Buiomega71 • 13/08/15 10:19
Consigliere - 25933 interventi Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili-
Nel leggere la trama sul retro cover della vhs, e a vedere le foto di scena, parrebbe un "rape and revenge" sulla falsariga delle Jennifer da non violentare...Niente di più truffaldino
In realtà e un pregevole "survivor movie", che a tratti assume i toni di un suggestivo documentario, per diventare, poi, un "haunted movie" e chiudere in tensione sulle rotaie di un treno
Sembra, a conti fatti,
Il Collezionista in versione montanara
Renee Aldrich (una bravissima Roberta Weiss), atleta di corsa di fondo, fà jogging nei fitti boschi del Canada occidentale, quando improvvisamente uno squilibrato che si crede una specie di Tarzan della foresta (Lawrence King-Phillips), salta fuori dalla boscaglia e la rapisce, portandola nel suo rifugio impervio tra i monti. Movente? Al matto eremita manca la...figa! E ne vuole una tutta per sè! La pastrugna un pò. ma non riesce a possederla, e la giovane si dimostra tenace e piena di risorse. Un giorno arriva il padre del ragazzo (eremita pure lui, che ha deciso di passare il resto dei suoi giorni immerso nella natura) e che sembra il nonno di Heidi (Dan Haggerty) e che vuol proteggere la ragazza dalle attenzioni psicotiche e ben poco romantiche del figlio matto come un cavallo. Deciso di riportare la ragazza a casa, attraversando la foresta, dovrà vedersela con le ire del figlio, deciso a tutto pur di tenersi la ragazza, giudicandola un suo trofeo!
Collins gioca di tensione (che dura per tutto il film), immergendo il tutto in una natura incontaminata (incantevoli le location boschive), come nel migliore John Boorman
In realtà la ragazza viene sì molestata dal giovane disadattato, ma che non riesce ad andare al di là di qualche toccatina, prontamente fermato dal padre o dalla risolutezza della giovane (che riesce a intortarlo facilmente), vieppiù si prende qualche ceffone, o costretta a arrampicarsi su rocce e attraversare rapide mortali. Non ultimo, quando la ragazza e costretta a spogliarsi davanti alle minacce del giovane psicolabile, le getta i suoi pantaloni della tuta che si tiene come trofeo e annusandoseli grida "
Sento odore di donna!"
Collins evita il lato meramente "exploitation", e da più spazio alla psicologia dei personaggi e al rapporto uomo/natura (il bracconaggio delle pecore di montagna, la solitudine tra quei posti impervi, l'amore per gli animali e per la natura), e sconfinando (incredibilmente) in un film di avventura (i racconti montanari del padre del ragazzo alla giovane Renee)
Poi, Collins, devia sul lato "thriller" con la caccia all'uomo finale (il figlio scappa con la sua preda, il padre li insegue per fermarlo), concludendosi sulle rotaie di un treno, con attimi mozzafiato, e Renee che vaga sfinita sulle rotaie come la Ronette Pulaski di Twinpeaksiana memoria
Un gioco al gatto e al topo in una natura ostile e incontaminata, scheggiato da improvvisi flash violenti (l'uccisione del bracconiere), da un cast in parte e da una regia solida che regala ottimi momenti di suspence (notevole l'omaggio al
Signore delle Mosche, con la testa del pecorone infilzata ad un palo)
Sibillino il flauto morriconiano nelle sonorità di Michel Rubini
Nel 1995 Collins ne farà pure un sequel (inedito in italia)
Abducted II: The Reunion
Lo stesso tema (ragazza prigioniera di un folle in mezzo alla natura) sarà poi ripreso da Joel Viertel nell'ottimo
Prigioniera di un incubo
Momento cult: Il pazzo infoiato sbatte sul letto, della sua marcia capanna in mezzo ai boschi, la giovane Renee, dopo aver tentato di strapparle la tuta. Le si getta addosso, ma come il mostruoso Wayne Doba de
Il Tunnel dell'Orrore, in men di due secondi viene nei pantaloni, concludendo un tubo di niente!
Buiomega71