Buiomega71 • 21/01/23 11:05
Consigliere - 25933 interventi Simpatico, curioso, bizzarro, ma non del tutto riuscito.
Favoletta sull'amore e i suoi derivati, con straordinarie (visivamente) parentesi surreali (su tutte il rimpicciolimento sul letto con la coccinella gigante e il volo spiccato sulle note di un balzano canto yodel, la nonna trattenuta dall'elastico che la fa balzare in cielo facendola scomparire, il tutto contorniato da un verde prato montuoso svizzero, il bacio dato con la testa ruotata a 360 gradi) e momenti di profonda tenerezza (la finta riparazione alla schiena e la porticina disegnata sulla pelle, l'inghiottimento del riso e i meccanismi interni della ragazza -"cyborg" che riprendono a funzionare come un'orologio).
E Park-Chan Wook non rinuncia ai suoi scoppi di violenza nemmeno davanti a questa commedia lunare strampalata e grottesca con voglia di tenerezza (i massacri splatter dovuti alle dita mitragliatrici di Young-goon, con quello ripreso dall'alto, nel parco, di raro virtuosismo registico da mozzare il fiato), con Young-goon letale cyborg sterminatore che nemmeno
Terminator in azione (la bocca meccanica che si apre è una botta di genio che inquieta e affascina).
Qualche citazione (la barbuta
donna scimmia nel racconto di uno dei folli pazienti della clinica, il pendolo jeanrolliniano nel corridoio) e attimi di pura sgradevolezza (la dentiera della nonna in primo piano o messa costantemente in bocca da Young-goon mentre è in preda delle sue dolci follie) in una pantomima scombiccherata ma di indubbio fascino (e la regia di Park-Chan Wook regala pezzi unici e inestimabili).
Il problema è il contorno, dove il film sbanda e si carica di orpelli fracassoni e pagliacceschi che ne minano la riuscita (tutte le parti relegate ai pazienti: la grassona che vuole spiccare il volo con un paio di calzettoni, il giocatore di ping pong che si gratta continuamente il sedere, le sedute di gruppo all'aperto che finiscono a insulti e zuffe, l'uomo che cammina all'indietro e si ritiene responsabile di ogni evento doloso, la ragazza che sogna le alpi svizzere e intona canti tirolesi) che spostano l'asse in una dimensione da barzelletta che sta tra
Qualcuno volò sul nido del cuculo e
Oh, Serafina!, offuscando un pò troppo la triste odissea della ragazza-cyborg (la sua anoressia, l'elettroshock, il cibo via flebo infilato nel naso, i suoi sogni ad occhi aperti di spietata macchina per uccidere). E anche la chiusa sotto la pioggia lascia un po di amaro in bocca.
Straordinaria la colonna sonora e deliziosa l'idea delle dita dei piedini che si illuminano quando Young-goon si sente di nuovo ricaricata.
Certo, non è il film che ci si aspetta dal regista di
Lady Vendetta (anche se il rancore che Young-goon prova per i "camici bianchi" ha qualche reminiscenza) e di
Stoker, ma è un divertissement comunque originale, dove, qua e là, si scorge la poetica sanguigna del regista coreano, anche se, personalmente, trovo eccessive le sperticazioni in lodi di parecchie recensioni.
Un film fatto a su misura per sua figlia (per stessa ammissione del regista) e lontano anni luce da qualsiasi commedia grottesca stralunata europea.
Mascherato
Greymouser, Daniela, Deepred89, Siska80, Bubobubo
Mickes2, Cotola
Buiomega71
Capannelle