Cotola • 9/04/11 19:02
Consigliere avanzato - 3844 interventi Sono stati scritti talmente tanti post che faccio fatica a ricordare tutto. Cercherò tuttavia di fare un pò d'ordine.
Sono stati scritti talmente tanti post che faccio fatica a ricordare tutto. Cercherò tuttavia di fare un pò d'ordine.
Sul Mereghetti e la sua presunta "conversione" al cinema di genere: mi ha anticipato Gest. Il Mereghetti non scrive tutte le schede del suo dizionario. Ha deciso così di avvalersi di collaboratori che quel tipo di cinema lo conoscono bene e non lo denigrano a priori. Ci sono comunque anche da parte di questi critici, stroncature a pellicole di genere. Inoltre Mereghetti non mi sembra di quelli che ha troppo la puzza sotto il naso.
Sul Farinotti : l'articolo non era quello. L'avevo letto su un sito di cinema. In
ogni caso la sostanza è più o meno quella.
Sia chiaro: Farinotti, che (a mio avviso) è
davvero un critico molto scarso, può amare o odiare i registi che vuole. Quello che non mi
va giù è che si permetta di dire cosa una
persona possa o non possa fare, quali film
possa e non possa girare e che per giunta lo
faccia prima ancora di aver visto il film.
Come fa a sapere che sarà denigratorio ed
offensivo nei confronti del Papa? L'ha forse visto? O sa qualcosa che noi poveri comuni
mortali ignoriamo?
Poi nell'altro articolo si coglie un qualcosa
di ben più grave: non solo dice che Moretti
non si deve occupare del Papa, ma che nessuno
dovrebbe farlo. Basta? No, non si ferma qui.
Afferma che secondo lui nessuno che faccia
cinema si deve occupare di "cose troppo grandi di lui" (per usare la triste espressione del Farinotti) poichè il cinema
ha dei limiti rispetto alle altre arti.
Insomma il cinema non deve toccare temi epocali: ragion per cui, se fosse per il Farinotti, non esisterebbero Renoir, Bergman,
Bresson, Dreyer, Ozu, Mizoguchi e tantissimi altri maestri di ogni parte del mondo che hanno dedicato la loro carrieri a temi di
enorme importanza e complessità.
Viene poi da chiedersi: ma se Farinotti considera il cinema un'arte così inferiore alle altre, perchè sono anni che ne scrive e ne parla? Bah....
Circa gli errori citati da Tomasmilia: sono
convinto che queste cose possano succedere.
Tuttavia credo che in una carriera si possano
fare alcuni errori.
Circa le donne che non sono capaci di scrivere
articoli critici sui film, taccio. Se non è
un pregiudizio questo.
Infine su Nepoti: personalmente non mi interessa granchè della sua figura di critico.
Mi spiego meglio: non è uno dei miei critici
di riferimento, ma dire che non è un professionista è quantomeno bizzarro da un punto di vista strettamente linguistico. E' un
professionista: bravo, scarso? Chissà. Al massimo si può dire che è scarsamente professionale.
Nessuno lo difende a spada tratta: avrà commesso anche lui i suoi errori e le sue
magagne. Se però quella è una critica cattiva,
allora vuol dire che io sono Napoleone.
D'altronde lo stesso Zender, che non la condivide, ha detto che gli è sembrata un pò
fuori registro, la parte finale, in cui l'autore si lascia andare ad una facile ironia. Per il resto scrive che il film è
vecchio e che non si possono ripresentare nel
2011 le stesse situazioni e gli stessi stilemi
di 25-30 anni fa. Si può non condividere tale
affermazione ma non mi sembra poi così dura e
offensiva.
Ultima modifica: 9/04/11 19:04 da
Cotola
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