Buiomega71 • 30/10/15 10:13
Consigliere - 25934 interventi Sequel non strettamente necessario di un piccolo gioiellino
Il difetto principale stà nel manico (lasciando da parte l'effetto sorpresa), e cioè nella regia di Jeff Burr (nettamente inferiore a quella tagliente di Ruben), che la butta sullo slasher (aumenta il body-count) e , giusto perchè regista prettamente horror, alza leggermente il livello di schizzi ematici (su tutti l'omicidio a cocci di bottiglia-Fulci insegna-perpetrato dal patrigno ai danni del marito della Foster-che dovrebbe essere un dentista, ma ha tutta l'aria di un bulletto di periferia-)
Abbonato ai sequel (ma , per chi scrive,
Il Villaggio delle streghe, resta una piccola gemma, soprattutto nell'ultimo episodio, dove
Grano Rosso Sangue incontra
Nord e Sud), che spaziano dal terzo
Non aprite quella porta, al secondo
Pumpkinhead, fino ai
Giocattoli Assassini, Burr non gira nemmeno malaccio, ma fà del patrigno un thrillerino modesto, banale, con ben pochi guizzi, che si accoda (senza vere sorprese) al capostipite rubeniano
I personaggi hanno lo spessore psicologico della carta velina, 0'Quinn (comunque sempre ottimo) torna a sclerare in cantina mentre affetta assi di legno, toglie di mezzo inopportuni ficcanaso (per poi farli risultare suicidi o scomparse) e il suo cervello và in corto se il suo ideale di "famiglia perfetta" comincia a avere delle incrinature
Per carità, la confezione non e da buttare, buono lo score del fido Jim Manzie e la fotografia di Jacek Laskus e almeno in un paio di sequenze all'humor macabro Burr le mette a segno (O'Quinn che si guarda un videotape di improbabili-e improponibili-future mogli da "preadare", con una , in particolare, che sembra Linda Blair "posseduta", o a dar di matto sulla Volvo rossa del marito della Foster dallo sfasciacarozze "
Dovevi comprarla americana", la fotografia della scuola, dove viene sgamato 0'Quinn finto psicanalista, dove gli studenti sono tutti di colore), ma la piattezza narrativa e il sentore di convenzionalità si imprimono per quasi tutta la visione
Salvo riprendersi leggermente nel violento e coincitato finale pre-nuziale, con la Foster sbattacchiata di quà e di là e pestata a sangue, forchettate piantate nella mano, martellate e il sangue che imbratta torte e banchetti nuziali (che comunque non ha la forza espressiva del finale del primo)
Il motivetto fischiettato da 0'Quinn (
Camptown Races) diventa un vero e proprio tormentone, e rivelazione finale delle intenzioni folli del patrigno
La sequenza di Caroline Williams sola in casa-che indossa un paio di orribili ciabattine antistupro a forma di coniglietto- (e un piacere rivedere la Stretch di
Non Aprite quella Porta 2) e presa di peso dall'intro del secondo
Venerdì 13
Cambiano pure le case, da quelle stile Elm Street dello stato di Washington, a quelle modello
Poltergeist del quartiere residenziale di Palm Meadows in California
L'intelaiatura (fuga in un altra città, nuova vita e apertura di uno "studio" specializzato, là dentistico, quì psicanalito) mi ha ricordato quella di
The Dentist 2
Un sequel piuttosto deludente, che resta nella media del genere (così come la fuga dalla casa di cura psichiatrica, uguale a mille altre e marchio standar di quasi tutti gli horror/slasher ottantiani)
La versione in vhs pare monca nei particolari "gory" e efferati dei delitti (83' minuti contro i 93' segnalati da IMDB), ma sinceramente non ho notato bruschi stacchi nel montaggio
Imbarazzante il doppiaggio italiano (il ragazzino, Todd, è doppiato da Veronica Pivetti)
Il gioiello rubeniano era di tutt'altra dimensione e caratura.
Per chi volesse saperne di più su Jeff Burr:
http://www.fakeshemp.net/pickin-brains/jeff-burr
Herrkinski
Cotola, Galbo, Daidae, Lupus73, Pinhead80, Marcel M.J. Davinotti jr.
Undying, Tomastich, Buiomega71, Ira72