grottesco pure gli sta stetto. anche pulp non chiude il cerchio. però è innegabile che il dramma aspro e beffardo fino all'inverosimile di penn passa per filtri linguistici e stilistici che ne stemperano (rilanciandola, paradossalmente) la serietà. a tratti sembra addirittura un cartoon. non saprei in italiano, ma in originale si va spesso in zona ghigno quando non apertissima risata. incredibile è oltretutto l'uso segnico che viene fatto del sonoro, in particolare dell'eco e del fade in riverberatissimo.
    Ultima modifica: 3/05/15 19:29 da Schramm
  • Buiomega71 • 3/05/15 19:31
    Consigliere - 27336 interventi
    Ecco, esempio pratico, questo è puro cinema "buiesco" fatto di carne, sudore, sangue e umori dolciastri (magari anche vaginali di una mozzafiato Jennifer Lopez)

    Per me, dopo Nato il 4 Luglio e Tra Cielo e Terra, è l'assoluto capolavoro stoniano.
    Ultima modifica: 3/05/15 19:33 da Buiomega71
  • Schramm • 3/05/15 19:37
    Scrivano - 7824 interventi
    beh a me stone non fa propriamente spellare i palmi ma questo LO ADORO, se possibile anche più di NBK, che pure vidi al cinema 5 volte. rivisto in originale a distanza di quasi 20 anni ha pure acquistato una mole incalcolabile di punti. è anche lo stone meno incline allo sgomitato pistolotto retorico ahimé onnipresente in buonissima parte del suo cinema.
  • Buiomega71 • 3/05/15 19:47
    Consigliere - 27336 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    beh a me stone non fa propriamente spellare i palmi ma questo LO ADORO, se possibile anche più di NBK, che pure vidi al cinema 5 volte. rivisto in originale a distanza di quasi 20 anni ha pure acquistato una mole incalcolabile di punti. è anche lo stone meno incline allo sgomitato pistolotto retorico ahimé onnipresente in buonissima parte del suo cinema.

    Per il sottoscritto Stone è uno dei più grandi registi viventi (tra i film che per me sono indispensabili: Nato il 4 Luglio, Tra Cielo e Terra e, appunto, U-Turn, e già basterebbero a consegnarlo nell'empireo degli immortali)

    U Turn lo vidi nel 1999, quindi fuori portata dal commento, ma fù un fulmine che mi colpì alle coronarie e all'encefalo (ex aequo con il Fratelli ferrariano, che in quell'anno le soffiò la mia personale Palma D'Oro annuale per una bazzecola)

    Un ottovolante di follia, sfiga come se piovesse, improvvisi e instabili scoppi di violenza, l'indiano di Jon Voight che pare uscito dalle Colline hanno gli Occhi, un meccanico marcissimo del peggio redneck dell'ultimo horror, luridume, scorpioni, sole a picco, Peckinpah, manze bonazze letali più di un kobra...Insomma, uscì di testa mica poco...

    Il finale, poi, e puro colpo di genio tra beffa e paradosso...

    Insomma, CAPOLAVORO, in questo caso, ci stà tutto, e le 4 palle "davinottiche" non glie le leverebbe nessuno.
    Ultima modifica: 3/05/15 19:51 da Buiomega71
  • Schramm • 3/05/15 19:53
    Scrivano - 7824 interventi
    sul capolavoro non ci giurerei, ma certamente si trova in predicato per un bel **** pieno, fors'anche ****!
  • Herrkinski • 3/05/15 23:12
    Consigliere avanzato - 2664 interventi
    Io essendo notoriamente "stretto di manica" ho dato 3 e 1/2, ma m'è comunque piaciuto davvero molto e lo considero uno dei migliori di Stone. Lo preferisco decisamente a Natural Born Killers. Molto del merito va comunque al cast, uno meglio dell'altro... Trovo che per il feeling non dissimile, andrebbe benone in un double-bill con Killer Joe di Friedkin.
  • Didda23 • 4/05/15 00:10
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Questo mi manca... Stone è davvero un regista meraviglioso e Jfk è uno dei miei film del cuore..
  • Schramm • 4/05/15 11:13
    Scrivano - 7824 interventi
    didda ti manca il top!! colma al più presto la lacuna! se non ti piacerà questo farò uno sciopero del commento di sei mesi!!