Schramm • 19/09/18 16:02
Scrivano - 7694 interventi e finalmente lo vidi e me ne feci vedere. così sui due piedi non so che pensare e che dire, non riesco a esaltarlo né a stroncarlo. devo farlo raffreddare e ibernarlo, forse anche rivederlo. ma a caldo, in questo rappresentarci il niente che s'annida sotto quel vestito che è la (nuova? vera?) carne (e che si riassume tutto in una, peraltro citata para para, canzone dei ladytron: "
they only want you when you're seventeen /when you're 21 you're not fun") mi è parso uno
starry eyes candeggiato nella glicirrizina e per certi altri versi un trasversale
suspiria sotto il vuoto più parametricamente spinto. refn risponde all'effimero con l'effimero, al vacuo col vacuo, all'esuberazione della patina con altrettanta esacerbazione formale, in una lacerazione sempre più irreparabile con ciò che vorrebbe sostanziare (difatti con l'orrore puro non riesce ad avere un rapporto paritario). il film mi è parso assai gassoso, mai liquido né solido. tutto vapore, colore da far sembrare lo schermo colpito da uno tsunami di tempere sguish, illuminotecnica mia fatti un continente e un far collidere gross-out e piacioneria che stucca, irrita o nel migliore dei casi lascia perplessi e sull'orlo della risatina di scherno (e la domanda, da capo a piedi: ma scandalo perché e de che? certe cose ce le avevano già dette, e colpendo più a fondo, fosse, buttgereit, kölsch & widmyer..)
a tratti è netta la sensazione di essere davanti a un
valhalla rising del mondo della moda e della pubblicità (là i vichinghi, qua le valchirie), ma più per il fatto che il film abbia la stessa fibra di un drone sonoro che per significanza o costrutto intellettivo.
resta però notevole la coerenza con la quale rende vieppiù rarefattivo il cinema e imprevedibile il percorso, cavalcando una libertà creativa e una strafottenza che in pochi possono permettersi. e più sbalorditiva ancora è la carne sonora dell'opera, che arriva a valere e a colpire mille volte più di quest'ultima nel suo insieme. peccato solo che quanto si può elogiare passi per un elogio del sintetico e del post-organico che è, per chi scrive, poca, pochissima cosa, peraltro nata vecchia di 25 anni almeno e sulla quale nulla resta da ribadire (per fortuna refn se non altro ci risparmia un sottotesto da didascalico programma di sala).
tanto come e poco cosa, insomma. ma quel poco intossica tutto.
in una parola: boh (intercambiabile/interfacciabile con
mah!).
mi ritiro per deliberare, magari dopo aver rivisto.
Ultima modifica: 19/09/18 17:05 da
Schramm
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/10/17
Faggi, Lucius, Johnncrein
Fauno, Thedude94
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