Daniela • 9/09/20 11:30
Gran Burattinaio - 5927 interventi Film di quelli tosti, che si può amare e detestare nello stesso tempo. Non conosco il romanzo da cui è tratto, quindi non sono in grado di valutare se la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, se ne sia attenuta fedelmente oppure sia molta farina del sacco di Charlie Kaufman che su quel che passa nella scatola cranica ha incentrato la sua duplice carriera di sceneggiatore/regista, però in altre occasioni, compreso il pur impegnativo
Synecdoche, New York, non mi era capitato di smarrire il filo del racconto, come invece avvenuto ieri sera, né di rimanere a guardare scorrere i titoli di coda per trovare un senso a quello che avevo appena visto.
E non sto parlando della spiegazione a livello più immediato - a cui non accenno per non spoilerare - ma al senso di certe metafore che non sono riuscita a cogliere.
Ovviamente consigliato, sia per la prima parte che ho trovato meravigliosamente inquietante che per l'originalità dell'impianto complessivo, ma mettendo le mani avanti: visione interamente a vostro rischio e pericolo, non mandatemi accidenti se poi non vi garba.
Ultima modifica: 9/09/20 11:33 da
Daniela
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