Discussioni su Shining - Miniserie TV (1997)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Schramm • 5/02/13 23:03
    Scrivano - 7694 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Gli ultimi memorabili sono stati Dolores Claiborn e Il gioco di Gerald

    ricordo con molto affetto e più di un pizzico di commozione anche cuori in atlantide, che sottrarrei al suo non proprio breve momentaccio no. ho un buon ricordo anche del pur manieratissimo mucchio d'ossa, per me di alta godibilità

    Rebis ebbe a dire:
    mentre non ho gradito quasi per niente Rose Madder, Insomnia e I vendicatori

    rose madder non mi spiacque, pur tradendo una certa prevedibilità e non rientrando nel novero delle sue gemme più preziose; il dittico di desperation (dal quale garris ha ricavato un'incomparabile schifezza da richiedere i danni morali) e i vendicatori non rientra nell'eccellenza ma è un king ancora in quadro. non lo è per niente, invece, il bolso e verboso insomnia

    Rebis ebbe a dire:
    De La torre nera ho letto solo i primi tre e mi son parsi notevoli.

    prosegui pure fiducioso. è davvero tanta, tantissima robina.

    Rebis ebbe a dire:


    Ah, beh, te li sei fatti proprio tutti… Io mi attengo ancora alla regola autoimpostami in adolescenza, cioè di leggerli tutti ma in rigoroso ordine cronologico, pertanto sto ancora a La bambina che amava Tom Gordon - un King minore secondo me ma almeno accettabile, o quantomeno assai calzante ed eloquente nel momento della mia vita in cui l’ho letto – ma temo di essere ancora impantanato in piena fase involutiva.


    è forse il king più programmaticamente spielbergiano, ma tiene ancora dignitosamente botta. tante affettuose e compassionevoli pacche sulla spalla, invece, per quel che a breve ti toccherà in sorte: la casa del buio è uno dei pochissimi king che mi mancano per completare il mosaico, ma con l'acchiappasogni siamo alla più grossa buccia di banana, assieme a cell, sulla quale sia mai scivolato.

    Rebis ebbe a dire:
    Incedo titubante nella lettura anzichenò, per quanto ci sono alcuni titoli che mi paiono in effetti allettanti, in odore di vecchio King… Ma i tempi di Pet Sematery, It, Misery, Le notti di Salem, L'ombra dello scorpione mi sembrano remoti.

    tieni duro, ché torneranno: l'incidente quasi mortale subìto, come avrai di che verificare con enorme soddifazione, lo farà enormemente rinsavire.
    Ultima modifica: 5/02/13 23:04 da Schramm
  • Rebis • 5/02/13 23:39
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    @Schramm: mi hai fatto venire una voglia di rimettere mani e occhi sui libri ormai comprati e sconsolatamente abbandonati sullo scaffale che non ti so dire :)

    @Zender: non so, non credo che ogni scrittore desideri un adattamento cinematografico a misura delle proprie opere. Significherebbe quantomeno considerare il cinema sullo stesso livello della letteratura, se non addirittura superiore. Ma non sono una un surrogato dell'altra, sono proprio due cose diverse. Penso che un grande scrittore si possa sentire risolto e appagato dai suoi libri e dal successo che hanno ottenuto senza bisogno di goffe emulazioni con la settima arte. Non mi sembra che i registi desiderino una versione romanzesca dei loro film... Lasciare ad altri la libertà di adattare un proprio libro equivale a lasciare ad ogni lettore la libertà di immaginarsi personaggi, paesaggi, eventi come gli aggrada. Mi sembra un'ingerenza, un'invasione di campo, un'incapacità di lasciare libere le sue opere... Poi, certo, da lettore affezionato lo capisco eccome, ma, come dire, sarei più "orgoglioso" di lui se avesse lasciato perdere la questione...
    Ultima modifica: 5/02/13 23:43 da Rebis
  • Zender • 6/02/13 08:52
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    @Zender: non so, non credo che ogni scrittore desideri un adattamento cinematografico a misura delle proprie opere. Significherebbe quantomeno considerare il cinema sullo stesso livello della letteratura, se non addirittura superiore. Ma non sono una un surrogato dell'altra, sono proprio due cose diverse. Penso che un grande scrittore si possa sentire risolto e appagato dai suoi libri e dal successo che hanno ottenuto senza bisogno di goffe emulazioni con la settima arte. Non mi sembra che i registi desiderino una versione romanzesca dei loro film... Lasciare ad altri la libertà di adattare un proprio libro equivale a lasciare ad ogni lettore la libertà di immaginarsi personaggi, paesaggi, eventi come gli aggrada. Mi sembra un'ingerenza, un'invasione di campo, un'incapacità di lasciare libere le sue opere... Poi, certo, da lettore affezionato lo capisco eccome, ma, come dire, sarei più "orgoglioso" di lui se avesse lasciato perdere la questione...
    Non ho detto che ogni scrittore lo desideri, ci mancherebbe, sicuramente c'è chi si sentirà realizzato anche senza, naturalmente, nazi per la stragrande maggioranza di scrittori è certamente così. Sono due campi diversi, certo, ma il cinema aggiunge l'immagine a una cosa che non ce l'ha, e quindi è un passo molto oltre rispetto al romanzo, mentre il romanzo è un "passo indietro" rispetto al cinema (non in termini artistici, sia chiaro), perché toglie l'immagine che, se il romanzo viene da un film, preesisteva. Per cui è chiaro che a un regista non interesserà mai o quasi una versione in romanzo del suo film, e la stessa ha infinitamente meno valore rispetto al percorso inverso, in termini artistici e commerciali (pochissimi i libri da ricordare tratti da film di successo, infiniti i film da ricordare tratti da romanzi di successo).

    King, ripeto, è autore particolare, molto "visuale" (gliel'han sempre riconosciuto tutti), quindi io penso che lui "veda" le scene prima di scriverle, e quindi se le vede fatte da un altro capisco che possa provare una strana sensazione, di "intromissione" nel suo mondo. Non che lui necessariamente non apprezzi i film tratti dai suoi libri (Shining e Carrie, per dire, li cataloga tra i migliori cento horror di sempre), ma prova legittimamente il desiderio di riportarli alla loro versione più "reale". Anche perché parliamo di bestseller che han venduto milioni di copie, e che in moltissimi hanno già conosciuto prima come romanzi e che quindi è convinto potrebbero essere apprezzati di nuovo se trasposti più fedelmente.
  • Rebis • 6/02/13 09:27
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Ripeto: comprendo questo impulso da parte di King, ma non lo condivido, soprattutto nei risultati e nell'ostinazione. Un discorso è provarci (e lo aveva già fatto con Brivido: ci siamo divertiti, va bene, ma nessuno ha urlato "bis!") un altro insistere con metodo impiegatizio, quando poi i risultati sono assai discutibili. Non sono d'accordo invece sul fatto che "il cinema aggiunge l'immagine a una cosa che non ce l'ha, e quindi è un passo molto oltre rispetto al romanzo" : i romanzi non hanno immagini oggettive, certo, ma - in particolare, come dici, quelli di King - generano immagini soggettive potenti con le quali bisogna fare i conti, e quando l'autore del libro si cimenta con la trasposizione cinematografica compie, secondo me, un atto di prepotenza verso il lettore. Quante volte un adattamento cinematografico non ci è piaciuto perché "non è così che l'avevamo immaginato"? Qui è come se lo scrittore dicesse: nella mia testa l'ho immaginato così e siccome io sono l'autore del libro è questo quello dovrebbe essere se il romanzo fosse immagine e non parola scritta. Ma per me la bellezza della letteratura sta proprio nella capacità di evocare, dischiudere mondi interiori che vanno rispettati. Per questo dico meglio le riletture, le reinterpretazioni d'autore, perché sono a loro volta nuovi mondi che non chiedono necessariamente un confronto con la pagina scritta, non agiscono in base al rigore filologico o alla fedeltà narrativa. Il passaggio da una forma all'altra è eventuale non necessario, non so se mi spiego, mentre per King - a un certo punto della sua carriera - è diventato come un passaggio conseguente, un voler avere l'ultima parola in merito.
  • Zender • 6/02/13 09:57
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Mi spiego meglio: i romanzi di King generano immagini soggettive, certo, come tutti i romanzi, tuttavia sono spesso talmente ben descritte che sfiorano l'oggettività. E quello che lui ha fatto nella maggior parte dei casi è trasformare in miniserie romanzi che lui riteneva in un'ora e mezzo o giù di lì non potessero essere adeguatamente spiegati.

    Direi che centri bene il punto dicendo: "Quante volte un adattamento cinematografico non ci è piaciuto perché "non è così che l'avevamo immaginato"?.
    Ecco, quello che lui dice è: io posso aiutarvi a ritrovare molto di più quello che avete immaginato perché so quello che ho scritto e so cos'avevo in testa molto meglio di chiunque abbia preso in mano il soggetto. Di conseguenza è molto probabile che quanto da voi immaginato si avvicini molto di più ai "miei" film che non a quelli girati da altri a partire da miei romanzi.

    Per questo io condivido direi in gran parte quello che dici (compreso il discorso sulla bellezza della letteratura, ma allora qualsiasi film "distrugge" ciò che il lettore ha evocato nella sua testa, che sia o meno di King) ma trovo i rifacimenti kinghiani spesso una divertente appendice ai film "ufficiali", come a dire: d'accordo, il film era così, ma io ora vi do la chiave "corretta" e vi spiego cosa ho scritto. A voi scegliere quale delle due è meglio.

    In definitiva non lo trovo un voler avere per forza l'ultima parola ma l'attuazione di un desiderio che sicuramente avrebbero molti degli scrittori che amano visceralmente il cinema come lui (perché questo non va dimenticato, lui il cinema horror lo conosce indubbiamente molto bene, il legame ra immagine e parola per lui è fortissimo). E siccome la cosa almeno commercialmente gli riesce, perché non continuare a farlo?
  • Rebis • 6/02/13 12:46
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Guarda Zender, non so il mio, ma il tuo di punto di vista mi sembra limpido e cristallino :) così come la logica che ti porta, diciamo, ad assolvere il King regista. Per carità, King può continuare a fare adattamenti dei suoi romanzi ad libitum, chi gli lo impedisce? Ma per me il suo - come lo definisci tu - "aiuto" rimane non richiesto, superfluo e persino nocivo, perché se le immagine soggettive che il libro mi ha generato sono potenti e sanguigne, quelle oggettive del telefilm sono piatte, anemiche e a stento illustrative. Perdonami, ma dovendo fare una scelta tra le due non ho dubbi. Allo stesso modo, la sua miniserie sarà anche autorevole e fedele al racconto e l'adattamento di Kubrick "scorretto", ma la prima è evanescente a pochi giorni dalla visione, il secondo ti rimane incastonato nel cervello per tutta la vita :)

    Da parte mia continuerò a leggere i suoi romanzi e non guardare i suoi adattamenti per il piccolo schermo, spero che la cosa non dispiaccia a nessuno ;)
  • Zender • 6/02/13 15:12
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Da parte mia continuerò a leggere i suoi romanzi e non guardare i suoi adattamenti per il piccolo schermo, spero che la cosa non dispiaccia a nessuno ;)
    Ah ah, a me no di certo. Né mi sognerei mai di dire che non sia giusto preferire una cosa all'altra; tutto il mio intervento era teso alla semplice solidarietà nei confronti di un autore che ha il legittimo desiderio di vedere trasposti su pellicola i suoi "sogni" e che - personalmente - non credo lo faccia per avere l'ultima parola ma solo per poter consegnare alla storia cinematografica (o televisiva che sia) quella che è la sua visione dei propri "sogni". Insomma, una cosa che son convinto molti scrittori con uno spiccato amore per il cinema come lui vorrebbero fare.

    Che uno poi li trovi orrendi è un altro discorso e in buona parte mi trovo anche d'accordo.
  • Raremirko • 6/02/13 21:50
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Bellissimi questi discorsi; aggiungo solo che L'acchiappasogni lo trovai buono (sia libro che film) come dice anche, incredibilmente, King stesso negli extra del dvd ("L'acchiappasogni è bello").
  • Zender • 7/02/13 08:06
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Bellissimi questi discorsi; aggiungo solo che L'acchiappasogni lo trovai buono (sia libro che film) come dice anche, incredibilmente, King stesso negli extra del dvd ("L'acchiappasogni è bello").
    Ecco, a me non piacque. Confermo il fatto che il gusto di King è in realtà molto differente dal mio.
  • Buiomega71 • 23/09/21 05:30
    Consigliere - 25944 interventi
    È mancato Melvin Van Peebles
  • Caesars • 23/09/21 09:16
    Scrivano - 16800 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    È mancato Melvin Van Peebles
    Spiace molto. Lo ricorderò sempre come regista de L'uomo caffelatte