Redeyes • 5/07/17 14:06
Formatore stagisti - 953 interventi Ryo ebbe a dire:
Redeyes ebbe a dire:
Ryo ebbe a dire:
Redeyes, hai scritto che non riesci a condannare del tutto i bulli. L'hai visto sino alla fine?
Si sì terminata la serie.
Non li condanno, perché in fin dei conti vedrai che Mirtilla Malcontenta/Hannah Baker salvo rare eccezioni esaspera ogni piccolo atto di bullismo, che poi, a definirlo bullismo ci vuole una bella fantasia...
Finiscilo, se riesci, e poi, mi dici!
;)
Ma io l'ho finita, la serie... e scusa se te lo dico, ma quello che scrivi è sconcertante! Lasciamo perdere le cazzatine delle liste o del leggere davanti a tutti una poesia anonima (che per quanto non possiamo entrare superficialmente in merito, diciamo per comodità che lei ha esasperato il vittimismo), ma qui si parla di abusi e violenza sessuale :/
Spero ti stia riferendo solo ai primi episodi... per quello ti ho chiesto se l'avessi vista tutta, perché io all'inizio la pensavo come te, per poi ricredermi completamente. Non si può più nemmeno parlare di bullismo ad un certo punto, ma di crimini
Credo che il punto di svolta della serie sia il cambio di prospettiva, che appare abbastanza percepibile anche agli occhi dei meno attenti. Questo momento di passaggio è quando si comincia a delinearne il personaggio. Hannah Baker è prima di tutto una persona da aiutare, con manie di persecuzione, direi viziata, ma sarei riduttivo. Delle 13 cassette se escludiamo la violenza sua e dell'amica, ma potrei sbagliarmi, non esiste un solo elemento definibile come atto di bullismo, se poi volessi esser pignolo, non parlerei di bullismo nemmeno in quel caso, ma di mera violenza, di mero crimine.
Il bullizzato, piuttosto, direi che è il fotografo, che presumo sarà il prossimo bombarolo del liceo (visto la vasta collezione di armi).
Detto ciò lungi da me augurare la morte al personaggio, ma definirla Giovanna D'arco delle bullizzate, insomma ce ne corre..
Dusso, Ryo
Hackett
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