Undying • 11/05/10 18:43
Risorse umane - 7574 interventi Una società in evoluzione, nel bene e nel male: su di essa calano le ... TENEBRE
Roberto Curti e
Tommaso La Selva danno una chiave di lettura "morale", e quasi profetica, al film di
Argento.
Le riflessioni, di certa profondità e tutt'altro che banali, dei due autori aprono le porte ad una interpretazione metafimica di
Tenebre, meritevole di essere conosciuta.
Hanno scritto ...
"Il film è anche una abbacinante (quelle superfici metalliche, quei riflessi cangianti catturati dalla fotografia di
Luciano Tovoli) e probabilmente inconsapevole anticipazione del rampantismo e dell'improvviso passo indietro del gusto (telenovele, scalata al successo del silicone, linguaggio triviale, applausi finti) che caratterizzeranno gli anni '80.
E' soprattutto per questo che la Roma futuristica di
Argento (fatta di quartieri residenziali, studi televisivi e ville con piscina: si chiamasse Milano 2, non cambierebbe molto) inquieta: perché i personaggi che la abitano sembrano già pronti a invadere rotocalchi e salotti televisivi partoriti dalla nascente concorrenza Rai e Fininvest, e contagiarli con la loro ignoranza, la loro superbia, la loro smodata ambizione.
La figlia del portiere (
Lara Wendel) che flirta con il maturo scrittore e si fa scarrozzare in motorino dal ragazzotto
Christian Borromeo, è la sorella maggiore delle ninfette di "
Non è la Rai", a loro volta madri acerbe delle "
letterine" odierne; Bulmer (
John Saxon), l'agente dello scrittore Peter Neal (
Anthony Franciosa), ha l'aria di chi è pappa e ciccia con il funzionario televisivo di turno (e difatti garantisce a Neal ampia copertura televisiva); la giornalista Tilde (
Mirella D'Angelo) anticipa, con i tailleur firmati e la grinta nel marcare stretto l'intervistato, le
Lilli Gruber e le
Maria Luisa Busi.
Argento sceglie di trucidare questi alfieri del nulla; di lì a poco tempo rideremo di loro al cinema (
Yuppies, i
Vacanze di Natale,
Mutande pazze) e in TV (da
Drive In agli show del
Bagaglino), senza accorgerci di come ormai il nostro quotidiano ne sia stato irrimediabilmente infettato.
(...)
Ecco perché
Tenebre è, dopotutto, un film morale.
Ed ecco perché il riepilogo argentiano ha il sapore di una capitolazione".
Fonte: Roberto Curti e Tommaso La Selva, su Sex & Violence - Percorsi nel cinema estremo (pag.ne 337-338), edizioni LindauUltima modifica: 11/05/10 18:46 da
Undying
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