Discussioni su Strade perdute - Film (1996)

DISCUSSIONE GENERALE

10 post
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  • Didda23 • 9/01/12 17:55
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    @ Buono

    Io ho sempre scritto lynchiano. Qualche minoranza utilizza lynchano.

    Dove starà la verità???
  • Gestarsh99 • 9/01/12 18:10
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Di solito la desinenza dell'aggettivo neologistico si forma sempre in -iano, sia che il nome del regista termini per consonante che per vocale (in tal caso quest'ultima va eliminata).

    Ciò a volte può anche condurre a strani paradossi: in caso di due nomi simili come Pasolini e Pasolino, gli aggettivi relativi risulterebbero identici tra loro ("pasoliniano").

    Questo in maniera breverrima, eventualmente Buono potrà correggermi.
  • B. Legnani • 9/01/12 18:18
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Di solito la desinenza dell'aggettivo neologistico si forma sempre in -iano, sia che il nome del regista termini per consonante che per vocale (in tal caso quest'ultima va eliminata).

    Ciò a volte può anche condurre a strani paradossi: in caso di due nomi simili come Pasolini e Pasolino, gli aggettivi relativi risulterebbero identici tra loro ("pasoliniano").

    Questo in maniera breverrima, eventualmente Buono potrà correggermi.


    Esatto.
    Difatti "scalfariano" può riferirsi sia a Scalfari, sia a Scalfaro.
    La lezione corretta è, adunque, "lynchiano". Essendo quella "i" non fonica (il gruppo"ch" verrebbe infatti pronunciato come la c di "cetra", senza pertanto la necessità della "i"), viene la tentazione di saltarla, in quanto non indispensabile. Meccanismo non uguale, ma simile: c'è chi scrive "sogn-amo", al posto del corretto "sogn-iamo".
    Ultima modifica: 9/01/12 18:18 da B. Legnani
  • Daniela • 13/05/14 20:14
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Zender, le location verificate sono da... verificare :o) c'è finita una curiosità
  • Ruber • 14/05/14 02:02
    Formatore stagisti - 9248 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Zender, le location verificate sono da... verificare :o) c'è finita una curiosità

    Confermo l'errore di nonno Zender :))
  • Zender • 14/05/14 07:51
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Esatto Daniela. Come giustamente ti fa capire Ruber l'età incide e causa questo tipo di problemi. E ringraziamo che ancora lavoro da casa e non dall'ospizio (dove potrei avere problemi di linea, mi hanno detto).
  • Daniela • 14/05/14 08:54
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    mi avete fatto ricordare il nonno multimediale :o)
    https://www.youtube.com/watch?v=BN-irpEnA3k
  • Zender • 14/05/14 14:34
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ahah, giusto, ma lui è molto più giovanile di me.
  • Bubobubo • 23/03/21 12:55
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Schrammy, mi spezzi il cuore così... :(
  • Schramm • 23/03/21 17:46
    Scrivano - 7694 interventi
    bubolone, che dire?
    quando david si balocca con compiaciuto autismo sul gioco delle tre(mila) carte identitarie non lo reggo granché. finisce sempre con l'affascinarmi per pochi isolati nuclei a sé ma mai come totalità da incassare sensorialmente. lo preferisco di grandissima lunga laddove anziché spezzare di colpo un'allusa linearità narrativa (che certo, andrebbe sempre data per presunta dato l'artifex) per gingillarsi con l'imago del corpo in frammenti, fa da subito saltare per aria l'identità stessa del cinema e di tutte le sue possibilità rappresentative come interpretative (inland empire) o quando abbraccia la figurale sintassi dell'incubo (di Dio?) tenendosi però in bilico su un filo narrativo (eraserhead). oppure quando fa dell'iper-realtà carne dell'incubo (elephant man) o fa sì che l'una determini organicamente l'altro e viceversa, in chiave perché no quasi pop (le prime due stagioni di twin peaks, cuore selvaggio)

    ma quando rende così scopertamente protagonista il sé-fantasma e rende lo spettatore abbandonata vittima del ghosting (questo, e il suo mulhollandiano fratellino) facendolo sentire escluso da un gioco per soli iniziati lacaniani mi viene a noia e ai nervi, anche se non senza qualche grossa soddisfazione (il suo farla finita con le simmetrie e le antinomie, col diseducativo ostentare risposte; e certamente nulla da eccepire sull'architrave estetica). però gioca davvero una partita "sleale" con lo spettatore privo dei giusti strumenti, al quale altro non resta che farsi sballottare sensorialmente dai corpi sonori o dalla deflagrazione estetica, obbligato però alla rinuncia percettiva di tutto il resto, in primis quella della vertigine e dell'abbandono.

    fatti un paio di distinguo, vale tutto quanto già scritto altrove. con un'aggiunta: che ora non meno che all'epoca ho covato la forte impressione che usato di più e diversamente, il mystery man/pierrot mi avrebbe colonizzato a lungo i dormiveglia.
    Ultima modifica: 23/03/21 17:51 da Schramm