Discussioni su The conjuring - Il caso Enfield - Film (2016) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

9 post
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  • Brainiac • 28/06/16 21:22
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    saltuariamente mi è sembrato un po' in ritardo, nel senso che i personaggi talvolta entrano in scena con troppo ritardo
    Ciao Dusso, cosa intendi con ritardo? Ritardo rispetto a cosa? Puoi farmi un esempio?
    Ps: sia chiaro che non sono polemico ne sostengo il contrario di quello che dici (anche perchè non ho notato nulla del genere), sono solo incuriosito... Mi chiedo se ti riferissi ad un ritardo "drammaturgico" o meramente tecnico.
    Anche per me il voto si attesta fra i tre pallini ed i tre pallini e mezzo. Wan stavolta usa tutto il suo mestiere, anche se non gli posso perdonare un paio di sequenze in cgi. Maledetta cgi. Comunque James si dimostra il boss dello jump-scared. Ne fa di tutti i colori e per me i suoi film (tranne il pessimo Insidiuos II) sono l'emblema del popcorn-movie.
    Ultima modifica: 28/06/16 21:24 da Brainiac
  • Dusso • 29/06/16 10:07
    Archivista in seconda - 1831 interventi
    Sono d'accordo con le sequenze in cgi che stonato tantissimo (mi sono dimenticato di menzionare nel mio commento)
    Non so se riesco a spiegarmi intendo che ci sono scene tipo quando la madre cerca di entrare nella stanza luchettata (perchè la figlia è dentro con il demone) dove la coppia(wilson-Farmiga) arriva davanti alla porta dopo un sacco di tempo mentre con tutto il trambusto avrebbero dovuto arrivare ben prima, ci sono altre scene di questo tipo che potevano essere gestite meglio a mio avviso
  • Brainiac • 29/06/16 11:26
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Dusso ebbe a dire:

    Non so se riesco a spiegarmi intendo che ci sono scene tipo quando la madre cerca di entrare nella stanza luchettata (perchè la figlia è dentro con il demone) dove la coppia(wilson-Farmiga) arriva davanti alla porta dopo un sacco di tempo mentre con tutto il trambusto avrebbero dovuto arrivare ben prima, ci sono altre scene di questo tipo che potevano essere gestite meglio a mio avviso

    Ti sei spiegato benissimo. Non credo sia un errore tecnico, penso di più ad una scelta ben precisa per snervare lo spettatore. Come ne Gli invasati ed in molte altre ghost-stories giunti al climax del "contatto" le porte diventano più pesanti. Certo, sarebbe un espediente da dosare con più cautela, invece con quel tot di durata Wan ne piazza un paio di troppo (anche quella dannata porta dello scantinato...). Comunque ho avuto modo di ripensare al film, e ne confermo l'estrema solidità.
    Penso che Wan non raccolga quello che merita con la critica, viene visto come un artigiano dello spavento, ma, posto che sia verissimo che ad una seconda visone i suoi film perdano qualcosa del loro appeal, credo che la sua costruzione della paura sia innovativa ed in alcuni movimenti di macchina affine a maestri della suspance come Hitchcock o Wise.
    Per quanto riguardala cgi mi è sembrato un omaggio a Babadook del quale sinceramente non sentivo il bisogno.
    Ultima modifica: 29/06/16 11:39 da Brainiac
  • Raremirko • 12/07/16 22:48
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Wan (il primo Saw) si riconferma regista dotato e fa un film buono basato su fatti reali (che qualcosa deve a Friedkin e a Hooper).

    Bel cast (c'è anche la Potente), uso sapiente di mdp, momenti, atmosfera, ritmo e montaggio, durata leggermente eccessiva e qualche momento di paura.

    I limiti son da riscontrare più che altro nel filone di appartenenza (scene effettistiche, ripetitività, temi risaputi).

    Si riflette pure sul sempriterno e pericoloso scontro riguardo fede/creduloneria/scetticismo.

    Un sequel che ci stava, riuscito e da vedere (ora voglio vedere anche il primo).

    Sull'argomento c'è anche una miniserie da 3 ore, uscita l'anno prima.
  • Digital • 13/07/16 08:57
    Portaborse - 3995 interventi
    Ieri sono andato al cinema e, come la passata settimana, ero l'unico pagante. Ma la cosa che più mi ha infastidito è stato quando il cassiere mi ha comunicato che non era disponibile l'aria condizionata..vergogna!
  • Zender • 13/07/16 09:03
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Eeeh, per uno spettatore non gli conviene. Preferiva al limite non proiettare il film :) Sperava che cedessi, ma tu stoico...
  • Daniela • 13/07/16 13:08
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Eeeh, per uno spettatore non gli conviene. Preferiva al limite non proiettare il film :) Sperava che cedessi, ma tu stoico...

    Avrebbe almeno dovuto andare a sedersi accanto all'unico spettatore pagante per rinfrescarlo con un ventaglio... ;oP
    Ultima modifica: 13/07/16 13:08 da Daniela
  • Buiomega71 • 13/11/18 10:29
    Consigliere - 25998 interventi
    La solfa non cambia, e nemmeno la consistenza

    Però, quì, Wan c'ha una marcia in più rispetto al deludente primo capitolo, su tutti l'incipit che apre il film (sui finestroni che piangono della magione di Long Island che conosciamo fin troppo bene), sorprendente , piccolo, film nel film, sorta di micro remake, dove in nemmeno dieci minuti, tra fucilate e stragi famigliari, Wan manda al macero il fiacco restyling del 2005 riverberando Rosenberg e Damiani in scintille di gran cinema.

    Dopo il fulminante inizio, Wan si perde però per strada, e la sua mano diventa irriconoscibile, dando spazio (troppo) a momenti da commedia (la stupidissima scena dei poliziotti e delle sedie che si muovono da sole, davvero imbarazzante), noiose disgressioni dickensiane e affidando il tutto ad una ragazzina che lindablairianamente grugnisce, lievita, ghigna e lancia epiteti contro la madre Zitta, brutta vacca, rubacchiando allo Shyamalan del Sesto senso (sotto le lenzuola con la torcia), rispolverando espedienti da Insidious (il vecchio seduto sulla poltrona non visto dal ragazzino, ma solo dagli spettatori)

    Nel bel mezzo di un look british alla Ken Loach, Wan ci piazza ectoplasmi senili da fare quasi tenerezza, il camioncino dei pompieri alla Incontri ravvicinati, i soliti jumpscare tra bù e bubusettete, un televisore che fa le bizze poltergestiane e le pantomime paranormali con il telecomando , scantinati allagati, intonando canzoni melodiche del Re di Memphis, e la noia comincia a bussare alla porta, nonostante Wan omaggi Tim Burton (l'uomo storto è comunque geniale e tipicamente waniano, diretto discendente dell'universo incubotico/macabro/infantile/pupazzoso del regista di Saw, così come la filastrocca che ristagna nella piccola, e bergmaniana, lanterna magica) e le metamorfosi canine della Cosa carpenteriana

    Cerca di creare nuovi spettri terrifici (la suora demoniaca), ma la scena del dipinto nello studio risulta pacchiana, riempie le stanze dei manifesti di David Soul e Paul Michael Glaser, per poi sostituirli con croci ovunque, che vengono capovolte in odor di blasfemia, mentre la ragazzina si disarticola nei bugigattoli, si arma di coltello, sogghigna e diventa preda di un male assoluto.

    E tra situazioni da sitcom , tutti insieme appassionatamente versione mefistofelica, accenni pedofili (la bambina che fuma e vuole baciare con la lingua, conciata che manco Pretty Baby), Wan si (ri)desta nel gran finalone (già con le registrazioni audio sincronizzate) tra pali accuminati, pioggie torrenziali, inquadrature sghembe, manifestazioni diaboliche (la suora tenebrosa, ancora l'uomo storto nella tenda), bajour a intermittenza, coretti religiosi televisivi, stanze calliginose dove si annida il male e un bellissimi rimandi all'Esorcista 2 L'eretico (la ragazzina davanti al finestrone che và in frantumi) e a Sentinel (l'essenza del male sulla poltrona, tra infernali figure cristologiche e tanfo di vecchiume), la tensione regge meglio che nel primo e salta fuori il Wan che tanto abbiamo amato in passato (con pezzi di regia mozzafiato).

    Perdonabili alcuni scivoloni nella CG

    Certo, in più di due ore di durata è magari poca cosa, ma quando Wan pigia sui suoi incubi personali non ce ne per nessuno

    Timidamente superiore al primo (che comunque aveva una location più sinistra e, anche se fiaccamente, la mano di Wan si avvertiva di più), ma anche quì non esente da scelte narrative discutibili e da una larvata stanchezza (e buonismo) di fondo

    Ma grazie al quel finale satanicumpandemoniumwaniano (e all'incipit strabiliante nella casa DeFeo, che si pappa tutto il primo capitolo) l'asticella si alza qualche gradino sopra al palliduccio predecessore, anche se i due Insidious erano tutt'altra dimensione.

    Aiutatemi, lui non lascia me andare...
    Ultima modifica: 13/11/18 18:00 da Buiomega71
  • Lupus73 • 31/12/20 14:21
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Devo dire che l'ho apprezzato di più rispetto alla prima volta che lo vidi (allora gli avrei dato mezzo punto in meno).
    Bello lo spaccato di cultura inglese del '77 con London Calling dei Clash e il resto della OST (il brano di Elvis, ecc...).