Discussioni su The lodgers - Non infrangere le regole - Film (2017) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 8/12/18 09:44
    Consigliere - 25998 interventi
    Acquitrinosa, putrida, decadente, mortifera e cupissima fiaba nerissima dall'aspro sapore irlandese.

    O'Malley immerge questa sua favola per adulti (Rachel vestita come Cappuccetto Rosso si addentra nel bosco, ben poco fatato, irto di pericoli) in un mondo fiabesco distorto e malato, occhieggiando a certo cinema neiljordaniano, dove l'isolamento, la follia, la superstizione, le atmosfere lacustri, le pulsioni incestuose (vivide, malsane, morbose), il desiderio sessuale represso (toccandosi davanti allo specchio), esplodono in tutto il loro livore, ammantando questa fola intensissima di straordinaria bellezza (il lago che partorisce i corpi nudi dei genitori che lievitano a mezz'aria nudi, lo straordinario tuffo nella stanza immersa capovolta come quella dell'argentiano Inferno, densa di spettrali creature dagoniane senza occhi e dall'urlo muto, imprigionate in un incubotico liquido amniotico)

    Cinema viscerale quello di O'Malley, che si impregna di momenti disturbanti che tracciano il solco dal racconto fantastico (appunto come nel cinema di Neil Jordan), come una costretta masturbazione tra i ruderi del bosco, gli scheletrini degli uccelli nella gabbia, il suicidio dei genitori, il feroce pestaggio di Sean, l'arto artificiale, il moncherino della gamba accarezzato con sensualità da Rachel, che ne assume i tratti grotteschi di un simbolo fallico, il fratello malaticcio e emaciato che brama il corpo della sorella gemella (soffermandosi morbosamente sul suo letto in stati di alterazione feticistica), il viscido avvocato, l'anguilla nel vassoio (la stessa anguilla nella vasca da bagno, come il serpente di Benedizione mortale), la grande casa che trasuda maligna e infausta decadenza necrofora, tra umidità e botole da cui "loro" emergono di notte e strisciano sù per le scale.

    La crudeltà ferina della gente del villaggio, la dannazione di vivere che attanaglia i due gemelli, l'oscurità, gli interni decrepiti e marci, dove tutto olezza di morte e putrefazione.

    Riduttivo incasellarlo solo come una semplice "ghost story", perchè il gioiellino di O'Malley è molto di più, è un sogno/incubo a occhi aperti, una leggenda irlandese che trasuda carne, colpa, tormento e dannazione , paludosità idrica (l'acqua come simbolo di castigo e maledizione, che tutto avvolge e distrugge), quasi l'antitesi di We Are Still Here, e molto più vicino alla surreale malevolenza insana del bellissimo Bloody Flesh o alla solitudine dannata di We Are What We Are

    Appassionatamente fervente Charlotte Vega

    Un tenebroso, torvo, sepolcrale, suggestivo e intensissimo "Giro di vite", dove O'Malley (con straordinaria perizia e grandissima personalità registica) sovverte le regole del classico film di fantasmi, licenziando una delle opere più pregnanti del (de)genere, nell'allarmante risvegliarsi della maturità sessuale come la Rosaleen di In compagnia dei lupi (ancora, guarda caso, l'ombra di Neil Jordan)

    Per il sottoscritto una piccola gemma di fulliginosa bellezza e fosco incanto, con quella chiusa meravigliosa sovrastata dall'uccello nero.

    E non credo sia un caso che tra i cult movie amati da O'Malley faccia capolino Miriam si sveglia a mezzanotte.

    Il suo seme marcio
    Ultima modifica: 8/12/18 14:54 da Buiomega71