Discussioni su The perfect husband - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 14/04/18 09:59
    Consigliere - 25934 interventi
    Che delizia questo The perfect Husband, era da tempo che non mi divertivo così vedendo un film (complice anche la flebile durata di 80 minuti spaccati)

    Pavetto mi diventa subito regista di culto e dà lievi scosse a colpi di defribillatore al nostro cinema di (de)genere dato per malato terminale, ritornando agli anni '80 (e non solo per lo chalet raiminiano) già a partire dagli SFX gorissimi (e artigianali come vuole tradizione d'amore) di Mauro Fabriczky e per la sporcizia che il film emana (quando parte in quarta tocca vertici di inaudita bestialità di carni lacerate e geyser di sangue, dove il sadismo regna incontrastato)

    Un Scene da un matrimonio feroce e crudelissimo, che prende in prestito l'intelaiatura di Honeymoon, partendo lento e sussurrato, invitandoti a entrare nella psicologia dei due coniugi (lei con evidenti segni di squilibrio, lui troppo protettivo e accomodante), tra rovine, mantidi religiose, qualcuno che osserva ansimando e un fil rouge di inquietudine che attraversa il loro romantico week end .

    Quando poi la follia esplode di botto e inaspettata (durante un Gioco di Gerald) Pavetto non si ferma più in un jeu de massacre che non lascia un attimo di respiro, tra pestaggi e pugni in faccia alla povera mogliettina, dita amputate a colpi d'accetta, pezzi di legno piantati nel collo, sputi al sangue, eyeviolence fulciani, braccia mozzate, teste spaccate, toraci e mani perforati, sassate sulla capoccia, torture medievali con l'acqua e l'imbuto, sigarette spente sulle gambe, gole squarciate, in un turbinio vorticoso di violenza efferata, splatter ai massimi livelli, valangata di oscenità e volgarità dirette alla moglie, stupri da tergo (geniale l'entrata in scena dello zingaro lercio e stupratore) e un finale sorprendente quasi rashomoniano che mescola le carte in tavola e dà un'altra prospettiva che ribalta tutto il racconto e devasta la psiche (già abbastanza precaria) dei personaggi.

    Pavetto dimostra passione viscerale per il genere e adotta un taglio registico quasi americano, dal sapore internazionale, che da valore aggiunto al film (a differenza di molti horror italiani semi amatoriali degli ultimi anni) disseminando elementi disturbanti nella quiete prima della tempesta ( le foto di fauna volatile in decomposizione sul cellullare di Viola, la mantide, il ragno, il racconto del marito sul cuginetto sadico, l'inquietudine tangibile di Viola che sfocia in attacchi di ninfomania-tentando di slacciare la divisa della guardia forestale prima dell'arrivo tempestivo del marito-, gli incubi barkeriani del parto, con neonati sanguinanti che stanno tra Horror Baby e Baby Blood), per poi mollare il freno a mano e sfociare in uno spietato delirio di sangue, sevizie, disperate lotte per la sopravvivenza, misoginia sbattuta in faccia e follia.

    Un piccolo gioiello davvero inatteso, che travolge come un treno in corsa e non molla più la presa del delirio e della brutalità.

    Meritatissimo premio Mario Bava come opera prima al FantaFestival

    Sperando che Pavetto mantenga le promesse future (Alcolista sembra garantire il suo talento), perchè dietro c'è la stoffa del grande regista, altrochè.

    Amore a prima vista e cultissimo immediato, puro cinema che piglia i visceri come piace a me

    Avercene di film così che battono bandiera italiana

    La devi pagare la mia protezione

    E un pezzo di puro romanticismo così raro a trovarsi oggigiorno (Voglio un figlio da te, brutta troia di merda!, e per tutta risposta la mogliettina le sputa in faccia il sangue che le cola dalla bocca)
    Ultima modifica: 16/04/18 22:47 da Buiomega71