Discussioni su The red shoes - Film (2005)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/07/07 DAL BENEMERITO UNDYING
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  • Davvero notevole!:
    Undying
  • Quello che si dice un buon film:
    Stefania, Gestarsh99, Daniela
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Didda23
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Rebis, Lupoprezzo
  • Gravemente insufficiente!:
    Elsup, G.enriquez

DISCUSSIONE GENERALE

5 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Manowar79 • 9/07/10 14:44
    Pulizia ai piani - 93 interventi
    segnalo un errore in uno dei commenti: l'autore del racconto "Scarpette Rosse" non è Anderson ma (Christian) Andersen.
  • Zender • 9/07/10 19:05
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Grazie Manowar79, corretto.
  • Gestarsh99 • 31/07/12 20:28
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Lupoprezzo ebbe a scrivere:
    Quasi imbarazzante. È talmente tanta la carne al fuoco messa dalla sceneggiatura che ci si deve sforzare per tenere il filo degli accadimenti: passaggi buttati lì (come spesso avviene in queste pellicole) che generano solo confusione. Il sospetto di furbata per cavalcare l'onda dei successi degli horror orientali è tanta. Tensione praticamente nulla, momenti ormai già visti e rivisti, slegati da un assunto che fatica a prendere forma, annichilito com'è da una esasperata (e inutile) ricerca dell'effetto. Pasticciatissimo. Alla larga.


    Cosa curiosissima che mi è tornata alla mente leggendo il tuo commento è che qualche anno fa, alla prima visione, anch'io stroncai il film con le stessissime tue ragioni e motivazioni. Anzi, a dir la verità utilizzai termini assai più offensivi e denigratori (si trattava di una recensione scritta altrove e successivamente ripudiata in parte).
    Poi, a distanza di tempo, lo rividi per caso in una messa in onda su Italia 1 e con mia grande sorpresa ebbi modo di rivalutarlo da cima a fondo, proprio perchè inizialmente avevo frainteso con troppa sufficienza certi espedienti utilizzati dall'autore per insaporire l'intreccio. Paragonandolo ad altri prodotti affini dello stesso periodo ho potuto coglierne tanto la distanza stilistica quanto la cura del dettaglio (assente in tante opere "consanguinee" di fucina nakatiana), oltre ad apprezzarne la vena di grottesca follia surreale insita in alcune specifiche sequenze (vedasi la nemesi calzolara contro la grassona arraffona).

    Una certa sensazione di furbo caos [dis]organizzato resta senza dubbio indelebile ma la succosa metafora vermiglia della gelosia e della rivalità femminile madre/figlia credo che ripaghi con la sua originale caratterizzazione gran parte delle magagne trendaiole cui spesso la pellicola ricorre (quasi per ironico dovere reverenziale verso il genere d'appartenenza).

    Chissà che a una seconda visione questo cambio di giudizio non colga anche te ;)
  • Rebis • 1/08/12 13:22
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Nemmeno io lo ricordo come un bijoux. Difetti soprattutto a carico della sceneggiatura (inutilmente complessa, ma è un dato ricorrente negli horror orientali) e sovrabbondanza di stile. Però in effetti a fronte dei giudizi positivi di alcuni di voi davinottici una revisione ci starebbe :)
  • Lupoprezzo • 3/08/12 12:37
    Fotocopista - 38 interventi
    Ciao Gest :)
    Eh eh,tutto è possibile (come si suol dire: è del saggio cambiare opinione),anche se prima di concedergli un'altra possibilità ne dovrà passare del tempo: mi ha letteralmente spossato.C'è anche da dire che non sono un fan degli horror asiatici moderni: la loro ridondanza stilistica mi urta.
    Sicuramente il rapporto conflittuale tra madre e figlia è una colonna portante dell'opera,ma fatica ad emergere da quel guazzabuglio che governa (si fa per dire) la sceneggiatura.
    Vedremo in futuro se cambierò idea :P